Conferenza stampa Resta con me (2023)

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Giovedì 16 febbraio 2023, presso Viale Mazzini 14 di Roma – Sede Rai, si è tenuta la conferenza stampa della serie italiana Resta con me, una coproduzione Rai Fiction e Palomar, prodotta da Carlo Degli Espositi e Nicola Serra, distribuita dal 19 febbraio 2023, per otto serate, su Rai Uno.

Sinossi della prima serata

La vita sorride ad Alessandro Scudieri, brillante vicequestore in forza alla Mobile di Napoli: un matrimonio perfetto, il primo figlio in arrivo, una carriera in ascesa. Tutto cambia però quando, con la moglie Paola, giudice presso il Tribunale dei Minori, rimane coinvolto in una sparatoria nel ristorante in cui l’ha portata a pranzo e lei perde il bambino. Scoperto che Alessandro era lì per le sue indagini sulla “banda della lancia termica”, Paola non riesce a perdonarlo e il loro rapporto va in frantumi. Alessandro, devastato dai sensi di colpa, si butta a capofitto sul caso. A collaborare con lui il suo informatore e amico d’infanzia, Gennaro, ex criminale convertito al bene per amore del figlio Diego. Ma Gennaro viene ucciso e così, senza pensarci due volte, Alessandro porta Diego a casa con sé. In attesa di una soluzione Paola lo accoglie, ma stabilisce regole precise per la sua gestione: lui si occuperà di Diego il giorno, lei la notte. Alla luce di questa richiesta e della sfiducia che ormai sente su di sé dopo che le indagini sulla morte di Gennaro hanno portato alla scoperta che l’uomo spacciava di nuovo e che la banda non c’entra con la sua morte, Alessandro chiede il trasferimento all’UDIN, un’unità d’Intervento speciale che lavora soltanto di notte.

Francesco Arca - Resta con me
Francesco Arca – Resta con me

Le dichiarazioni

Presso la Sala degli Arazzi Rai, luogo della conferenza stampa di Resta con me, erano presenti: Maria Pia Ammirati | Direttore Rai Fiction, Francesco Nardella | Vicedirettore vicario Rai Fiction, Carlo Degli Esposti | Produttore Palomar, Monica Vullo | Regista, Donatella Diamanti | Sceneggiatrice, oltre agli interpreti: Francesco Arca, Laura Adriani, Mario Di Leva, Antonio Milo, Arturo Muselli, Chiara Celotto, Maria Pia Calzone, Amedeo Gullà, Raffaella Rea, Liliana Bottone, Angela Ciaburri, Claudia Tranchese.

Francesco Nardella | Vicedirettore vicario Rai Fiction: Resta con Me nasce da un idea di Maurizio De Giovanni, con cui facciamo Il commissario Ricciardi. Con lui ne abbiamo parlato insieme e in maniera molto generosa ce l’ha data a Donatella Diamante, con cui lavoro insieme da molto tempo. Donatella, insieme a un gruppo di sceneggiatori bravissimi, hanno preso in mano questa storia e l’hanno rielaborata.

Otto serate sono una scommessa non facile. Indubbiamente è una serie multigenere, abbiamo il poliziesco, delle grandi storie d’amore, non direi nemmeno melò, c’è questa banda che ruba sottoterra ed è sempre più dura. I generi ibridati sono il futuro, a nostro parere, della serialità televisiva e in qualche modo hanno bisogno di essere sorretti da un forte racconto dei personaggi, gli americani li chiamano character driven, cioè portate avanti dai personaggi, che cambiando, modificandosi, interrelazionandosi portano avanti il racconto. Io vedo ad esempio che quelli che chiamiamo High concept, come Squid Game troviamo 3/4/5 personaggi, ma credo che le vere storie delle televisioni, non solo quelle generaliste ma anche quelle delle piattaforme, sono di tipo character driven.

Questa è una storia che parte con un uomo che fa un errore. Un poliziotto che lo fa perché ossessionato dal suo lavoro e questo sbaglio, in qualche modo, fa saltare per aria due famiglie. Questa serie è la rincorsa continua a risarcire, a riannodare i fili di questo amore che è stato distrutto. Questa è la parte relazionare, poi abbiamo la parte poliziesca che è la grande storia orizzontale con questa banda che ruba sottoterra e poi abbiamo il protagonista che, in qualche modo, per scontare quello che ha fatto, va a lavorare di notte con una piccola squadra dove ha due colleghi e i casi che avvengono di notte sono dei delitti piccoli, che vengono risolti rapidamente e che ci permettono di raccontare l’umanità, e quindi sono interessanti per questo motivo, sapendo svelandoci l’umanità presente in una Napoli notturna. È molto importante l’arena del racconto, Napoli ha varie caratteristiche, è liquida, dove l’alto e il basso si mischiano continuamente, dove giorno e notte si mischiano. La notte a Napoli dura tanto ed è una notte anche rumorosa, risultando più adatta alle confessioni, non solo ai delitti ma anche a un certo tipo di sensibilità nei rapporti. Napoli la si può definire anche come una città porosa, costruita sul Tufo, diceva Matilde Serao “Il ventre di Napoli”, dunque è una città non solo su una superficie e sul mare ma anche sottoterra ed è una città fertile di personaggi che non sono mai banali, sempre interessanti e particolari, questo si permette di creare una sorta di commedia umana, citando Balzac. In più, dentro questa storia, c’è la commedia ed è rappresentata soprattutto dalle tre sorelle. Resta con me è una storia lunga che cresce puntata dopo puntata portata avanti da tutti personaggi scritti meravigliosamente.

Nicola Serra | Produttore Palomar: è una serie di cui siamo orgogliosi per ciò che abbiamo portato sullo schermo e sul percorso fatto. Rispetto alle nostre produzioni, questa aveva un grado di difficoltà molto diverso. Era da un po’ di tempo che non affrontavamo una produzione di otto serate che comporta due anni di scrittura, otto mesi di riprese, vuol dire un viaggio di tre anni e quindi per affrontare questo viaggio è molto difficile. La riuscita di questo sta in alcuni elementi, il primo è stata una grande guida come Donatella Diamanti, la seconda è la formazione di un gruppo, perché anche nella macchina di lavoro si creano relazioni personali e stare insieme tre anni ti obbliga a crearne di solide, per affrontare tutti i vari ostacoli e noi eravamo un gruppo di colleghi molto forte. Parlando di relazioni posso dire che è un prodotto che abbraccia vari generi ma il collante vero, che tiene insieme tutti questi generi divergenti è l’attenzione fortissima alle relazioni personali, il focus del racconto.

Monica Vullo | Regista: Ho fatto molti polizieschi ma questo è un tipo di poliziesco particolare perché racchiude moltissimi generi e tantissime storie al suo interno, abbiamo raccontato amicizia, amore, fratellanza, sorellanza, passioni, tradimenti, maternità non naturali e devo ringraziare il cast artistico perché sono stati molto bravi, era molto complicato perché c’erano molte storie da trattare e loro ci sono avvicinati ai loro personaggi con estrema umiltà e talento e hanno portato il personaggio dove doveva andare e in questo mi hanno molto aiutato. Abbiamo provato a raccontare una Napoli di notte, un altro aspetto della giornata e quindi è stato stimolante perché questa città cambia molto dal giorno alla notte.

Donatella Diamanti | Sceneggiatrice: Una serie come Resta con me non si fa da soli, c’è una squadra di sceneggiatori dietro che fa un grande lavoro. Noi ci siamo dati un compito, una missione pericolosissima, poi dopo la seconda/terza riunione insieme è venuto il Covid e questa missione pericolosa l’abbiamo dovuta svolgere online dalle proprie case senza poter usufruire di una di quelle grande cose di cui usufruiscono gli sceneggiatori: una grande parete bianca in cui si scrive tutto e un minuti prima di consegnare si cancella. L’idea era quella di costruire subito un mondo ricco di personaggi. Noi avevamo la sfida di otto episodi e volevamo che ogni linea di questa stratificazione di generi alla quale andavamo incontro con la condivisione di tutti, avesse già all’inizio, indipendentemente dai casi di puntata, poiché nella nostra storia c’è anche la verticalità, un mondo pronto per andare avanti insieme. Non volevamo, come avvolte accade, nel bene e nel male, incontrare qualcuno che poi si accoda e va avanti dopo, volevamo partire subito con quel mondo, quello di sopra e quello di sotto, con delle sorelle, con un bambino meravigliosamente problematico ma anche portatore di grandissimi sentimenti.

Francesco Arca | Attore: Penso che abbiamo raccontato bene sia la storia che i personaggi. Io mi sono immerso in una Napoli che conoscevo ma non fino in fondo grazie a un cast napoletano che mi hanno fatto sentire un perno importante.

Laura Adriani | Attore. Sono i giovani a darci la speranza, credo che sia una legge dell’evoluzione. Questa serie racconta proprio questo: quanto un adulto possa imparare da un giovane e quanto un giovane possa apprendere da un adulto, ciò che gli serve. Alla fine è una testimonianza quella che cerchiamo di dare.

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