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Elysium
Anno: 2013
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: Fantascienza / Azione
Produzione: Sony Pictures Entertainment
Prodotto da: Neil Blomkamp, Simon Kinberg
Durata: 1 hr 49 min (109 min)
Regia: Neil Blomkamp
Sceneggiatura: Neil Blomkamp
Fotografia: Trent Opaloch
Montaggio: Lee Smith
Musiche: Ryan Amon
Attori: Matt Damon, Jodie Foster, Alice Braga, Sharlto Copley, William Fichtner, Diego Luna, Wagner Moura
Trama di Elysium
Nel 2154 l’umanità è divisa tra due mondi. Noi viviamo sulla terra. I privilegiati su Elysium. Senza povertà. Senza guerre. Senza malattie.
CIT. ELYSIUM
Il pianeta Terra del 2154 è sovrappopolato e ridotto a una lurida fossa comune. Mentre le classi sociali più agiate hanno trovato rifugio in una gigantesca stazione orbitante piena di giardini pensili chiamata Elysium, i più sfortunati vivono sul pianeta in condizioni di vita a dir poco proibitive. I pochi che tentano di arrivare clandestinamente su Elysium vengono arrestati o condannati a morte a vista per volere del cinico ministro della difesa Jessica Delacourt (Jodie Foster).
Max Da Costa (Matt Damon) è un giovane operaio con un passato da galeotto che lavora presso la fabbrica della più importante industria robotica terrestre, dove ogni giorno vengono prodotti droidi che andranno a infoltire il rigido corpo di vigilanza del regime. Esposto sul lavoro a un quantitativo letale di radiazioni, Max ha solo cinque giorni di tempo per trovare un accesso a Elysium, scampando così alla morte grazie a particolari macchine in grado di curare qualsiasi ferita e malattia.

Recensione di Elysium
Vedi quant’è bello da qui? Ora guarda quanto siamo belli noi da lì. Ora appartiene a te, affinché non dimentichi mai da dove vieni.
CIT. ELYSIUM
Rifacendosi ancora una volta al tema del nativo apartheid sudafricano (come il magnifico esordio District 9), l’interessante Neil Blomkamp dirige un’altra grande produzione fantascientifica dotata di accenni politici, un luccicante blockbuster da 115 milioni di dollari che vede spartirsi la scena due attori da Oscar quali Matt Damon e Jodie Foster. La chiave di lettura di Elysium è quella del manifesto cinematografico dell’Obamacare, ovvero la riforma indetta dal 44° presidente degli Stati Uniti per estendere la copertura sanitaria a tutta la popolazione americana, gratuitamente; facile dedurre, quindi, che la presenza delle due star appena citate non sia affatto casuale, viste le loro dichiarate simpatie democratiche.
L’affascinante distopia messa in scena da Blomkamp fa coesistere avanguardie tecnologiche impensabili ai nostri giorni e soppressione degli inermi ai limiti di uno schiavismo di ben più antica memoria, giocando con le regole del film d’azione per veicolare la critica all’intolleranza e tutti i dilemmi morali insiti nel tema della lotta di classe. Certo, il soggetto di Elysium non è dei più originali se non si è digiuni da cinema di fantascienza, e allo stesso modo si potrebbe criticare il disegno di personaggi che non sfuggono a una caratterizzazione archetipica; ma la tensione verso il messaggio garantisce un intrattenimento sofisticato, che sfugge a numerose banalizzazioni del genere e non si esaurisce a uno spiccio spettacolo di botte da orbi.

Tutti abbiamo qualcosa di speciale, Max. Qualcosa che siamo destinati a fare, per cui siamo nati.
CIT. ELYSIUM
Se nella scrittura il buon Blomkamp lascia intravedere qualche (trascurabile) riserva, le promesse vengono mantenute abbondantemente in sede di regia. Il regista sudafricano applica alle scene ambientate sulla Terra lo stile polveroso e viscerale di District 9, mai confusionario malgrado l’uso abbondante della macchina a mano, e nelle sequenze di azione pure dimostra un’ottima capacità di giostrarsi in coreografie realistiche e spettacolari al punto giusto, caratterizzate da un sapiente e invisibile uso di rallenty e accelerazioni. Molto diverso è il taglio conferito alle digressioni su Elysium, dove la macchina da presa è più composta e valorizza perlopiù carrellate sinuose e delicate, che ben esplicano la distanza sociale tra i due “mondi”. L’ottima colonna sonora di Ryan Amon è il giusto strumento di enfasi per i momenti cruciali e per far carburare un ritmo che non concede tregua per quasi due ore.
Pur non offrendo acuti di particolare rilievo rispetto ai loro standard solitamente alti, Jodie Foster e Matt Damon portano a casa la pagnotta e si fanno apprezzare per la professionalità con cui riescono a inspessire i loro personaggi; ma una menzione speciale va data a Sharlto Copley, un cattivo degno di un fumetto, braccio destro dei potenti che si sporca le mani e incarna il lato peggiore dell’America, quello più redneck e oscurantista, borioso e intollerante. Blomkamp, quindi, supera il banco di prova, aggiunge un altro tassello alla sua intrigatissima filmografia e confeziona un blockbuster d’autore che soddisfa appieno i due requisiti minimi che ci si aspetta da un tale prodotto: intrattenere e far pensare.

NOTE POSITIVE
- Regia.
- Recitazione.
- Messaggio politico.
- Ritmo.
- Colonna sonora.
NOTE NEGATIVE
- Soggetto non particolarmente originale.
- Personaggi appena abbozzati.