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Bocchi The Rock! Stagione 1
Titolo originale: ぼっち・ざ・ろっく! (Bocchi za Rokku!)
Anno: 2022
Nazione: Giappone
Genere: Musicale, Slice of life
Produzione: CloverWorks
Distribuzione: Crunchyroll
Ideatore: Erika Yoshida
Stagione: 1
Puntate: 12
Regia: Keiichirō Saitō
Musiche: Tomoki Kikuya
Doppiatori Originali Principali: Yoshino Aoyama, Sayumi Suzushiro, Saku Mizuno, Ikumi Hasegawa
Bocchi The Rock! è l’adattamento anime dell’omonimo manga di Aki Hamaji appartenente al genere Slice of Life / Musicale, prodotto da CloverWorks Studio, scritto da Erika Yoshida e diretto da Keiichirō Saitō. La prima stagione è stata trasmessa in simulcast dal Giappone su Cruncyroll dal 9 Ottobre 2022 fino al 25 Dicembre 2022. Pur avendo una trama piuttosto rodata nel genere, risulta essere una boccata d’aria fresca, grazie alla protagonista Hitori Gotō e la regia sperimentale e creativa.

Trama di Bocchi The Rock!
Hitori Gotō è una teenager affetta da ansia sociale, vorrebbe fare amicizia e interagire con le altre persone ma purtroppo a causa di questo problema non riesce a integrarsi. Durante gli anni delle medie decide d’imparare a suonare la chitarra elettrica del padre, con la speranza di socializzare e formare una band. Pur diventando un talento, con un discreto seguito su YouTube, si ritrova a cominciare le superiori sola e senza amici. Le cose cambieranno quando grazie a un incontro fortuito, Nijika Ijichi le chiederà di unirsi alla sua Kessoku Band, formatasi di recente ma già orfana di chitarrista. Questa esperienza, in un susseguirsi di alti e bassi, la porterà a raggiungere il suo obbiettivo.

Recensione di Bocchi The Rock!
“L’importante non è compiere il primo passo, ma continuare con costanza”. È l’elemento chiave dell’anime, una frase e modo di vivere che ci viene comunicato puntata dopo puntata. Infatti la trama, per quanto semplice e già vista in varie opere, come “BECK: Mongolian Chop Squad” oppure “K-on!”, risulta essere un pretesto per raccontare la lotta della protagonista Hitori Goto con il suo problema d’ansia sociale. Ed è in questo frangente che la serie dà il meglio di sé, infatti al contrario di opere come “Komi can’t comunicate”, i conflitti della teenager vengono raccontati in prima persona, non tramite un narratore esterno, scatenando così la creatività della regia: sequenze in stop motion, disegni astratti, citazioni a classici come “Dragon Ball” o “Rocky Joe“, in un turbine di sperimentazione e libertà difficile da vedere in un prodotto del genere.


Questo non significa che però la caratterizzazione degli altri comprimari sia superficiale o trascurata. Gran parte dei membri della Kessoku Band, puntata dopo puntata, riveleranno aspetti più profondi della loro personalità. La batterista Nijika Ijichi, per cui il gruppo risulta essere un surrogato della famiglia, che al contrario di quella di Bocchi non è così affettuosa e presente, oppure la frontman e chitarrista Ikuyo Kita, socievole ed estroversa ma anche lei piena di dubbi e insicurezze come tutte le adolescenti (e non). L’unico personaggio della band che non risulta ancora esplorato è la misteriosa e distaccata bassista Ryō Yamada, ma presumibilmente verrà raccontata più nel dettaglio nelle stagioni successive. Tra i vari personaggi che le ragazze incontreranno a rubare la scena è Kikuri Hiroi, una giovane donna alcolizzata, bassista e leader della band SICK HACK, gruppo di rock psichedelico noto a livello underground. Pur non avendo molto spazio nella vicenda, risulta impressa per il suo stile e i siparietti comici che la vedono protagonista. Se dal punto di vista registico e tecnico ci troviamo davanti a una serie molto interessante, purtroppo l’aspetto musicale, nonostante il tipo di prodotto, risulta lasciare poco il segno. Sia le canzoni eseguite dalla band che quelle di repertorio risultano gradevoli ma non incisive, ed è un peccato visto che la musica è parte integrante della vicenda.
In conclusione
Non lasciatevi ingannare dal Character design molto Kawai, Bocchi The Rock! sa essere una serie contemporaneamente articolata e divertente, ricca di situazioni e personaggi in cui ci si può riconoscere. Riesce a far riflettere senza essere pesante o convenzionale, con il valore aggiunto di una regia molto creativa che ricorda alcuni prodotti degli anni 2000, come ad esempio Excel Saga. Speriamo che nelle stagioni successive l’aspetto musicale venga reso ancor più interessante.
Note positive
- Regia ispirata e sperimentale
- Personaggi articolati e interessanti
- Tante citazioni
- Ottima realizzazione tecnica
Note negative
- Trama piuttosto semplice e già vista
- Colonna sonora gradevole ma non incisiva