Cinque film dello Studio Ghibli non firmati da Hayao Miyazaki

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Fan-Art Studio Ghibli

Lo Studio Ghibli è ormai uno studio di animazione famoso in tutto il mondo soprattutto grazie alle opere immortali di Hayao Miyazaki (La città Incantata, Porco Rosso, Principessa Mononoke, ecc…) che hanno meravigliato milioni di persone. Ma lo studio giapponese non vanta solo il grande talento di Miyazaki tra le sue fila e negli anni ha sfornato molte altre opere degne di nota. Oggi vi voglio proporre altri cinque film dello Studio Ghibli non firmati Hayao Miyazaki, da vedere assolutamente.

5. Quando c’era Marnie (2014)

Candidato agli oscar come miglior film d’animazione nel 2016 e tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice britannica Joan Gale Robinson, Quando c’era Marnie racconta la curiosa disavventura estiva di una ragazza di nome Anna. Trasferitasi dagli zii in una cittadina balneare per problemi di salute durante il periodo estivo, Anna è una ragazzina solitaria senza neanche un amico. Un giorno però, tra le dune sabbiose dell’acquitrino, fa la conoscenza di Marnie, una ragazzina bionda che abita la grande villa sull’acqua. Ma Marnie, in realtà, non è proprio ciò che sembra. Un film che si sviluppa su due fronti: la continua scoperta della figura di Marnie e la grande difficolta e le incomprensioni della crescita giovanile. Il tutto contornato da degli splendidi paesaggi e da una musica molto suggestiva. A discapito di uno sviluppo centrale abbastanza pesante (ma un finale davvero sorprendente), il secondo lungometraggio del giovane Yonebayashi (Arrietty – il mondo segreto sotto il pavimento) per lo Studio Ghibli nasconde tanti significati importanti per la crescita personale e per la riscoperta di sé stessi.

A questo mondo esiste un cerchio magico invisibile. Il cerchio ha un di dentro e un di fuori. Queste sono persone al di dentro e poi io sono una persona al di fuori.

Anna – Quando c’era Marnie (2014)

4. Pioggia di Ricordi (1991)

Basato sull’omonimo manga di Hotaru Okamoto e Yūko Tone “Omohide poro poro”, ovvero Pioggia di Ricordi, è il secondo film per lo Studio Ghibli firmato Takahata. Appena dopo l’enorme successo di Kiki – Consegne a domicilio il maestro Takahata ci fa immergere nella storia di una ragazza di nome Taeko, impiegata in una azienda nella Tokio degli anni 80’, che per l’estate si dirige in campagna. Aiutando la famiglia con i lavori, Taeko sarà investita da una vera e propria “pioggia di ricordi” riguardanti la sua infanzia, specialmente quando frequentava la quinta elementare durante la vita di tutti i giorni e le difficoltà che ne derivano. Un film tremendamente realista che non ha ripercussioni e ripensamenti solo sul passato della protagonista, ma soprattutto sul suo presente. Infatti, Taeko si ritroverà a fare i conti ed interrogarsi sul suo presente, sulla vita che sta conducendo in questo momento e sulle possibili ripercussioni sul suo futuro. Un vero e proprio Must Watch (come viene definito da Cartoons’ Cafè nella sua personale recensione) del regista che per essere apprezzata a pieno è fortemente consigliata la visione in lingua originale, stando alla larga (purtoroppo anche in questo caso) dall’adattamento italiano.

I bruchi, se non diventano crisalidi, non possono diventare farfalle. Eppure non pensavo neanche un pochino di voler diventare crisalide. Il ripensare incessantemente a quel tempo, sarà stato perché per me era tornata un’altra volta la stagione della crisalide?

Taeko – Pioggia di Ricordi (1991)

3. I sospiri del mio cuore (1995)

Tratto dal manga shōjo “Sussurri del cuore” di Aoi Hiiragi, questo è l’unico film ad essere diretto dal compianto Yoshifumi Kondo (grande animatore di fama mondiale e dello Studio Ghibli), il quale racconta di Tsukishima Shizuku, studentessa delle medie, la quale ha una immensa passione per i libri. Tuttavia, una inaspettata serie di incontri la porterà a fare la conoscenza di Seiji Amasawa, ragazzo con cui ha in comune la passione per i libri, il quale farà riconoscere alla ragazza che la sua quotidianità sia finita come diventare monotona, spronandola così a scoprire il suo vero talento. Un film che viene dimenticato troppo spesso ma che invece meriterebbe di certo più attenzione per la sua poetica e per i temi che vengono man mano affrontati. Una storia d’amore dolce e sincera contornata da degli splendidi paesaggi e vedute di Tama (città dove si svolge la storia), dove questi due ragazzi vivranno questa incredibile avventura.  

È stato un bene che io mi sia forzata oltremisura: sono riuscita a capire me stessa un po’ più di prima.

Shizuku – I sospiri del mio cuore (1995)

2. Una Tomba per le Lucciole (1988)

Ispirato al romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, “Una Tomba per le Lucciole” (rinominato nel 2015 La Tomba delle Lucciole) è sicuramente una delle punte di diamante non solo dello Studio Ghibli ma anche del cinema in generale. Takahata ci racconta questa struggente storia ambientata durante gli avvenimenti della Seconda guerra mondiale dove, due fratelli, Seita e Setsuko, si ritrovano a dover sopravvivere in quella che è la società giapponese oramai stremata dal conflitto mondiale. Una storia di fratellanza contornata dal dolore della guerra, una storia tanto straziante quanto importante per non ripetere gli errori del passato.

La sera del 21 Settembre 1945, io morì.

Seita – La tomba delle lucciole (1988)

1. La Storia della Principessa Splendente (2013)

Ispirato a uno dei più popolari racconti giapponesi (Il racconto di un tagliabambù), La Storia della Principessa Splendente narra le vicende di Kaguya, minuscola creatura arrivata dalla Luna e trovata in una canna di bambù da un vecchio tagliatore. Accolta e cresciuta dal tagliatore e da sua moglie, la piccola Kaguya cresce molto rapidamente fino a diventare in pochissimo tempo una giovane donna bellissima. Convinto che il destino della principessa sia quello di diventare una nobile donna di città, il tagliatore di bambù (ricevuto le risorse necessarie dalla foresta) decide di trasferirsi nella capitale insieme a tutta la sua famiglia. Arrivata a palazzo però la vita della principessa non sarà più la stessa. Questa è la vera eredità del maestro Takahata, un viaggio incredibilmente magico ed emotivo unito ad una bellezza grafica senza precedenti. Una fiaba d’altri tempi immersa completamente nel folclore giapponese, una storia che il regista si porta dietro da tutta la sua carriera e che finalmente nel 2013 ha visto la luce. Uno dei migliori film dello Studio (e non solo) mai creati, con una poetica ed una carica emotiva senza precedenti insomma, uno dei film che ogni appassionato dello studio deve assolutamente recuperare.

Ma io, su questa Terra, cosa mai mi sono messa a fare?

Kaguya – La Storia della Principessa Splendente (2013)
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