5 film per Natale: Oltre Love Actually e The Holiday

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L’arrivo di dicembre apre le porte al freddo e al Natale. A quel dolce periodo dell’anno in cui, più che in altri, si respira nell’aria quella fanciullesca voglia di leggerezza, romanticismo e ritrovata armonia dei sensi. E per assaporare il gusto di queste sensazioni intime, cosa c’è di meglio che tuffarsi nella magia delle immagini in movimento? Sono tante, tantissime, le pellicole romantiche, a sfondo natalizio, che ogni anno entrano – o rientrano – nelle nostre case addobbate. Quei cult intramontabili che hanno accompagnato la nostra infanzia, adolescenza e – perché no – rinsaldato anche l’età della maturità. Stiamo parlando dei “film cuscinetto”. Di quelle amabili storie da happy ending di cui proprio non possiamo fare a meno, per accantonare lo stress degli impegni quotidiani e ritrovare un pizzico di buon umore. Insomma, cosa faremmo senza la nostra personale confort zone cinematografica. E’ necessario averla, purché la si svecchi un pochino, ogni tanto, associandovi, magari, qualcosina che alzi il tiro. Ergo, nella lista dei film da vedere o rivedere durante le vacanze natalizie, non ci sono solo i soliti Love Actually – L’amore davvero (2003) e The Holiday – Quando l’amore non va in vacanza (2006). Oltrepassando queste due note soglie, ci si può imbattere nella visione di altre storie altrettanto coinvolgenti. 5 titoli che, muovendosi tra il classico e il contemporaneo, sapranno conquistarvi.

1) While you were sleeping – Un amore tutto suo (1995)

Bill Pullman e Sandra Bullock in una scena del film

«Una volta Peter mi ha chiesto perché avessi scelto Jack… e io gli ho risposto: perché avevo trovato un amore tutto mio».

While you were sleeping – Un amore tutto suo è una commedia romantica diretta dal regista statunitense Jon Turteltaub, con protagonisti Sandra Bullock, Bill Pullman e Peter Gallagher. La pellicola degli anni ’90 ci introduce nel mondo di Lucy, una ragazza acqua e sapone che lavora alla biglietteria della metropolitana di Chicago. Barcamenandosi tra la routine lavorativa e una grigia e solitaria vita domestica, la donna sogna di conoscere l’uomo della sua vita. Lui si chiama Peter, un aitante giovane che incontra tutte le mattine a lavoro e di cui è segretamente innamorata. Nonostante lo veda spesso, proprio non riesce a farsi avanti e a esprimere quello che prova, per cui la sola speranza a cui si affida, è che lui possa prima o poi notarla. La vigilia di Natale accade l’inaspettato: Peter viene rapinato e spinto sui binari. Sbatte la testa e perde i sensi. Senza perdere tempo, alla vista del tragico accaduto, Lucy si appresta a soccorrerlo e a trascinarlo via, prima dell’arrivo del treno, salvandogli la vita. Una volta giunti in ospedale, l’uomo entra in coma e l’infermiera di turno scambia la ragazza per la sua fidanzata. A cascare in un malinteso che Lucy non riesce (e, in fondo, non vuole) chiarire, è anche la famiglia di Peter che subito si affeziona a lei, dimostrandole affetto e calore disinteressati: tutte cose che Lucy non ha mai avuto. Così, una bugia tira l’altra, la giovane manda avanti la messa in scena per stare vicino alla sua anima gemella. Tra tutti i parenti, solo il fratello di Peter, Jack, sospetta che Lucy, in realtà, nasconda qualcosa. Il problema è che nel frattempo quest’ultimo inizia a provare per lei più di un semplice sentimento d’amicizia. In questa intricata matassa à trois, riuscirà la nostra romantica bigliettaia a trovare un amore tutto suo? Turteltaub confeziona una dolce storia romantica dalle atmosfere vintage che, tra il susseguirsi vorticoso di fraintendimenti, battute pungenti e innocenti battiti del cuore, infrange il trito e ritrito stereotipo del colpo di fulmine e rinsalda il valore autentico degli affetti familiari.

2) The family man (2000)

Tea Leoni e Nicholas Cage in una scena del film

«So che possiamo continuare con le nostre vite, ce la caveremmo benissimo, ma io ho visto quello che potremmo essere insieme e scelgo noi».

The family man è un romantic-family drama diretto da Brett Ratner, con protagonisti Nicholas Cage e Tea Leoni. Dagli anni ’90 entriamo nel terzo millennio con una la pellicola dei buoni sentimenti (e ripensamenti), in compagnia dell’omaccione Jack Campbell. E’ il 1987 quando lui saluta all’aeroporto la fidanzata Kate. Meta finale New York, dove lo aspetta un importante stage lavorativo della durata di un anno. Nonostante la ragazza manifesti preoccupazione perché crede che la lontananza possa influire sulla stabilità del loro rapporto, Jack la rassicura, dicendole che nulla potrà mai cambiare l’amore che prova per lei. Come non detto. Tredici anni dopo, Jack è l’emblema sputato del cinico scapolo incallito, uno dei più ricchi dirigenti della borsa di Wall Street, indossa abiti firmati e guida un Ferrari fiammeggiante. Per non parlare del suo misero e squallido rapporto con le donne. Insomma: è un uomo che ha scelto la carriera al posto dell’amore. Dopo aver organizzato una riunione per un urgente accordo finanziario per l’indomani – il giorno di Natale – Jack si imbatte casualmente in Cash, un tizio che in quel momento stava tentando di fare una rapina. Scambiata qualche parola con il losco furfante, il nostro dirigente torna nel suo appartamento lussuoso e si addormenta. La mattina di Natale, si ritrova in una modesta abitazione del New Jersey con Kate, un infante che urla e una bambina di sei anni che lo chiama papà. E’ l’inizio di un susseguirsi di bizzarri accadimenti, sorprese e colpi di scena che permetteranno al nostro protagonista di guardarsi indietro, rivalutare le proprie priorità e ricostruire la propria vita. Ratner dirige un inedito e commovente Nicholas Cage in una storia intima e coinvolgente che, pur ricalcando il classico profilo caratteriale alla Ebenezer Scrooge, riesce a intrattenere e a far riflettere sull’importanza imprescindibile degli affetti: beni impossibili da comprare.

3) Serendipity – Quando l’amore è magia (2001)

Kate Beckinsale e John Cusack in una scena del film

«Sembrava che tutto l’universo girasse con l’unico scopo di unirci»

Serendipity – Quando l’amore è magia, è un film romantico diretto da Peter Chelsom, con protagonisti Kate Beckinsale e John Cusack. Esce in sala l’anno successivo, portando sotto gli occhi dello spettatore un racconto cinematografico a tinte sognanti e favolistiche. A guidarci lungo la strada sono Sara Thomas e Jonathan Trager. Il giorno di Natale è ormai vicino e, durante una caotica serata di shopping a New York, i due si incrociano nel grande magazzino Bloomdale, mentre stanno cercando di accaparrarsi lo stesso paio di guanti neri. Al primo sguardo, è già magnetica sintonia. L’istinto suggerisce loro di approfondire quell’incontro puramente dettato dal caso. Così, nonostante siano entrambi già felicemente fidanzati, Kate e Jonathan trascorrono le successive ore insieme, vagando per le vie di Manhattan. Tra chiacchierate, frullati e pattinate a Central Park, la notte giunge al termine e, con essa, giunge il momento dei saluti. I due, però, non sanno che peso dare a quanto appena successo e come dargli un seguito. Tutto è accaduto talmente velocemente e inaspettatamente da lasciare entrambi sbigottiti. A prendere una decisione fatidica è Kate che propone di affidare il loro possibile futuro insieme al caso, dal momento che è stato proprio quest’ultimo a farli conoscere. Così, scrive i rispettivi numeri di cellulare su due oggetti: quello di Jonathan su una banconota da cinque dollari e il proprio sulla copia del suo romanzo preferito: L’amore ai tempi del colera. Se entrambi riusciranno a trovare i reciproci recapiti telefonici, allora sarà la sorte che li vuole insieme. Il regista Chelsom allestisce – in un’ambientazione magica, fatta per riscaldare gli occhi e il cuore di ogni spettatore – una brillante e travolgente storia romantica che, tra dialoghi sognanti e sguardi taglienti, fa dei colpi segreti del destino il suo motore narrativo pulsante.

4) Carol (2015)

Rooney Mara e Cate Blanchett in una scena del film

«Ci siamo concesse il più straordinario dei regali».

Carol è un film drammatico sentimentale diretto da Todd Haynes, con protagoniste Rooney Mara e Cate Blanchett. Ecco, questa è la pellicola che alza il tiro. Il racconto da associare alla nostra cara confort zone cinematografica. La pellicola ci introduce nelle vite di Therese e Carol. Due donne apparentemente diverse, ancora a due stili di vita agli antipodi: la prima, poco più che ventenne, lavora in un grande magazzino di Manhattan, la seconda è appartiene a un’alta borghesia fatta di eleganza e raffinato savoir faire. Entrambe, però, sono più di quello che vogliono far credere di essere. Therese sogna un’occupazione professionale che possa darle maggiore gratificazione e appagamento, mentre Carol è intrappolata in una cornice matrimoniale fredda, insignificante, senza trasporto amoroso, appositamente allestita per pure questioni di convenienza sociale. E’ nel pieno dell’atmosfera natalizia che le due si incontrano casualmente, proprio nel magazzino in cui lavora Therese. Dal loro primo sottile incrocio di sguardi, si innesca subito una forte intesa. Un irresistibile feeling che, con il passare del tempo trascorso insieme, inizia a trasformarsi in qualcosa di più che un semplice e innocuo rapporto confidenziale tra amiche. Mentre Carol tenterà di sfuggire da una gabbia matrimoniale che opprime la sua natura – anche a rischio di mettere in discussione il suo ruolo di madre – Therese, dal canto suo, cercherà di guardarsi dentro, al fine di dare voce e significato a un fiume passionale di sentimenti che non pensava di poter mai provare per una donna. Il risultato è l’addentrarsi in una narrazione coraggiosa che lascia il segno. Haynes, affidandosi alla bellezza e carisma attoriale di due interpreti fuoriclasse, confeziona una storia che fa luce sul bigottismo e sull’arretratezza di pensiero vigente nell’America degli anni ’50. Con profondità di sguardo, il regista statunitense porta sullo schermo la vita pulsante di due donne che, con audacia e lucidità, sfidano i tabù morali e sentimentali di un’epoca sommersa da oscuri pregiudizi e ipocrisia.

5) Last Christmas (2019)

Emilia Clarke e Henry Golding in una scena del film

«Quando la vita ti offre una seconda possibilità rendi prezioso ogni momento»

Last Christmas è un commedia romantica diretta da Paul Feig, con protagonisti Emilia Clarke e Henry Golding. Dagli anni ’90, passando per l’inizio del terzo millennio, approdiamo alla fine della nostra cinquina, nella frizzantina wave contemporanea. La pellicola, ambientata a Londra, ci porta nella vita di Kate – Katerina – una ragazza particolarmente goffa, irrimediabilmente sfortunata e con un’esistenza condotta all’insegna di scelte sbagliate e piccoli vizi, come l’alcool. Oltre l’apparenza maldestra, però, c’è qualcosa di più. La giovane, infatti, coltiva da sempre un sogno: diventare una cantante famosa. Ma le circostanze avverse della vita non le hanno ancora concesso la chance per emergere dall’anonimato e far scoprire al mondo il suo talento. Così, spende le sue giornate lavorative nelle vesti di elfo, in un negozio di decorazioni natalizie gestito da una donna da tutti chiamata “Santa”, come Santa Claus. Quest’ultima è l’unica a vedere in lei del potenziale. Almeno fino a quando non incontra Tom, il ragazzo troppo bello per essere vero. A partire dalla sua conoscenza, la routine di Kate assume una piega diversa. Tom riesce a guardare oltre le barriere e i limiti che la giovane sembra essersi costruita attorno, riuscendo a tirar fuori i suoi lati migliori. Così, pian piano, Kate inizia a sentirsi talmente a suo agio e piena di autostima da arrivare a confessare al ragazzo di aver rischiato di morire, solo un anno prima. In altre parole: impara a volersi bene e, soprattutto, a fidarsi degli altri, in modo da imprimere una svolta definitiva alla sua esistenza. Paul Feig porta sullo schermo dalle tonalità zuccherose che, pur non eccellendo per un plot così originale, è capace – attraverso la messa in scena della love story – a veicolare importanti messaggi esistenziali. Uno fra tutti: a volte devi solo avere fede.

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