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Arancia Meccanica
Titolo originale: “A Clockwork Orange”
Anno: 1971
Paese di produzione: Regno Unito, Stati Uniti d’America
Genere: Grottesco, Drammatico
Produzione: Warner Bros., Stanley Kubrick
Distribuzione: Warner Bros.
Durata: 136 minuti
Regia: Stanley Kubrick
Sceneggiatore: Stanley Kubrick
Montaggio: Bill Butler
Dop: John Alcott
Musica: Walter Carlos
Attori: Malcolm McDowell, Patrick Magee, Adrienne Corri, Warren Clarke, James Marcus, Miriam Karlin, Michael Tarn, Sheila Raynor e Philip Stone, Lindsay Cambpell, Geoffrey Quigley, Vivien Chandler, Lee Fox, Paul Farrell.
Trama di Arancia Meccanica
La borghesia consumista estirpa il germoglio ribelle piantato con sacrificio dal Free-Cinema. Nell’Inghilterra degli anni ’60 la repressione mentale è alle stelle, la musica e la cultura vengono vendute come prodotti di routine, la società disapprova i giovani e i giovani non vedono altro che irruenza: è qui che vive Alex De Large, Alessandro Il Grande, Alessandro Magno. A-lex, colui che evade la legge, che non ha regole per nessuno, e naturalmente, nemmeno per sé stesso.
Arancia Meccanica trasuda di violenza, l’unico mezzo per arrivare all’assoluto potere bramato dal protagonista e dal resto del Paese. Tutti divisi e uniti dalla stessa sete di onnipotenza.
Recensione di Arancia Meccanica
Questo capolavoro di Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo romanzo di Anthony Burgess (pubblicato nel 1962), ha cambiato radicalmente il cinema mondiale. È un film importante non solo per le tematiche e per la profonda analisi del personaggio di Alex De Large, ma anche per le tecniche e le scelte di regia, fotografia, scenografia e scrittura, presenti al suo interno. I simbolismi di “Arancia Meccanica” e la sua estetica, hanno quindi inevitabilmente influenzato tantissimi registi. È uno di quei film da vedere almeno una volta nella vita, per conoscerlo, e almeno dieci per capirlo affondo.
Io credo che sia un film universale.
Analisi di Arancia meccanica
Dividendo la narrazione del film in due parti (Pre Cura Ludovico e Post Cura Ludovico), possiamo realmente renderci conto del cambiamento radicale sia di Alex stesso, che delle persone che lo circondano. Durante il Pre Cura Ludovico il protagonista indiscusso è Alex, che vive di musica classica e sfoga su di questa la sua malsana personalità. Beethoven ingigantisce tutto, rende Alex ancora più esaltato e drogato, e non di Latte+, ma di tutto quel mondo che lui stesso ha creato, in cui si parla la sua lingua (il Nadsat), si può fare qualsiasi cosa e si possono dimenticare tutti i limiti. È un ragazzo, uno studente, che ha come passatempo quello di violentare, picchiare e derubare malcapitati che hanno la disgrazia d’incappare in lui nel cuore della notte. Si sente il padrone del mondo, anche se… non è ancora veramente cattivo, è solo un ragazzino che compie bravate troppo grosse. Infatti, frantumerà il cranio di una donna con un grosso fallo di ceramica bianca e poi, abbandonato persino dai suoi Drughi, finirà in prigione. La minaccia è stata fermata, il sadico lupo è diventato un tranquillissimo agnello e, ad illuminarlo ulteriormente, la Cura Ludovico. Accetta, vuole uscire di prigione ed essere di nuovo un uomo libero. I medici mettono le mani su di lui, malata cavia volontaria disposta a farsi annullare: lo Stato sta facendo il suo dovere di Buon Pastore che recupera pecorelle smarrite. Ma in realtà avviene la svolta classica: il burattinaio ha i fili alle braccia, perché esiste qualcuno che non li ha e lo può controllare.
Alex durante la Cura Ludovico
È la Cura Ludovico: Alex viene sottoposto alla visione di immagini violente, uccisioni, stupri, razzie e bombardamenti, con una musica in particolare in sottofondo: la Nona Sinfonia di Beethoven. Alex spiega in questo momento la sua sospetta posizione: grida per l’uso a parer suo inappropriato dell’amato Beethoven e non per ciò che vede. Siamo nel Post Cura Ludovico e d’ora in poi non ci sarà alcun spartiacque fra la cattiveria di Alex e quella dello Stato Inglese, che sarà il nuovo vero protagonista della storia. I potenti si serviranno della pura malignità del ragazzo per esercitare la loro e lo sfrutteranno al pari di un freak. Tutti i dottori lo diranno guarito grazie alla Cura, ancora in sperimentazione, e lo mostreranno ai giornali con la fierezza di un domatore che dimostra di saper ammaestrare leoni e tigri. Ma dalla sua voce, dalla musica che gli scorre nella memoria e dai suoi pensieri, possiamo dedurre che in realtà, ciò che si cela dietro alla (pesantemente incerta) maturazione di Alex, è molto più di quello che ci viene raccontato e che, forse, lui è addirittura peggiorato.
Alex e (è) il Modello Kubrickiano in Arancia Meccanica
Alex non è lontano in nessun modo dal genere di personaggio kubrickiano per eccellenza. Infatti è
frustrato, controverso, maligno e dinamico, ma ha qualcosa che altri personaggi come Joker, Barry Lyndon o il Dottor Stranamore non hanno. O meglio, è qualcosa che gli altri personaggi non sono: è il frutto della ribellione alle regole, della soppressione delle autorità, della liberazione negativa di ogni essere umano. Vediamo la sua vera natura che non si nasconde. Alla base di tutti i personaggi di Kubrick c’è ironia, sarcasmo e se si vuole anche satira e sadismo. Il Soldato Joker di “Full Metal Jacket” uccide per gioco e distrugge il bravo ragazzo che ogni madre vorrebbe vedere; Raymond Barry di “Barry Lyndon”, pur di di ventare potente, arriva a tradire sé stesso e l’immagine di lui che gli altri avevanocostruito nel tempo; il Dottor Stranamore de “Il Dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non spaventarmi e ad amare la bomba” gioca al gioco più costoso al mondo, la guerra, e lo fa con il sorriso e nascondendo la sua indole nazista dietro una sedia a rotelle. Ma Alex di Arancia Meccanica è diverso da loro, non nasconde niente e forse, nella sua immensa follia violenta, è il personaggio più sincero fra tutti, perché Alex è libero.
Note Positive
- Colonna sonora e scenografie
- Regia e fotografia
- Interpretazione meravigliosa di Malcolm McDowell
- Tematiche e significato
Note Negative
- Nessuna degna di nota
Bravissima! Ottima analisi, dettagliata, invogliante e frutto di indubbia conoscenza del film ma anche di capacità di cogliere caratteri e sfumature… 😍😍
Grazie, Paola! 😉