Bugonia (2025). Il ritorno di Lanthimos a Venezia – Venezia 82

Recensione, trama e cast del film Bugonia (2025). Yorgos Lanthimos tra alieni, complottismi e paranoia sociale.

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Aidan Delbis e Jesse_Plemons in Bugonia - Credits: Focus Features 2025 - Immagine ricevuta a uso editoriale dalla Biennale Cinema 2025
Aidan Delbis e Jesse_Plemons in Bugonia – Credits: Focus Features 2025 – Immagine ricevuta a uso editoriale dalla Biennale Cinema 2025

Trailer di “Bugonia”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Le origini di Bugonia risalgono alla sceneggiatura di Will Tracy, ispirata al cult sudcoreano Save the Green Planet! (2003). Il progetto nasce quando Ari Aster, tra i produttori del film insieme a Lars Knudsen, Ed Guiney, Andrew Lowe, Emma Stone, Yorgos Lanthimos e CJ ENM, suggerisce a Tracy di guardare il film originale, senza fornire particolari indicazioni. Nonostante le difficoltà nel reperire una versione tradotta, Tracy riconosce subito il potenziale di adattamento per il contesto anglo-americano contemporaneo. Così, durante il primo lockdown della pandemia, in un clima di isolamento e inquietudine, Tracy scrive una versione audace e claustrofobica della storia, in appena tre settimane.

Il testo arriva in seguito nelle mani di Yorgos Lanthimos, regista noto per il suo stile personale e visionario. Secondo Aster, Lanthimos era l’unico in grado di dare alla storia un linguaggio visivo e tonale completamente nuovo. Il regista greco, colpito dalla forza e dall’attualità del copione, ne coglie subito la natura provocatoria e surreale, cimentandosi alla regia e dando vita appunto a Bugonia, un thriller psicologico che riflette le contraddizioni del nostro tempo. Lanthimos stesso ha dichiarato di aver letto la sceneggiatura “molto velocemente”, trovandola “divertente, complessa e profondamente contemporanea”.

Bugonia ha preso forma visiva a partire da luglio 2024, quando sono iniziate le riprese principali a High Wycombe, in Inghilterra. La direzione della fotografia venne affidata a Robbie Ryan, che ha scelto di girare il film su pellicola 35mm con telecamere VistaVision, confermando la sua quarta collaborazione con Yorgos Lanthimos. Il regista aveva inizialmente espresso il desiderio di ambientare le scene finali nell’Acropoli di Atene, ma il Consiglio archeologico centrale della Grecia ha negato il permesso. Come alternativa, è stata selezionata la suggestiva spiaggia di Sarakiniko, sull’isola di Milos, dove le riprese si sono svolte nel maggio 2025.

Il film è stato presentato in anteprima mondiale il 28 agosto 2025, in concorso alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’uscita nelle sale statunitensi e canadesi è prevista per il 24 ottobre, con Focus Features responsabile della distribuzione negli Stati Uniti e Universal Pictures incaricata della distribuzione internazionale.

Trama di “Bugonia”

Due giovani, profondamente immersi nel mondo delle teorie del complotto, sono convinti che Michelle, una potente e imperturbabile CEO, sia in realtà un’entità aliena con l’obiettivo di annientare l’umanità. Decisi a fermarla, la rapiscono e la rinchiudono in uno scantinato, convinti di essere i protagonisti di una missione salvifica.

Da quel momento, inizia un confronto serrato e surreale tra due visioni del mondo: da un lato i ragazzi, barricati nel loro bunker mentale e fisico, vestiti con abiti anti-interferenza in stagnola; dall’altro, Michelle, incarnazione del potere razionale e spietato. Ma ciò che sembra una battaglia tra follia e controllo si trasforma presto in qualcosa di più profondo: un duello emotivo, imprevedibile e sorprendentemente umano, dove le certezze si sgretolano e le identità si rivelano più fragili di quanto sembrassero.

Recensione di “Bugonia”

Due anni dopo la vittoria del Leone d’Oro per il suo ormai cult Povere Creature! Yorgos Lanthimos ritorna nella laguna veneziana per tentare il colpaccio. Nel cast i sempre presenti Emma Stone e Jesse Plemons: lei una presunta aliena, lui un complottista convinto di salvare l’umanità. Tra api, complottismi vari e lo stile di Lanthimos, giungerà al suo secondo Leone d’Oro?

Il film di Yorgos Lanthimos pare faccia dei passi indietro, tornando alla fantascienza che aveva caratterizzato The Lobster, ma che oscilla tra il delirio e la paranoia. Fin dall’incipit si percepisce un’aria inquietante, riempita di ordinaria follia dal protagonista Teddy mentre addestra suo cugino Don per la missione che gli aspetta: rapire Michele Fuller, CEO di un’azienda farmaceutica, considerata dalla strambo duo un’ extraterrestre di Andromeda  che intende distruggere l’umanità. Da qui non si può fare altro che inoltrarsi in un mondo malato e oggi più vicino di quanto si pensi. Chi non ha mai aperto i social di oggi e non ha letto la miriade di commenti su scie chimiche e quant’altro?

Attraverso questa vicenda Lanthimos non ritorna alla qualità che ha caratterizzato le sue ultime pellicole, ma costruisce attorno a sé una commedia nera che prevarica la sottile linea tra la verità e la falsificazione. Gioca ancora con la manipolazione come fece in Kind of Kindness, riesce a essere disturbante con le interpretazioni del disperato Teddy e l’inquietante Michelle, i due poli della pellicola del cineasta greco.

Si configura così uno scontro tra il perdente e il vincente, tra il povero disgraziato e il ricco CEO, tra chi ha ricevuto il male e chi lo commette. Un po’ come Parasite si crea una lotta di classe che è fine a se stessa, messa in atto per parodizzare il complottismo. Peccato che oltre questo contenuto interessante, il lungometraggio non va oltre. Difatti, per quanto Lanthimos abbia realizzato un’opera dal sapore misantropico, il potenziale non è stato sfruttato a pieno: la durata eccessiva si perde in lunghi dialoghi che avrebbero meritato una maggiore riduzione, così come il finale, per quanto spassoso e allo stesso tempo desolante, sia scontato e banale.

Lanthimos non fa un buco nell’acqua: Bugonia risulta un’ambizione che avrebbe potuto rendere di più. Purtroppo le tematiche in gioco risultano interessanti se si considerano i tempi che corrono e quanto l’umanità si stia autodistruggendo. Non importa se gli alieni esistano o meno, tanto potrebbero essere loro a mettere fine alla nostra storia oppure saremo noi a farlo.

Nel mondo di oggi, le persone vivono in bolle che sono state esaltate dalla tecnologia. Le idee sulle persone accrescono a seconda della bolla in cui si vive, andando a creare un grande divario tra esse. Volevo mettere in discussione le convinzioni dello spettatore su ciò di cui abbiamo molta certezza, sui giudizi che si danno riguardo a certi tipi di persone. È una riflessione molto interessante sulla nostra società e sui conflitti del mondo contemporaneo.

Dichiarazione di Yorgos Lanthimos

In conclusione

Bugonia è un film che conferma la visione disturbante e grottesca di Yorgos Lanthimos, ma non ne amplifica la potenza. Tra alieni presunti, complottismi reali e una società che si autodistrugge, il regista greco costruisce una commedia nera che gioca con la paranoia contemporanea, ma che non riesce a spingersi oltre il suo impianto satirico. Il film diverte, inquieta, ma non lascia il segno come le sue opere precedenti. Un’opera ambiziosa, ma non del tutto riuscita, che si ferma a metà strada tra il delirio e la denuncia.

Note positive

  • Interpretazioni disturbanti e convincenti di Jesse Plemons ed Emma Stone
  • Tematiche contemporanee (complottismo, manipolazione, paranoia)

Note negative

  • Dialoghi eccessivamente lunghi e poco incisivi
  • Finale prevedibile e poco potente
  • Struttura narrativa dispersiva
  • Tematiche non pienamente sviluppate

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Gianluca Zanni
Gianluca Zanni