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Emily in Paris 2
Titolo originale: Emily in Paris 3
Anno: 2022
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: commedia, sentimentale
Casa di Produzione: Darren Star Productions, Jax Media, MTV Studios
Distribuzione: Netflix
Ideatore: Darren Star
Stagione: 3
Puntate: 10
Regia: Andy Fleming, Erin Ehrlich, Peter Lauer, Katina Medina Mora
Sceneggiatura: Darren Star, Grant Sloss, Alison Brown, Joe Murphy, Sarah Choi, Robin Schiff
Musica: James Newton Howard
Attori: Lily Collins, Philippine Leroy-Beaulieu, Ashley Park, Lucas Bravo, Samuel Arnold, Bruno Gouery, Camille Razat, William Abadie, Kate Walsh, Arnaud Viard, Lucien Laviscount, Paolo Forman, Melia Kreiling
Il premiato ideatore e showrunner Darren Star torna a dirigere la terza stagione della serie candidata agli Emmy Emily in Paris. La produttrice e star Lily Collins riprende il ruolo di Emily Cooper, affiancata dal cast fisso della serie composto da Philippine Leroy-Beaulieu, Lucas Bravo, Ashley Park, Camille Razat, Samuel Arnold, Bruno Gouery, William Abadie e Lucien Laviscount. Emily in Paris è prodotta da MTV Entertainment Studios, Darren Star Productions e Jax Media. La terza stagione viene distribuita su Netflix dal 21 dicembre 2022, come da tradizione.
Trama di Emily in Paris 3
La ventottenne Emily viveva nella caotica e rumorosa Chicago quando gli cade dal cielo un’opportunità di lavoro alquanto inaspettata: trasferirsi a Parigi per esportare il punto di vista americano all’interno della società di marketing francese Savoir. La sua entrata nel mondo parigino non passerà inosservata tanto da trasformarsi, senza volerlo, in una sorta d’instagrammar con un ottimo seguito di pubblico. Nella terra del Re Sole la ragazza non solo riuscirà a trovare il lavoro dei suoi sogni come dipendente dalla Savor di Sylvie Grateau, ma riesce a crearsi delle solide amicizie come con l’aspirante cantante Mindy Chen, lo chef Gabriel e Camile, la fidanzata di Gabriel. Non solo amicizie per la Cooper ma anche storie sentimentali sia con lo chef ma anche con l’americano Alfie, un giovane banchiere, che intende però fare ritorno a Londra, non essendo rimasto affascinato dalla vita francese. Emily però non vorrebbe lasciare Parigi, la sua vita ormai è li, ma tutto sembra cambiare drasticamente quando giunge in Francia Madeline, il boss di Chicago di Emily, la quale distrugge la Savoir e decide che per Emily, il tempo di stare a Parigi è terminato e che dovrà fare ritorno alla sua vita lavorativa a Chicago. La ragazza però non sa cosa scegliere, una parte di lei vorrebbe rimanere a Parigi per lavorare nella nuova società di Sylvie, ma l’altra (quella più concreta) la farebbe optare per abbandonare la Francia. La giovane dovrà decidere esattamente dove si trova la sua lealtà – al lavoro e nella sua vita sentimentale – e cosa significano queste decisioni per il suo futuro in Francia, continuando a immergersi nelle avventure e nei sorprendenti colpi di scena che la vita a Parigi le offre.

Scoprite la conversazione con Darren Star e Lily Collins su Emily in Paris 3
Recensione di Emily in Paris 3
La frase che racchiude maggiormente questa terza stagione è la “paura di cambiare” le carte in tavola, la difficoltà dei creatori di cambiare gli equilibri messi in scena in queste prime due stagioni. La serie inizia con i dubbi di Emily, i suoi timori nel ferire gli altri per le sue decisioni, scelte che non potranno che rendere felici alcuni e infelici altri. Lei dovrà scegliere tra la sua maestra lavorativa Madeline o l’ardita donna lavorativa Sylvie che ha imparato ad apprezzare a Parigi, ma non è solo questo dovrà scegliere se dare più importanza al proprio lavoro o alla sua vita sentimentale, quella con l’innamorato Alfie, un banchiere in procinto di abbondonare Parigi. La relazione tra i due personaggi è un punto centrale di questa nuova stagione è rientra dentro la concezione di paura di cambiare detta sopra. Nelle prime puntate abbiamo Emily farci in quattro per lavoro, un po’ per Camile e un po’ per Sylvie e la sua nuova agenzia di marketing, nel frattempo dovrebbe stare con Alfie, colui che sta per partire. Proprio la sera prima del suo addio alla Francia Emily preferisce trascorrere il suo tempo a lavoro piuttosto che con il suo partner, con l’uomo con cui dovrebbe intraprendere un’unione per la vita. Emily non ha piani e non ha intenzioni di andare a vivere a Londra per lui, quindi Alfie cosa avrebbe dovuto fare se non lasciarla? Invece le cose non andranno così, ma in un nulla di fatto: Alfie non va in Francia ma accetta un nuovo lavoro a Parigi per rimanere con Emily, nonostante lei dimostri di non essere realmente innamorata di lui. Lei sta bene con lui ma non prova un reale amore, quello è solo nei confronti dello chef Gabriel. Alfie, rimanendo a Parigi, mantiene intatte le dinamiche di sentimenti nascosti che abbiamo conosciuto nella seconda stagione in cui sia Emily che Gabriel hanno un buon motivo per non unirsi nell’amore: la paura di ferire l’altro, un altro con cui stanno bene e a cui tengono. Alla fine della serie la dinamica cambierà, a onesta del vero, ma non per loro volere, ma per dinamiche esterne.
La paura di cambiare non è evidente nel look di Emily che abbandona il suo classico stile di capelli per abbracciare la frangetta, mantenendo sempre quel suo look estroso e colorato che la contraddistingue. A livello lavorativo ci si poteva aspettare una discontinuità narrativa con il passato, ma niente di ciò avviene, almeno nel profondo. Ci si poteva aspettare che Emily scegliesse una carriera da autonoma, essendo già famosa e conosciuta per Instagram nella cultura parigina, ma invece l’elemento social scompare quasi completamente da questa stagione, apparendoci solo in quei momenti in cui la giovane si trova disoccupata. In questi dieci episodi la Savoir fallisce ma viene praticamente sostituita e noi non sentiamo questo cambiamento, anche il luogo dell’ufficio della nuova azienda rimane pressoché il medesimo, anche Emily alla fine dei giochi non cambia minimamente lavoro ma rimane incastrata dentro il solito ruolo, senza reali cambiamenti per la sua personalità. Quindi le sue scelte che affronta nelle prime puntate della terza stagione la portano a rimanere nella solita condizione con cui l’abbiamo conosciuta nelle precedenti puntante, tanto da dire che nulla di nuovo sotto la Torre de Effeil. L’unico cambiamento denotabile a livello lavorativo è l’inclinamento lavorativo del rapporto tra la Cooper e Julien, un rapporto che si deteriora però senza un reale motivo sensato. Julien in tutte le precedenti stagioni come anche nell’inizio della terza non ha visto problemi a usare come sue le idee di Emily, ora invece, tutto di un tratto, non vuole che la ragazza americana metta bocca nelle campagne marketing delle azienda di cui lui si occupa. Insomma un cambiamento piuttosto repentino, che ha la sua unica trovata nel mettere, per la prima volta in luce, come Emily abbia un grosso difetto: l’incapacità di lavorare di squadra, ma di voler fare tutto da sola.

In conclusione
La terza stagione procede secondo i classici schemi delle passate stagioni concludendosi con un nuovo colpo di scena che si spera venga utilizzato decentemente nelle prossime puntate. Il ritmo funziona, come le interpretazioni del cast e noi non possiamo che divertirci nel vedere la storia di Emily Cooper, tra amore e lavoro.
Note positive
- Interpretazioni
- Costumi
Note negative
- Aver mantenuto intatti gli equilibri della passata stagione