Cowboy Bebop – prima stagione (1999) – See You Space Cowboy

Cowboy Bebop locandina

Cowboy Bebop

Titolo originale: Cowboy Bebop カウボーイビバップ (Kaubōi Bibappu)

Anno: 1999

Paese di Produzione: Giappone

Genere: animazione, azionefantascienza, western, noir, pulp

Distribuzione: Dynamic Italia, Netflix

IdeatoreHajime Yatate

Stagione: 1

Puntate: 26

Durata Episodi: 25min

ProduzioneSunrise

Animazioni: Toshihiro Kawamoto

Regia: Shin’ichirō Watanabe

Musiche: Yōko Kanno

Doppiatori Originali: Kōichi Yamadera, Unshō Ishizuka, Megumi Hayashibara, Aoi Tada

Doppiatori Italiani: Massimo De Ambrosis, Nino Prester, Barbara De Bortoli, Gemma Donati

Trailer in italiano del Box Blu-Ray di Cowboy Bebop (1999)

Nel 2021, dal 19 Novembre Netflix ripropone una serie live action dal titolo Cowboy Bebop, che riprende la serie d’animazione anime di fantascienza prodotta da Sunrise e diretta da Shin’ichirō Watanabe. In questo articolo riviviamo le avventure della serie del 1999, quelle di Spike e il resto della Bebop, all’interno di un capolavoro di animazione giapponese e della cultura pop, caposaldo del genere fantascientifico.

Non cerco vendetta: è già tanto difficile sopravvivere.

Jet Black – Cowboy Bebop (1999)

Trama Cowboy Bebop (1999)

Spike Spiegel e Jet Black sono due cacciatori di taglie con un passato oscuro e tenebroso che si spostano di pineta in pianeta in cerca di taglie da riscuotere a bordo della loro astronave chiamata “Bebop“. Sono dei veri “Cowboy” che nel corso delle loro avventure faranno la conoscenza della sensuale truffatrice Faye, dell’eccentrica ma geniale hacker Ed e un piccolo cane intelligente di nome Ein che si uniranno alla ciurma. Nel corso delle loro avventure, che saranno sempre quasi fallimentari o di scarso profitto, tutti i membri dell’equipaggio dovranno fare i conti con il loro passato, segnato da traumi, ricordi perduti, abbandoni mai spiegati e amori infranti.

Dicono spesso che gli esseri umani non possono vivere da soli. Ma puoi vivere abbastanza a lungo da solo. Invece di sentirti solo in un gruppo, è meglio essere solo nella tua solitudine.

Faye Valentine – Cowboy Bebop (1999)

Recensione di Cowboy Bebop (1999)

La serie dello studio Sunrise, basata sulla storia creata da Hajime Yatate, è una grande antologia spaziale composta principalmente da 26 episodi fini a sé stessi (anche se sono presenti due avventure continue) dove però ogni avventura pone le basi per il grande disegno dell’autore.

In ogni avventura che la Bebop ogni personaggio dell’equipaggio verrà sempre caratterizzato meglio mostrando chiaramente come non sia veramente importante la linearità del racconto con trame intrecciate e complesse, quanto il significato delle avventure che il gruppo vivrà di volta in volta dove lo spettatore riesce sempre a cogliere l’essenziale e il “non detto” sarà una parte fondamentale.

Il “non detto” che modellerà le figure dei nostri protagonisti, degli antieroi che l’autore riesce farci amare anche se di loro non sappiamo veramente nulla, all’inizio, ma che con loro soffriremo e saremo meravigliati delle continue scoperte del loro passato fino al l’inevitabile epilogo.

Cowboy Bebop è una chiara e costante espressione di stile, dalla grande e dettagliata evoluzione dei protagonisti alle motivazioni e dei profondi sentimenti che li smuovono e da quella atmosfera pulp piena di bellissime sonorità jazz. La grande avventura di Spike è dei suoi compagni è un continuo campo di battaglia malinconico e spietato che pian piano si trasforma in una grande epopea cyberpunk, capace ancora oggi di dettare legge di una espressione artistica che solo in pochi sono riusciti a eguagliare.

Altro tassello fondamentale e spettacolare della serie ispirata all’opera di Watanabe è il character design mai banale e molto curato nei particolari dei personaggi e dell’ambientazioni che insieme alle splendide animazioni, che a dispetto dell’epoca in cui sono state realizzate, ancora oggi farebbero sbiadire molti dei lavori di qualunque concorrente moderno. Forse l’unico vero difetto che ha Cowboy Bebop è che finisce troppo in fretta. L’opera di fantascienza dello studio Sunrise ha più di 20 anni di esperienza ma rimane attualissimo per scrittura e poetica, un capolavoro capace di condensare solo in 26 racconti la vera essenza dell’animo umano.

Io non vado a morire. Ma solo a provare a me stesso se sono realmente vivo oppure no.

Spike Spiegel – Cowboy Bebop (1999)

Note Positive:

  • Aspetti, poetica e scrittura ancora molto attuali
  • Rappresentare in questi piccoli racconti la vera essenza dell’animo umano
  • Ogni membro della Bebop è caratterizzato al meglio

Note Negative:

  • Epilogo che arriva troppo in fretta
  • La mancanza di una vera e propria storia orizzontale potrebbe non intrattenere a pieno uno spettatore medio

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