Dallas Buyers Club: Ron Woodroof e la lotta contro l’AIDS

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Dallas Buyers Club

Dallas Buyers Club

Anno: 2013

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Genere: biografico, drammatico

Casa di produzione: Focus Features

Durata: 117 min

Regia: Jean-Marc Vallée

Sceneggiatura: Craig Borten, Melisa Wallack

Montaggio: Martin Pensa, Jean-Marc Vallée

Fotografia: Yves Bélanger

Attori: Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner, Steve Zahn, Denis O’Hare, Griffin Dunne

Trailer italiano del film Dallas Buyers Club

Trama di Dallas Buyers Club

Anni ’80. Ron Woodroof è un burbero elettricista che lavora in un’industria di estrazione petrolifera. Appassionato di rodeo, i suoi principali hobby vertono principalmente intorno al sesso, la droga e l’alcool. Dopo un incidente al lavoro, l’uomo viene portato in ospedale, dove apprende di essere malato di HIV e di essere in una fase ormai conclamata dell’AIDS e di avere solo 30 giorni di vita.

Non volendo credere alla diagnosi, per il semplice fatto che per il protagonista l’HIV si trasmette solo in un ambiente omosessuale, abbandona l’ospedale e se ne torna a casa. Dopo averci riflettuto, Ron effettuerà delle ricerche sulla malattia, venendo a capo di come possa aver contratto il virus. Intanto tra i suoi colleghi circola la notizia della sua sieropositività e preoccupati e disgustati, decidono di allontanarlo dal posto di lavoro e dalla loro cerchia d’amicizia.

Nel frattempo la dottoressa Eve Saks, dopo aver preso in cura Woodroff, lo informa che esiste un farmaco in via di sperimentazione, l’AZT, che viene somministrato ai pazienti sieropositivi per testarne l’efficacia. Lo stesso protagonista vorrà alla fine testarlo sulla propria pelle, ma gli verrà negata la sperimentazione. Così, dopo aver corrotto un inserviente, si procura il farmaco. A causa però dell’assunzione incontrollata, oltre all’abuso di droga e alcool, le sue condizioni peggiorano.

Dopo aver appreso che le scorte di AZT vengono messe sotto chiave, Ron ha un collasso. Viene nuovamente ricoverato in ospedale, ed è in quell’occasione che il protagonista fa la conoscenza di Rayon, una transgender tossicodipendente e sieropositiva. Non volendo rinunciare al farmaco, Woodroof viaggia fino in Messico, dove fa la conoscenza del dottor Vass, radiato dall’albo dei medici a causa delle sue posizioni alternative nei confronti della medicina. È in quell’occasione che il professore lo informa che il farmaco da lui abusato è in realtà pericoloso per l’organismo umano, poiché non solo distrugge il virus ma anche le cellule sane. Gli vengono quindi prescritte delle cure a base di peptide T, proteine non dannose ma non approvate dalle case farmaceutiche. Dopo tre mesi di cura, l’uomo si accorge che il suo organismo sta rispondendo bene ai nuovi farmaci. Deciso a voler aiutare altre persone nelle sue stesse condizioni, Ron decide d’importare in Texas le proteine, fondando insieme a Rayon il Dallas Buyers Club.

Rilassati, non ti mordo sai! Direi che sei bello per essere un texano rozzo, volgare e ottuso

Rayon

Recensione di Dallas Buyers Club

Dallas Buyers Club è un film di genere drammatico biografico diretto dal regista Jean-Marc Vallée e distribuito nelle sale cinematografiche americane il 1 novembre 2013 da Focus Features.

La pellicola racconta la vera storia di Ron Woodroof, un uomo malato di HIV e AIDS, divenuto famoso per aver dato vita al Dallas Buyers Club, oltre all’aver intentato una causa contro la FDA (Food and Drug Administration) dopo che quest’ultimi avevano predisposto il divieto di far circolare in America la peptide T, una proteina che, insieme ad altri farmaci nutrizionali, avevano permesso all’uomo di lottare contro questa malattia per altri sette anni, contro una previsione medica che gli dava solo 30 giorni di vita. Nell’agosto 1992, dopo esser venuto a conoscenza della sua storia grazie a un amico, il sceneggiatore Craig Borten vola fino in Texas per intervistarlo e saperne di più. Grazie alle numerose ore di registrazione e dopo aver avuto il permesso di leggere i suoi diari personali, Borten riuscì a buttare giù una prima sceneggiatura, poi revisionata nel 2000 con la sceneggiatrice Melisa Wallack. I diritti, successivamente, sono stati venduti al produttore Robbie Brenner.

Dallas Buyers Club è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel settembre 2013, mentre in Italia è stato presentato in concorso al Festival Internazionale del film di Roma nel novembre 2013, venendo poi distribuito nelle sale italiane il 30 gennaio 2014. Con un budget di 5 milioni di dollari, la pellicola ne ha incassati oltre 52 milioni, ottenendo diverse candidature agli Oscar. Grazie al duro lavoro svolto principalmente da Matthew McConaughey e Jared Leto, che dovettero intraprendere una vera e propria trasformazione fisica, che li hanno portati ad assumere un aspetto quasi scheletrico (il primo perse 20 kg mentre il secondo 13 kg), i due attori vinsero l’ambita statuetta rispettivamente nella categoria miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista.

Ho l’impressione di lottare per una vita che non ho il tempo di vivere”

Ron Woodroof

Analisi di Dallas Buyers Club

Siamo negli anni ’80, anno in cui viene ufficialmente riconosciuta la presenza dell’HIV/AIDS negli Stati Uniti. Eppure questo virus era già presente nel territorio da ben dieci anni, quando i ricercatori scoprirono un primo caso di focolaio di AIDS a New York.

I medici ancora non sapevano come trattare questa malattia, non sapevano che farmaci usare e con quali dosi. Dallas Buyers Club ci racconta questa storia, nello specifico la storia di Ron Woodroof, elettricista di mestiere, che un giorno scopre di essere sieropositivo. Non capisce come ha contratto la malattia, lui non è omosessuale (all’epoca c’era molta ignoranza, non si sapeva che il virus lo si poteva contrarre anche in altri modi).

Da quel momento in poi inizia la sua personale battaglia contro quella bestia che lentamente lo stava prosciugando dall’interno. Dopo aver capito che i medici stavano adottando un metodo curativo sbagliato e nocivo, dovuto all’assunzione di dosi massicce di AZT, un potente antivirale approvato dalla FDA, che altro non era che una casa farmaceutica, dopo essere stato in Messico per trovare un dottore, nel 1988 fonda il Dallas Buyers Club, un gruppo, i cui iscritti pagavano una quota di 400 dollari mensili per avere in cambio farmaci nutrizionali, come la peptide T, adatti al loro organismo e assolutamente non dannosi.

Ron fonderà questo famoso club con l’aiuto di Rayon, una transgender sieropositiva e tossicodipendente, conosciuta in ospedale. Il rapporto tra i due muterà notevolmente nel corso della pellicola, come a mutare sarà anche il carattere del protagonista nei confronti della comunità LGBT: se inizialmente non vuole avere niente a che fare con questa ragazza, chiamandola con epiteti dispregiativi e stando sempre lontano da lei per non “infettarsi”, successivamente la sua visione riguardo a queste persone cambierà, arrivando a considerarle sue pari (per citare un esempio, quando Ron apprende della morte di Rayon, la prima cosa che farà sarà quella di incolpare il dottore che inizialmente l’aveva in cura).

Dallas Buyers Club è un film crudo, non c’è spazio per il sentimentalismo, ci vuole trasportare dentro questa terribile storia, dentro questa terribile malattia, grazie anche all’ottima interpretazione di Matthew McConaughey e Jared Leto.

Jean-Marc Vallée con questo lungometraggio ci ha mostrato come all’epoca la sanità statunitense era (lo è ancora?) dipendente dalle case farmaceutiche, colpevoli di vendere farmaci non sempre adatti all’organismo delle persone. Il regista è in grado di raccontare una tematica delicata, quella dell’HIV/AIDS. Ma non si ferma qui: ci mostra come vengono trattate le persone sieropositive, come vengono isolate dal resto del mondo, come vengono schifate. Ma sopratutto ci mostra la loro disperazione, la loro lotta continua per sopravvivere in quel mondo che non li vuole. E lo fa in modo brillante.

Note Positive:

  • trama originale e ben sviluppata
  • ottima interpretazione da parte di McConaughey e Leto
  • ottima caratterizzazione dei personaggi

Note negative:

  • nulla di rilevante
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