Dove la terra trema (2019): la morte e il senso di colpa

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dove la terra trema locandina

Dove la terra trema

Titolo originale: Earthquake Bird

Anno: 2019

Paese: Gran Bretagna, Giappone, Stati Uniti D’America

Genere: Sentimentale, Thriller

Produzione: Scott Free Productions, Twenty First City

Distribuzione: Netflix

Durata: 107 min

Regia: Wash Westmoreland

Sceneggiatura: Wash Westmoreland

Fotografia: Chung Chung-hoon

Montaggio: Jonathan Alberts

Musiche: Atticus Ross, Leopold Ross, Claudia Sarne

Attori: Alicia Vikander, Naoki Kobayashi, Riley Keough, Jack Huston, Kiki Sukezane

Trailer di Dove la terra trema

Negli anni 80 il Giappone è in un periodo di crescita economica industriale venendo considerata come la nascente seconda potenza del mondo. Attratti da questo clima ottimistico molti occidentali si trasferirono nella terra del Sol levante, come l’aspirante scrittrice Susanna Jones che negli anni ’80 inizia a lavorare a Tokyo come insegnante d’Inglese; proprio in quel periodo incomincia a scrivere il suo primo romanzo dal titolo “The Earthquake Bird”, che vide la luce editoriale solo nel 2001, divenendo un romanzo pluriplemiato nel mondo.

Ho vissuto in Giappone per circa cinque anni ed ero interessata all’esperienza delle persone che vengono a vivere a Tokyo, persone che cercano di allontanarsi da qualcosa che è presente nella loro casa.  Già prima d’iniziare a scrivere il libro avevo scelto il titolo, che si rifà a quei piccoli terremoti che spesso si verificano nella notte. Questi eventi notturni hanno trasmesso e creato l’atmosfera del romanzo e mi hanno dato un senso di urgenza prima ancora di scoprire quale fosse la storia che sarei andata a scrivere

Susanna Jones

Il caso volle che il romanzo nel 2001 giunse nelle mani della produttrice Georgina Pope, che aveva vissuto nell’89 a Tokyo. La produttrice cinematografica decise subito di puntate sulla storia e di volerla adattare per il cinema. Dopo una lunga trattativa il film andò in porto e nel 2014 venne scelto come regista Wash Westmoreland, cineasta che aveva vissuto nella nazione insulare proprio alla fine degli anni 80, quando era uno studente universitario a Fukuoka.

La pellicola dopo una lunga gestazione partita nel 2001 venne distribuita su Netflix a partire dal 15 novembre 2019.

Trama di Dove la terra trema

Una giovane ragazza di New York, Lily Bridges (Riley Keough), la quale viveva a Tokyo da qualche mese, scompare nel nulla. Quando però la polizia ritrova il corpo di una ragazza non identificabile e che potrebbe essere la Bridges, decide di portare in questura l’ultima persona che l’ha vista in vita, ovvero la trentenne Lucy Fly (Alicia Vikander), di origini svedesi ma che lavora a Tokyo da cinque anni. Durante l’interograzione Lucy Fly inizia a raccontare fatti riguardante la sua relazione sentimentale nata con l’appassionato fotografo Teiji (Naoki Kobayashi), andando a mostrare il triangolo amoroso e d’amicizia tra lei, Lily e Teiji.

Recensione di Dove la terra trema

Wash Westmoreland con Dove la terra trema (The Earthquake Bird, let. L’uccello del terremoto) continua il suo lavoro cinematografico orientato a narrare storie incentrate su personaggi femminili, su donne forti e coraggiose che devono lottare con tutti i denti per non sprofondare entro un mondo crudele e ingiusto. Così, dopo Non è peccato – La Quinceañera (2006) e i due successivi lungometraggi come Still Alice (2014), che vinse l’oscar per la migliore interpretazione femminile di Julianne Moore, e Colette (2018), con una splendida prova attoriale di Keira Knightley, ecco che nel 2019 si cimenta entro un thriller noir psicologico ambientato in una Tokyo dell’1989 dove viene eletta a protagonista indiscussa della storia l’enigmatica e tormentata Lucy Fly, interpretata magistralmente dalla talentuosa Alicia Vikander che ripete quella qualità delle sue performance attoriali viste nei film di spessore come The Danish Girl ed Ex Machina, tanto da riuscire a mostrare, a condurre e a far compendere, senza bisogno di dialoghi, al pubblico tutto il terrore, la paura e i blocchi interiori presenti in Lucy partendo dalla sua camminata rigida e spigolosa fino a quel suo sguardo oscuro quasi inespressivo. Al di fuori però di questa interpretazione e di una sceneggiatura che non ricade entro buchi di trama, Dove la terra trema appare un film confuso registicamente a causa di una regia che non potenzia la narrazione ma che si perde dentro scelte stilistiche errate non riuscendo a incutere quella tensione emotiva necessaria in un noir psicologico incentrato su un rapporto triangolare amoroso.

Westmoreland, sceneggiatore e regista, aveva tutti gli elementi in regola per creare una storia appassionante e misteriosa come l’elemento crime della scomparsa della giovane Lily Brideges e due personaggi tridimensionali e oscuri come lo sono Teiji e Lucy. Soprattutto il fotografo e il modo di averlo narrato nel racconto, sia nella scrittura che nella regia, risulta il vero tallone d’achilie della storia poiché di lui non sappiamo niente e le inquadrature a lui dedicate non ottengono quel potere terrorifico e inquietante che un personaggio così misterioso avrebbe dovuto possedere. Dove la terra trema del resto si svolge all’interno di una location potente e suggestiva come lo è Tokyo, una città che però sembra che non avvolge nel suo climax gli eventi tanto che la capitale diviene solo un elemento scenografico fine a se stesso senza entrare realmente all’interno della narrazione. Il problema è proprio quello di un assenza di approfondimento di quel contesto nipponico dove mancano totalmente le riflessioni sulla divergente situazione di tradizione culturale tra paesi diversi, tanto che tra Teiji e Lily Bridges non sembrano sussistere nessuna barriera educativa forgiata dalle diverse società.

La narrazione decide ben presto di seguire con maggior importanza la relazione amoroso tra il fotografo e la traduttrice Lucy relegando difatti l’elemento thriller ai margini della storia, e portando a galla esclusivamente i problemi interiori celati dalla protagonista che si mostrano con il procedere del film soprattutto connessi al senso di morte e di senso di colpa andando a creare una riflessione più o meno interessante, seppur mostrata con superficialità, che può far porre alcune domande come: quando muore qualcuno a causa di una nostra azione involontaria, noi siamo gli artefici della sua morte? Se passiamo la cera sulle scale e colei che transita dopo sopra gli scalini cade e muore, noi ne siamo i colpevoli? Lucy a causa di questi eventi, che fanno costantemente parte della sua vita, si sente continuamente in colpa ed è proprio questa sensazione che l’ha fatta sfuggire dalla Svezia e dalla sua famiglia.

In conclusione Dove la terra trema è un film che possiede elementi d’interesse ma che non si mostra capace di sviluppare l’elemento emozionale conducendo allo spettatore una storia fredda e che porta con sé qualche tematica interessante che però doveva e poteva essere sviluppata con maggior spessore.

Note positive

  • Prova attoriale di Alicia Vikander

Note negative

  • Regia che non riesce a creare il giusto climax e pathos
  • Storia fin troppo superficiale
  • Assenza di emozioni

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