Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti (2022): giocare con le regole e gli stereotipi del mondo fiabesco

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Locandina di Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti

Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti

Titolo originale: Disenchanted

Anno: 2022

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: Animazione, Film per la famiglia, Commedia, Musicale

Casa di produzione: Walt Disney Pictures, Josephson Entertainment, Right Coast Productions, Andalasia Productions, Metropolitan Films International

Distribuzione italiana: Disney Plus

Durata: 1h 58m

Regia: Adam Shankman

Sceneggiatura: Richard LaGravenese, Brigitte Hales, J. David Stem, David N. Weiss

Fotografia: Simon Duggan

Montaggio: Emma E. Hickox, Chris Lebenzon

Musiche: Alan Menken

Attori: Amy Adams, Patrick Dempsey, James Marsden, Gabriella Baldacchino, Jayma Mays, Maya Rudolph, Oscar Nunez, Idina Menzel, Yvette Nicole Brown, Kolton Stewart, Griffin Newman, Rachel Covey, James Iglehart, Ann Harada

Trailer italiano del film Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti

A novembre 2022 arriva, su Disney Plus, precisamente il 18/11, una nuovissima commedia musicale realizzata in tecnica mista, tra animazione e live – action, dal titolo Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti (Disenchanted), sequel del film Disney campione d’incassi “Enchanted”, rilasciato nel 2007 per la regia di Kevin Lima, una pellicola che ci trasportava nel magico mondo del regno animato di Andalasia per presentarci la principessa Giselle, colei che verrà spedita dalla strega/matrigna cattiva nel mondo reale, un luogo in cui, a suo dire, “nessuno vive felice e contento”.  Il musical fiabesco del 2022 però non vede il ritorno alla regia di Kevin Lima (In viaggio con Pippo, 1995; La carica dei 102 – Un nuovo colpo di coda, 2000) ma vede dietro la macchina da presa Adam Shankman (Il ritorno della scatenata dozzina, 2005; What Men Want – Quello che gli uomini vogliono, 2019), anche riguardo alla sceneggiatura abbiamo un cambio netto dove prima c’era Bill Kelly ora abbiamo Brigitte Hales, altro segno di rottura è l’assenza di Rachel Covey nei panni della giovane Morgan, ruolo che viene ricoperto da Gabriella Baldacchino. Nonostante questi cambi il film riuscirà a dimostrarsi innovativo mantenendosi fedele ai suoi personaggio presentatoci nel primo film?

Trama di Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti

Sono trascorsi quindici anni dal matrimonio di Giselle (Amy Adams) e Robert (Patrick Dempsey) e dal loro amore è nato una bambina, ma l’incanto iniziale è svanito e la loro vita è stata avvolta dalla routine e dalla nube grigia dell’inquinamento di New York City, una città che Giselle non sopporta più. Orami l’ex principessa di Andalasia è disillusa dalla vita in città e sta attraversando anche una crisi interiore: non riesce a sentirsi più in sintonia con il mondo reale provando, per la prima volta, la sensazione di aver sbagliato ad abbandonare il suo luogo nativo dove vige la regola del “E vissero felici e contenti”, inoltre è frustrata dal difficile rapporto che ha con la sua figliastra Morgan, ormai un’adolescente che non apprezza e sopporta più il fare fiabesco e ingenuo di Giselle, che tende a cantare e danzare dinanzi a tutti come se vivesse dentro un cartone animato.

L’ex principessa, stanca di questa vita, decide di trasferirsi, nonostante la contrarietà di Morgan, in periferia al fine di vivere una vita al contatto con la natura, nella tranquilla comunità suburbana di Monroeville, un luogo dal sapore fiabesco, dove acquistano un vecchio castelletto in rovina. Giselle mette tutte le sue buone intenzioni per far funzionare le cose ma niente sembra andare per il verso giusto, per nessun membro della famiglia. Una sera, presa dallo sconforto, Giselle esprime un desiderio: che la loro vita si trasformi in una favola. Ecco che così la mattina seguente Monroeville è un luogo fiabesco proprio come Andalasia, dove Robert non è più un avvocato ma un avventuriero e in cui Morgan non è più la scorbutica adolescente che odia la magia, ma una brava figlia attenta alle faccende domestiche e al cantare insieme alla propria matrigna. Tutto sembra andare alla perfezione, ma le fiabe hanno le loro regole e così Giselle viene imprigionata dentro il ruolo di matrigna cattiva e man mano il tempo trascorre diventa sempre più malefica, vanitosa ed egoista, iniziando a trattar male la sua stessa famiglia. Chi riuscirà a far tornare tutto com’era prima, entro mezzanotte? Chi potrà salvare Giselle da se stessa?

Fotogramma di Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti
Fotogramma di Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti

Scoprite le dichiarazioni del cast rilasciate alla conferenza stampa

Recensione di Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti

Adam Shankman ci conduce dentro uno scoppiettante e sgargiante musical dai toni fiabeschi, che possiede delle ottime melodie musicali e dei testi canori che hanno una loro forza espressiva e concettuale andando ad arricchire e approfondire i personaggi trattati e il tema messo in scena, il tutto strizzando ovviamente l’occhio verso quelle strutture musicali che hanno fatto la storia dei classici disney, anche se mancano totalmente di orecchiabilità rimanendo difficile da ricordare, ad eccezione la canzone “dei cattivi” dal titolo Badder che vede le straordinarie interpretazioni canore ed espressive dell’Adams e di Maya Rudolph, colei che ricopre il ruolo di regina cattiva del nuovo regno fiabesco. Trattando della colonna sonora e delle canzoni non possiamo inoltre sottolineare le ottime performance del cast femminile che nelle scene del musical funzionano molto bene, soprattutto Amy Adams, che sembra non esserci mai staccata dalla sua Giselle dal 2007, e la new entry Gabriella Baldacchino, che ci dona una splendida e forte Morgan, donandoci quella sua lotta interiore per scoprire se stessa tipica di ogni adolescente. Ovviamente per i fan del primo film ci sarà un piccolo dispiacere nel non ritrovare Rachel Covey nei panni di Morgan, ma, nonostante questa sia la sua primissima esperienza dentro un film iconico Disney, la Baldacchino riesce perfettamente a non farci rimpiangere la scelta registica, anzi. Trattando inoltre dell’elemento musical della pellicola è d’obbligo parlare anche dei costumi scenici, soprattutto quelli presenti nella parte fiabesca della storia, che ci appaiono di buona fattura seppur a tratti possano sembrare un po’ troppo da maschera, per il loro eccesso di sfarzosità soprattutto per quanto riguarda Giselle e la regina, mentre l’abito di Morgan, di un tono blu che richiama il personaggio di Cenerentola, è assolutamente di pregevole fattura estetica e dunque visiva.  

Fotogramma di Come per disincanto - E vissero infelici e scontenti
Fotogramma di Come per disincanto – E vissero infelici e scontenti

E se non vivessimo felici e contenti

Cosa significa trovare il proprio posto? Cosa significa raggiungere una felicità effettiva e senza istanti di tristezza? È realmente possibile trovare il felice e contenti per sempre? Ecco le domande che Giselle inizierà a porsi, a chiedersi, proprio nel momento in cui quella felicità straboccante inizia a svanire e il mondo reale le si mostra ai propri occhi, come una giungla d’infelicità, come un luogo lontanissimo da quel luogo incantato da cui proviene e in cui niente può andar male, almeno per i buoni, per quei personaggi fiabeschi nati per essere buoni, come il principe azzurro, la principessa o i piccoli abitanti del bosco. Giselle non ci sente più in lei, sente che ogni suo gesto non la conduce verso i propri obiettivi e che non riesce più a trasmettere quella felicità fiabesca al marito e alla propria figliastra che una volta, come ricorderete in Come d’Incanto, amava sentire le canzoni della sua nuova madre e le favole da lei. Per sfuggire alla sua tristezza di donna ecco che decide di cambiare vita, trasferendosi a Monroeville e acquistando un castelletto dalle sembianze fiabesche proprio per provare a rivivere quel clima che le ricordi Andalasia. Il suo tentativo però non funziona, perché non è il posto a fare di noi degli infelici ma è ciò che proviamo all’interno che non ci conduce alla vera felicità, ed è ciò che Giselle è costretta a imparare quando vedrà che a Monroeville la sua famiglia non ritrova nuova felicità, ma rimane immischiata nei suoi problemi familiari. Quando tutto sembra perso ecco che Giselle usa la magia cambiando il mondo che trasforma in un luogo fiabesco dove draghi e orchi sono l’unico vero problema.  Ed è qui che ha iniziato il gioco di sceneggiatura che sfrutta in maniera innovativa gli stereotipi fiabeschi e dei classici Disney per donarci una storia dal sapore innovativo e rivoluzionario, un pizzico allo Shreck. Ben presto si rendiamo conto di trovarsi dentro a una storia che richiama alcune favole del mondo Grimm come Biancaneve e i sette nani (la regina cattiva, lo specchio magico) oppure Cenerentola (nel rapporto tra Giselle e la figliastra) oppure in la Bella addormentata nei boschi (esclusivamente nello scontro finale). Fiabe usate per mostrarci le regole del mondo fatato, luoghi in cui dove esiste un essere buono né esiste anche la sua controparte così essendo presente già una regina a Monroeville, seppur cattiva, ecco che Giselle è costretta ad adottare un nuovo ruolo nella regola che nel mondo fiabesco non esistono personaggi tridimensionali ma assolutamente stereotipati, o buoni o cattivi. Giselle così si trova inghiottita dai suoi sogni e desideri, assumendo in questo nuovo mondo il ruolo di matrigna cattiva, colei che maltratta la propria figliastra nutrendo verso di lei un senso di gelosia e invidia personale, proprio come nella storia di Cenerentola, ecco Giselle rimane vittima della fiaba di cenerentola proprio come Morgan che diventa succube e schiava della matrigna, che la obbliga a fare le pulizie domestiche.

Ci viene così costruita una storia incentrata sul senso di cosa significhi vivere felici e contenti nelle fiabe, un luogo in cui si è precostruititi dentro un binomio statico di bene o male dove non esiste reale scelta, scelta che invece è l’elemento fondante del vero mondo, in cui tutti possono essere sia dei buoni che dei cattivi allo stesso tempo, dimostrando come la vita non sia un luogo statico ma un luogo caotico in continuo mutamento. Dunque la risposta è che non esiste il vivere per sempre felici e contenti ma il solo vivere ricercando la felicità ed essendo felici di quello che si possiede. Il tutto è narrato attraverso una vicenda dal carattere prettamente femminista dove si ha la sensazione che lo sceneggiatore non avesse chiaro cosa fare con i personaggi maschili, che appaiono una macchietta di ciò che erano nel primo capitolo della storia.

Fotogramma di Come per disincanto - E vissero infelici e scontenti
Fotogramma di Come per disincanto – E vissero infelici e scontenti

In conclusione

Una storia che richiama il primo film, pur distaccandosi come stile narrativo avendo l’onore di mostrarsi una splendida Amy Adams nel ruolo della cattiva del mondo delle fiabe, un personaggio molto interessante e assolutamente ben interpretato. Anche la tematica funziona bene, cosa che invece non convince sono i personaggi maschili un po’ tirati via.

Note positive

  • Tematica
  • Interpretazione di Amy Adams e Gabriella Baldacchino
  • Le canzoni che approfondiscono i personaggi

Note negative

  • Il finale troppo buonista
  • Le canzoni seppur ben fatte sono poco orecchiabili
  • I personaggi maschili non funzionano bene, soprattutto Robert che sembra solo una spalla comica della pellicola
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