Conferenza stampa di Signs of Love (2022)

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Signs of Love si svolge nel quartiere di Port Richmond di Philadelphia, un sobborgo difficile dove le culture si mescolano e a regnare è la legge della strada. Hopper Jack Penn interpreta Frankie, un giovane del nord di Philadelphia che sogna una vita migliore. Frankie fatica a garantire un’esistenza normale al nipote adolescente, spera solo che possano sfuggire alle insidie della microcriminalità e dell’abuso di sostanze in cui è già caduto suo padre.

Quando Frankie incontra Jane (Zoe Bleu), una ragazza sorda di una famiglia benestante, sente improvvisamente di poter credere nell’amore e sperare in una vita migliore, ma solo a patto di riuscire a sfuggire alla difficile situazione della strada e all’influenza della sorella maggiore (Dylan Penn).

Signs of Love, diretto da Clarence Fuller, vincitore del premio Corbucci, distribuito da Nori Film, uscirà nelle sale italiane l’11 maggio.

Signs of Love (2023)
Alla conferenza stampa italiana del 2023 su Signs of Love (2022)

Le dichiarazioni

Questo film è arrivato in un momento particolare delle vite di entrambi ed è stato girato durante la pandemia. Perché avete sentito che questo film fosse giusto in quel momento della vostra vita?

Zoe Blau – Attrice: La pandemia è una cosa che ha colpito tutto il mondo e ha portato a fare un bilancio della situazione e dei valori che contano capendo che le cose più importanti sono la famiglia e l’amore. In quel periodo siamo stati tutti in modalità di sopravvivenza. Il film cattura un momento e un luogo degli Stati Uniti in cui tutti lottano per sopravvivere: vediamo un quartiere dove domina la vendita della droga – unico modo per poter sopravvivere – e per molti l’assunzione di essa è l’unico modo per superare il dolore.

Quando mi hanno chiesto di interpretare questo film ho sentito che raccontava realmente le cose importanti per me, un modo per dimostrare l’amore verso la vita, verso gli esseri umani, per il mio lavoro e la mia vita d’artista.

Hopper Jack Penn – Attore: Quando mi è stata inviata la sceneggiatura del film la cosa che mi ha attirato di più stato il fatto di aver trovato tante affinità con il personaggio in quanto essere umano anche se la sua storia, le sua azioni, l’ambiente in cui vive sono lontani anni luce da ciò che ho vissuto io. Mi sono trovato in un momento in cui anche io avevo risolto tante cose che in passato mi hanno portato difficoltà contro le quali combattere.

Secondo me è una storia molto importante da raccontare perché è una storia d’amore in cui si deve essere in grado di lasciare andare le persone che si amano per dar modo di realizzarsi. Sono sicuro che il pubblico si ritroverà in almeno una delle emozioni del film. Tutti in maniera maggiore e minore abbiamo affrontato delle lotte, superato un dolore, convivere con un qualche tipo di dipendenza. Questo film mostra che alla fine c’è la speranza di poter cambiare le cose.

(Per Hopper) Parlando di famiglie, la sua com’è stata per lei essendo molto conosciuta? Quanto è stato facile o difficile per lei?

Hopper Jack Penn – Attore: Sono cresciuto come tutti, quella è l’educazione che ho avuto ed è l’unica maniera che conosco di crescere una famiglia. I miei genitori cono sempre stati molto aperti nei miei confronti, incoraggiandomi sempre a fare tutto ciò che volevo finché fossero cose sane. Quando sentivano che ne avevo bisogno mi hanno incoraggiato a fare dei cambiamenti. L’unico lato negativo è stato la mancanza di privacy, soprattutto quando succede qualcosa di negativo.

Come avete costruito questi due personaggi? Avete dovuto imparare il linguaggio dei segni? La complicità è nata attraverso silenzi o più con i dialoghi?

Hopper Jack Penn – Attore: Quando sono arrivato sul set conoscevo solo l’alfabeto nel linguaggio dei segni ed il regista (Clarence Fuller ndr) mi aveva esortato a non sapere oltre perché, come il mio personaggio, dovevo imparare nel corso della storia. Non abbiamo potuto fare prove a causa della pandemia, ci sarebbe voluto molto tempo ed un budget differente ma sarebbe stato un altro film.

L’alchimia tra noi è stata reale perché già dai primi screen test ci siamo piaciuti, ci vogliamo bene e ciò si vede anche sullo schermo. Recitare con Zoe è stato molto facile perché i suoi occhi parlano, sono una macchina della verità. Riuscivo a capirla solo guardandola negli occhi.

Zoe Blau – Attrice: Io e Hopper abbiamo portato molto di noi stessi nei nostri personaggi. Ci vogliamo bene, siamo grandi amici. Siamo sempre stati in grado di entrare in connessione tra di noi attraverso i silenzi, forse perché abbiamo in comune molte esperienze del passato. Credo che a volte le parole non siano necessarie, le azioni sono più importanti. Basta leggere negli occhi per capire le emozioni profonde di una persona. Questo ci ha unito molto. Per me è stato naturale calarmi nei panni di Jane, una versione più silenziosa di me stessa.

Signs of Love (2023)
Signs of Love (2022)

A quale tipo di cinema vi ispirare e a quale puntate nel vostro futuro?

Hopper Jack Penn – Attore: La commedia è uno dei miei generi preferiti anche se molti pensano che non sia tanto divertente. Mi piace anche il thriller ed i film dell’orrore anche se non so se mai li farò.

Zoe Blau – Attrice: Ci tengo a precisare che non sono un’attrice, sono una costumista e ho studiato scrittura. Voglio continuare ad operare nel mondo del cinema e dell’arte in generale perché nel corso dei millenni l’arte è stata quella che ha permesso di sognare nella speranza di un futuro migliore. Attraverso il cinema ed il mondo delle arti le persone son o cresciute ed hanno superato avversità.

Al momento sto lavorando ad una serie di corti sul balletto e spero che possano essere visti da un pubblico molto ampio.

Il personaggio di Zoe, per la sua sordità, ha meno pregiudizi nei confronti di chi incontra?

Zoe Blau – Attrice: Sicuramente è così. Ritengo che Jane sia una persona ha non giudica le persone per il loro aspetto e la loro origine. Lei è stata oggetto di pregiudizio per tutta la vita. Spesso le persone affette da sordità vengono prese per stupide non capendo la condizione clinica seria. Jane con questo bagaglio è una persona che non giudica. Il fatto che si debba esprimere con il corpo e non con la parola la porta ad avere una comprensione molto più profonda e a catturare prima degli altri l’energia delle altre persone.

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