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Con tutto il cuore
Titolo originale: Con tutto il cuore
Anno: 2021
Paese: Italia
Genere: Commedia
Produzione: Chi è di scena Srl, Medusa Film
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 90 minuti
Regia: Vincenzo Salemme
Sceneggiatura: Vincenzo Salemme, Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli, Antonio Guerriero
Fotografia: Stefano Salemme
Montaggio: Luca Montanari
Musiche: Claudio Mattone
Attori: Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio, Antonio Guerriero, Sergio D’Auria, Maurizio Casagrande
Tratto dall’omonima commedia teatrale, Con tutto il cuore è scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Salemme.
Non è la prima volta che Salemme compie un lavoro simile: già nel 2018 era riuscito a portare sul grande schermo una sua opera teatrale intitolata Una festa esagerata, unendo la comicità ad una riflessione sull’ “essere napoletano” che ritroviamo anche in questo film.
Con tutto il cuore esce il 7 ottobre in sala, con sostanziali cambiamenti rispetto allo spettacolo sul palco ma con la stessa ironia che contraddistingue da sempre Salemme.
Trama di Con tutto il cuore
Ottavio Camaldoli (Vincenzo Salemme) è un uomo per bene, professore di latino e greco al liceo. In lista per un trapianto di cuore, viene chiamato subito per ricevere l’organo di Antonio Carannante detto “O Barbiere” (Sergio D’Auria), famigerato criminale che aveva l’abitudine di fare barba e capelli alle sue vittime dopo il massacro. Il distino – o meglio, l’infermiere Giovanni (Antonio Guerriero) – ha voluto che dalla morte di Carannante ne beneficiasse proprio Ottavio con una piccola clausola: donna Carmela (Cristina Donadio) – la mamma di Carannante – pretende che Camaldoli vendichi il figlio, uccidendo chi lo ha ammazzato, perché fermamente convinta che “O Barbiere” riviva grazie al corpo di Ottavio. Potrà mai un uomo rispettabile come Ottavio Camaldoli essere artefice di un gesto così estremo?

Recensione di Con tutto il cuore
La storia prende vita a Napoli, città dalle mille sfaccettature più o meno conosciute. E tra il cliché della camorra, quello del napoletano ignorante e “sfaticato” e il favoritismo dilagante c’è il personaggio di Ottavio Camaldoli, un uomo semplice che vorrebbe svolgere il proprio lavoro – e in generale la propria vita – nella tranquillità e in maniera onesta.
Perché Napoli è così: piena di mille facce, di storia e cultura che non viene molto spesso portata alla luce. Eppure è lì e Ottavio incarna bene quello che – in realtà – è molto più tipico trovare, molto più di tarantelle e criminalità.

La sceneggiatura si basa tutta su un paradosso che ormai è diventato normalità: il bene significa noia, monotonia. Ottavio viene tacciato come “fesso” proprio perché intende svolgere la sua esistenza nel giusto, lavorando con passione nonostante i suoi studenti cerchino di svilirlo asserendo che “studiare il greco” sia inutile.
La superficialità della società odierna viene ben rappresentata con il pensiero che va fatto solo ciò che è utile. È credenza comune nei personaggi nel film come nella realtà. Ottavio viene ritenuto inutile nel suo posto di lavoro – può insegnare greco o matematica senza alcuna differenza – passando quindi inosservato come solo un uomo comune può fare.

Momenti comici ed equivoci non mancheranno di far divertire il pubblico, per una commedia ben pensata e scritta proprio per creare ilarità e allo stesso tempo portare l’attenzione su temi molto sentiti e poco battuti, figlia di una scuola ben più nota a livello internazionale: la commedia di De Filippo, con cui stesso Salemme ha collaborato e che ha sempre portato avanti la tradizione napoletana della risata mista alla consapevolezza dei problemi – e delle contraddizioni – della società in cui veniva rappresentata.
In conclusione
Con tutto il cuore scorre narrativamente e stilisticamente, rendendo il cinema un intrattenimento godibile e che – in qualche modo – avvicina chi ne fruisce anche ad un altro tipo di arte: il teatro.
Note positive
- Comicità non volgare
- Riflessione su temi stereotipati
Note negative
- Piccole banalità