Call for Dreams (2018): sogno e realtà sono uniti per sempre

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Trailer del film Call for Dreams

Call for Dreams partecipa al Ravenna Nightmare Film Fest nella sezione lungometraggi. Ambientato tra una piovosa e cyberpunk Pachinko e Tel Aviv, quelli che all’inizio sembravano due mondi ben distinti, verranno uniti da Eko e la sua attività di messa in scena di sogni che le persone le affidano nella sua segreteria telefonica analogica. Passato e presente, realtà e sogno costruiranno una realtà nuova e altra della quale tutti siamo partecipi e non.

Trama di Call for Dreams

In una piovosa Pachinko, Eko mette in scena dei sogni: le persone possono lasciare un messaggio sulla segreteria telefonica in cui raccontano un sogno che hanno fatto. Parallelamente, a Tel Aviv, si svolgono le indagini di un omicidio. Ma è qui che sogno e realtà iniziano a fondersi in un legame indissolubile, fino a non capire più in quale realtà ci troviamo.

Recensione di Call for Dreams

Immerso in un’atmosfera surreale e cyberpunk, colorata dalle luci al neon delle insegne, incupita da una fitta pioggia e dal buio della notte, Call for Dreams ci mette di fronte all’eterna dicotomia realtà – sogno, ma non per distinguerle, bensì per unirle in un legame tanto indissolubile quanto incomprensibile.

E’ una questione di tempo

In Call for Dreams, il tempo è un elemento fondamentale, che percepiamo solamente nelle forme di passato e presente. Telefonare, registrare, ascoltare e mettere in scena sono azioni che richiedono una certa quantità di tempo; in questo processo avvengono però dei cambiamenti. L’atto di descrivere a voce il sogno presuppone un’interpretazione quindi nel momento in cui si registra la telefonata, il presente diventa un ricordo. La registrazione però è anche un’occasione per cambiare il modo in cui si ricordano gli eventi e quindi sé stessi: del resto, il passato non è altro che una serie di ricordi che, se alterati, cambiano il nostro modo d’essere. La messa in scena, invece, è l’istante in cui i ricordi prendono vita nuovamente creando una realtà altra: ognuno crea la propria e agisce al suo interno. Inevitabile, di conseguenza, che la “nuova” realtà e quella “vecchia” diventino una sola.

Il ruolo di Eko

In Call for Dreams a guidarci all’interno della moltitudine di realtà è Eko. Eko è partecipe di ognuno dei sogni che interpreta e della realtà che ne nasce quindi si fa ripetitore dei sogni che le vengono affidati, come vuole suggerirci implicitamente il suo nome. Il punto di non ritorno arriverà in seguito, quando l’ambientazione si sposterà a Tel Aviv, dove inizieranno le indagini su un caso di omicidio dai contorni poco chiari, il cui punto di partenza sarà la segreteria telefonica analogica, che noi sappiamo appartenere ad un altro mondo.

L’atmosfera di Call for Dreams

Call for Dreams si presenta come un lungometraggio estremamente preciso e curato: dalla scelta delle inquadrature e ciò che contengono, alle ambientazioni, che, più che descrivere la scena o chi ne fa parte, si preoccupano di ridare allo spettatore una sensazione di surreale. Non è certamente un caso che il film sia ambientato di notte, momento della giornata prediletto per sognare, indagare, fare confessioni e rappresentare, come se ci si trovasse a teatro, i sogni. Scelta ponderata è anche la fotografia: le uniche fonti di luci sono quelle delle insegne al neon dei negozi o delle abitazioni, dunque colorate e artificiali. Allo stesso tempo però, Call for Dreams è un film asciutto, i dialoghi sono pochi e brevi e come spettatori fatichiamo a empatizzare o stabilire una connessione con i personaggi perché sappiamo poco o nulla e anche tramite le loro azioni non riusciamo a tracciarne i contorni in modo se non discreto, almeno sufficiente.

In conclusione, Call for Dreams non ha come scopo mostrarci passato e presente con modalità diverse e alternative, quanto piuttosto dare vita ad un mondo nuovo in cui cambia perfino la concezione del tempo, ma dove è ancora possibile cambiare la propria vita.

Note positive

  • Il tema sogno-realtà
  • La fotografia
  • L’atmosfera trasmessa

Note negative

  • Poco coinvolgente emotivamente
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