Dichiarazioni di Taissa Farmiga su The Nun II

Taissa Farmiga è un’attrice americana nata il 17 agosto 1994 a Readington, nel New Jersey, USA. È diventata nota per le sue interpretazioni in film e serie televisive, guadagnando una reputazione nel mondo dell’intrattenimento. Farmiga è particolarmente conosciuta per il suo ruolo in “The American Horror Story”, una popolare serie antologica televisiva creata da Ryan Murphy. Ha recitato in numerose stagioni della serie, tra cui “American Horror Story: Murder House,” “American Horror Story: Coven,” e “American Horror Story: Roanoke,” tra le altre. La sua versatilità e le sue performance convincenti le hanno permesso di diventare un volto riconoscibile nell’horror televisivo. Oltre al suo lavoro in “American Horror Story,” Taissa Farmiga ha recitato in vari film, tra cui “The Bling Ring” (2013), “The Final Girls” (2015), e “The Nun” (2018), quest’ultimo facente parte dell’universo cinematografico di “The Conjuring.” Nel 2023 è stato distribuito nei cinema The Nun II, rivestando i panni di Suor Irene.

A quattro anni da “The Nun – La Vocazione del male”…

Credo che la negazione sia uno strumento meravigliosamente terribile che molte persone usano, e penso che Irene si sia aggrappata all’espressione “lontano dagli occhi, lontano dalla mente”. Penso che nel profondo, Irene sapesse che non poteva essere semplicemente così. Il legame era troppo forte. Inoltre, penso che Irene sia anche una persona che probabilmente si chiede sempre: Sono abbastanza brava?”. È arrivata ad accettare i suoi doni fino a un certo punto. Ma le è stato assegnato un compito enorme: scacciare un demone. Una parte di lei immagino sia stata terrorizzata ogni giorno in questi ultimi anni, dal fatto di non esser riuscita a realizzare ciò che doveva. “Sono passati quattro anni dal primo film. Irene e Frenchie sono decisamente più invecchiati. Sono un po’ più segnati. Direi che entrambi tornano in questo film con una forte consapevolezza. C’è sicuramente una certa maturità quando si affronta una situazione così traumatica. In un certo senso o vai avanti o ripieghi su te stesso. Penso che Irene abbia dovuto spingersi in avanti nello stesso modo in cui lo ha fatto Frenchie. Nel primo film, Irene si poneva molte domande ed era incerta su come si sarebbe inserita nel mondo. Ora, quando incontriamo Irene per la prima volta in questo secondo capitolo, è molto più forte, c’è un’aura di sicurezza intorno a lei. È ancora gentile e dolce come nel primo film, ma ha perso la sua ingenuità.

Riguardo alla Sceneggiatura…

Ciò che mi è molto piaciuto dello script è la bellissima collaborazione e l’amicizia tra questi due potenti personaggi femminili. Storm [Reid] interpreta Suor Debra, una giovane donna che non sa quale sia il suo posto nel mondo, e si sente persa. E la cosa più bella è che la stesura di questi personaggi dà l’opportunità di interpretare persone reali. Penso che ci sia stato uno sforzo collaborativo sin dall’inizio, al fine di assicurarsi che i personaggi fossero reali e avessero sfumature e caratteristiche distinte. I tropi non sono persone reali. Quindi, ho apprezzato che la sceneggiatura prevedesse il mio ritratto di una giovane donna sicura di sé, che sa cosa sta facendo senza aver bisogno di qualcuno che le dica cosa fare. E non mi riferisco solo a Suor Irene, ma anche a Suor Debra. “Quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta, ero molto entusiasta della storia di amicizia femminile e delle dinamiche tra Suor Irene e Suor Debra.

Lavorare con Storm è stato semplicemente favoloso. Ha apportato a Debra un aspetto impavido. Spesso i personaggi femminili giovani, in particolare, sono descritti in un modo un po’ passivo, oppure vanno in cerca di una guida negli altri. Reputo invece il ritratto di Suor Debra di Storm, accattivante e ricco di sfumature. È una vera collaboratrice, una partner disposta a coprirti le spalle, una vera complice nel crimine… o in questo caso, non nel crimine, perché siamo delle sante benefattrici
Taissa Farmiga in The Nun II
Taissa Farmiga in The Nun II

Riguardo alle location…

È una cosa estremamente speciale poter girare nel luogo in cui è effettivamente ambientata la storia. E abbiamo avuto la fortuna di essere qui nel sud della Francia, ad Aix-en-Provence, a Tarascona, Martigues e Marsiglia… e vivere un’esperienza fuori dal mondo. Queste location hanno offerto l’atmosfera oscura e infestata che ci si aspetta, sullo sfondo di bellissimi paesaggi e campagne. Il fatto di poter girare in luoghi reali e tangibili crea un’energia che a volte è difficile da ricreare nei teatri di posa. “Siamo riusciti a trovare, anche nel bellissimo sud della Francia, dei luoghi che suscitavano delle sensazioni inquietanti. Ad Aix-en-Provence, che sembra una città così pacata, abbiamo trovato la sede per la scuola che il reparto artistico è riuscito a trasformare. La difficoltà è stata cercare di cambiarla usando quello che già c’era, valorizzando la sensazione di questa vecchia abbazia fatiscente, per trasformarla in una scuola, senza però rinfrescarla. Bisognava trovare il giusto bilanciamento… E’ stata una fortuna per noi avvalerci della location più giusta, e di una troupe e un dipartimento artistico così talentuosi da rendere i nostri set tanto inquietanti e belli.

Mi sentivo come se fossimo immersi nella Francia degli anni ’50, soprattutto girando tra le stradine di Tarascona. I vicoli erano stretti e compatti, per cui la troupe si era tutta nascosta da un lato. E quando chiamavano l’“azione”, c’erano solo persone in costume che correvano. Tutto era allestito in modo meraviglioso: illuminazione magnifica e livello di fumi perfetto; si era creata l’atmosfera giusta. E sì, per me è stato divertente, perché Suor Irene ha preso i voti nell’ultimo film. Ora è ufficialmente una suora. Indossa l’abito da suora. Ma è stato divertente andare in giro e vedere anche tutti gli altri in costume dell’epoca, e lasciarsi trasportare indietro nel tempo

Riguardo a Michael Chaves…

Michael Chaves è un regista splendido, meraviglioso. Quando ho scoperto che era al timone di questo film, mi sono emozionata. Avevo letto la sceneggiatura e poi ci siamo collegati via Zoom. E fin dal primo momento in cui abbiamo parlato, si è mostrato molto disponibile a realizzare il miglior progetto possibile. La collaborazione è qualcosa a cui tengo molto; proprio perché conosco i limiti delle mie competenze ritengo giusto lavorare con persone aperte e collaborative. Credo che questo sia uno dei maggiori punti di forza di Chaves come regista. È anche diretto. Non gli piace perdere tempo, cosa che apprezzo. Ha un ottimo senso di consapevolezza del momento presente, così come del quadro generale che ritengo, soprattutto in un film come questo, di vitale importanza. Trovo che abbia davvero apprezzato le opinioni della sua troupe e dei suoi attori, e le nostre intuizioni sui personaggi, dandoci la libertà di dirgli: “Ehi, questa battuta penso che vada cambiata, non mi sembra giusta…”. Era sempre pronto ad ascoltare il mio giudizio riguardo ad un personaggio con cui ho trascorso così tanto tempo… anni fa per le prime riprese, poi la presentazione alla stampa, e quindi la visione del film per poi tornare di nuovo nel ruolo. C’era rispetto per Suor Irene: ci siamo chiesti ‘Come possiamo ritrarla in modo accurato, e come possiamo farlo insieme?’… Adoro lavorare con Chaves. È una brava persona e un grande regista

L’enigma di Maurice…

“Credo che una delle cose più strazianti di questa missione sia che Irene sa che sta inseguendo il suo amico… ma sta inseguendo il suo amico che in parte è anche suo nemico. Irene non sa bene come Valak si sia impossessato del corpo di Maurice. Capisce che si tratta di una possessione, ed è a breve durata: prende l’anima e vince, e questo è tutto. Ma questo demone ha vissuto in Maurice e ha funzionato, ma anche l’uomo ha funzionato. Quindi non c’è chiarezza su cosa dovrà fare Irene. Spera di poter salvare il suo amico. Spera di riuscire a esorcizzarlo, e che torni ad essere il Maurice che ha sempre conosciuto e amato. Ma alla fine con una posta in gioco così alta, sarà disposta a sacrificare il suo amico per salvare le persone che la circondano?

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