Conferenza stampa del film Netflix Glass Onion – Knives Out

Sinossi del film

Benoit Blanc torna a risolvere un mistero nel nuovo giallo di Rian Johnson. Questa nuova avventura vede l’intrepido detective in una lussuosa proprietà su un’isola greca, ma come e perché ci sia arrivato è solo il primo dei tanti misteri da scoprire. Blanc incontra presto un gruppo poco omogeneo di amici giunti su invito del miliardario Miles Bron per la loro riunione annuale. Tra gli ospiti ci sono l’ex socio di Miles Andi Brand, la governatrice del Connecticut Claire Debella, l’innovativo scienziato Lionel Toussaint, la stilista ed ex modella Birdie Jay con la coscienziosa assistente Peg, l’influencer Duke Cody e la fedele fidanzata Whiskey. Come in tutti i gialli che si rispettino, ogni personaggio ha i propri segreti, bugie e motivazioni. Quando ci scappa il morto, sono tutti sospettati. Di ritorno al franchise da lui creato, il cineasta premio Oscar Rian Johnson scrive e dirige Glass Onion – Knives Out, riunendo un cast stellare che vede il ritorno di Daniel Craig insieme a Edward Norton, Janelle Monáe, Kathryn Hahn, Leslie Odom Jr., Jessica Henwick, Madelyn Cline con Kate Hudson e Dave Bautista.

Josh Horowitz, Rian Johnson, Janelle Monáe, Ram Bergman, Kate Hudson
Josh Horowitz, Rian Johnson, Janelle Monáe, Ram Bergman, Kate Hudson

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Conferenza integrale di Glass Onion – Knives Out

Dichiarazioni durante la conferenza stampa

Rian Johnson questa è la seconda volta che lavori a una storia del genere che vede sempre al centro della narrazione Daniel Craig. Questa volta lo hai affiancato anche a un cast di straordinari attori, dunque la sceneggiatura questa volta c’è scritta da sola o è stata una sfida come sempre?

Rian Johnson: È stata una sfida, ma lo è stata anche nel primo film della saga. In Cena con delitto – Knives Out io e Daniel ci siamo anche divertiti tantissimo e al termine del film ci siamo detti che se anche la pellicola non fosse andate così bene potevamo sempre continuare la storie, ma il modo in cui pensavamo di continuare a lavorare non era quello di continuare la storia del primo capitolo ma di trattare questo materiale come Agatha Christie trattava i suoi libri, quindi creando un mistero completamente diverso con una location e personaggi molto divergenti da ciò che avevamo visto, questo elemento di Agatha Christie è un aspetto che mi ha sempre colpito e che mi ha reso un suo grandissimo fan. Lei cambiava tutto da un libro all’altro, mescolando generi, creando dei cambi di eventi della narrazione che erano fantastici, quindi ogni libro era qualcosa di completamente nuovo. Questa è stata la strada che ho seguito cercando immetterci del mio per diversificarmi al fine di creare un qualcosa di mai visto.

Trattandosi dell’ambientazione, ora non siamo più nel New England, ma questa scelta di cambiare il luogo è stata basata sulle tematiche trattate dalla pellicola o hai semplicemente fatto girare il mappamondo ed hai scelto a caso?

Rian Johnson: La mia intenzione era di fare un qualcosa di completamente diverso, allentandomi da quei marroni tipici del New England e anche quei blu, gialli e verdi della Greci sono affascinanti. C’è una ricca tradizione di film mistery nella campagna inglese ma c’è anche una tradizioni di omicidi in altri luoghi come “Morte sul Nilo” da cui poter attingere per quello che riguarda la scelta dei luoghi. Innanzitutto ho scritto la sceneggiatura nel 2020, durante il lockdown dove ero seduto a casa nella speranza di potermi trovare in un isola greca, un qualcosa che è stato molto bello.

Il film ha un grande parco attoriale, ma c’è qualcuno che ha inseguito Rian Johnson per ottenere quel ruolo?

Kate Hudson: Sono io che l’ho inseguito per ottenere questa parte. Mi è stata data la sceneggiatura e sapevamo che questa parte doveva essere ancora assegnata a un’attrice e io volevo farla ed ho chiesto di stare nella stanza. Lui mi ha detto vediamo cosa sei in grado di fare e io ho cercato di fare del mio meglio, e gli ho detto beh, eccomi, sono qua.

Come si approccia il cast di un lavoro così corale?

Rian Johnson: Cerchi sempre di ottenere i miglior attori che riesci a ottenere e siamo stati fortunati, perché li abbiamo ottenuti. C’è anche l’ulteriore elemento: il come organizzare una cena che è un qualcosa di corale e sappiamo di dover stare in un luogo per tanto tempo, quindi, ho cercato d’ingaggiare attori che fossero in grado di fare si quel ruolo ma anche che fossero in grado di lavorare insieme per un lungo tempo.

Kathryn Hahn: Serve la necessità di abbondare il proprio ego, poiché dobbiamo trascorrere tantissimo tempo insieme, ogni giorno, anche se c’era il backstage eravamo in questa grandi sala d’attesa dove eravamo sempre insieme, mangiavamo insieme, la maggior parte delle volte, ed era come se si fosse in una compagnia teatrale. Quello che diceva Rian è che ci vuole una certa grazia per poter affrontare questa esperienza insieme, lui è riuscito a trovare un gruppo di esseri umani con questa caratteristica ed è molto raro, tutti dovevamo essere sempre lì disponibili, partendo da Daniel che era lì con la sua generosità di spirito molto accogliente rispetto a tutti gli altri attori. C’erano così tante inquadrature in cui mi sarebbe piaciuto che magari la macchina da presa, che ci concentrava su un singolo attore, si girasse per andare a mostrare tutti il nostro affiatamento, poiché tutti noi eravamo affollati dietro la macchina da presa per vedere le reazioni. Una bella metafora

Glass Onion - Knives Out - Evento
Glass Onion – Knives Out – Evento

Ci sono molte scene di dialogo in cui tutti gli attori sono presenti e ciò ovviamente è estenuante sia per il regista sia per gli attori, soprattutto perché la macchina da presa deve più volte inquadrare le vostre espressioni. Come si fa a far funzionare tutto?

Rian Johnson: Il tutto stava nel trovare il gruppo di persone giusto, era propri come diceva Kathryn, ogni volta c’erano gli altri componenti del cast che andavano ad applaudire il loro collega dopo aver completato il proprio monologo. Questo poteva anche essere un gruppo di attori che forse avrebbe potuto portare sulle proprie spalle l’intero film, avendo donato un contributo corale alquanto fantastico.

Leslie Odom Jr., questo spirito teatrale è vero?

Leslie Odom Jr.: Io ho avuto un paio di opportunità di far parte di grandi compagnie e devo dire che è stato veramente fantastico, ma è impossibile raggiungere questo obiettivo senza una leadership, un qualcosa che deve venire dall’alto e non dagli attori. Sono Daniel e Rian che ci hanno fatto comprendere di poter sperimentale sul campo.

Edward Norton: Quando qualcuno come Rian ti chiamo e ti dice che farà un campo estivo per persone non serie e ti dice che ha bisogno di persone per creare questa compagnia, non puoi che accettare. Credo che quando sei con un gruppo di persone per i quali i termini ripetitivi e noiosi non si adatta, sai fin dal principio che sarà divertente. Io credo che l’esperienza di far parte di una troupe di teatro estivo, per molti di noi è stata fantastica, è come se fosse una compagnia di repertorio, ti dà un particolare piacere come essere in una scuola teatrale. C’è una buffa ironia nel fare film e fare teatro perché si tratta di un gruppo di adulti che si travestono e fanno finta di essere altre persone ed è sorprendente la grande serietà con cui abbiamo affrontato questo o con quanta serietà ci si attribuisce quando ci si libera dai costrutti sociali, non voglio dire che le persone non sono serie, ma quando ci si libera della pretenziosità di essere, di fare qualcosa che non sia altro che intrattenere il pubblico o se stessi e si abbraccia l’idea di divertirci a vicenda è qualcosa di veramente fantastico e dopo un anno e mezzo di tempo passato con il pigiama è veramente fantastico.

Janelle Monáe, la tua interpretazione è stata fantastica e noi non ti abbiamo mai visto affrontare un tipo di personaggio di questo stampo. Il tuo personaggio è un po un outsider in questo gruppo di disgregatori.

Janelle Monáe: Sono una fan di tutti coloro che hanno lavorato a questo film, poter lavorare con Rian è stata la realizzazione di un sogno, mi ero sempre detta che se mi venisse concessa questa opportunità non avrei potuto dire altro che sì e dopo aver letto la sceneggiatura è stato sicuramente un si. Il mio è un personaggio alquanto misterioso con tante sfaccettature, con tanti stratti. Ci sono stati momenti in cui è stato necessario concentrarsi e magari stavo in un angolo a dire sono gelosa degli altri, ma no, non è stato così. Eravamo in Grecia, di cosa avrei potuto lamentarmi. Ho avuto la possibilità di crescere come attrice e di crearmi una sorta di famiglia.  

Madelyn Cline che cosa hai provato nello scoprire di far parte di un film come questo?

Madelyn Cline: Stavo atterrando a New York, sai quando stai per atterrare e tutti riaccendono il telefonino ed ho visto un messaggio del regista che mi diceva: hai tempo per una telefonata? Io ho iniziato ad andare nel panico perché ho pensato che non avessi ricevuto il ruolo. Gli ho risposto che tra un ora ero libera, ovviamente tra un ora, e mi sono messo in un angolino temendo che mi dicesse di no, invece mi ha chiesto di far parte del film ed ho avuto uno dei weekend più belli della mia vita.

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