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Fear X
Titolo originale: Fear X
Paese: Danimarca, Regno Unito
Anno: 2003
Genere: Thriller, Drammatico
Produzione: American Entertainment Investors, Det Danske Filminstitut
Distribuzione: SHARADA
Durata: 87 minuti
Regia: Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura: Hubert Selby, Nicolas Winding Refn
Fotografia: Larry Smith
Montaggio: Anne Østerud
Musiche: Brian Eno, J. Peter Schwalm
Attori: John Turturro, Deborah Kara Unger, Stephen McIntyre, William Allen Young, Eugene M. Davis, Jacqueline Ramel, James Remar, Amanda Ooms, Mark Houghton, Thane Chartrand, Liv Corfixen, Spencer Duncanson, Robert Huculak, Susan Kelso, Jeffrey R. Lawrence, Nadia Litz, Brock MacGregor, Dan K. Toth, Garfield Williams, Chad Panting, Frank Adamson, Megan Basaraba, John Bluethner, Gerry Caplap, Sharon Bajer, Victor Cowie
Terza pellicola del regista danese Nicolas Winding Refn, rappresenta il decollo della sua carriera dopo la sua opera prima “Pusher-L’inizio (1996)” e seconda “Bleeder (1999)”. Refn inizia a muovere grazie a Fear X i primi passi verso un futuro cinematografico radioso che lo porteranno a collaborare con nomi del calibro di Ryan Gosling (Drive del 2011, Only God Forgives del 2013) ed Elle Fanning (The Neon Demon del 2016) e a vincere numerose candidature e premi cinematografici come ad esempio la il premio di miglior regia alla Palma d’oro al festival di Cannes grazie al suo cavallo di battaglia: Drive(2011). Ma facendo un passo indietro di molti anni andiamo a visionare la terza opera del regista danese.

Trama di Fear X
Il protagonista della vicenda è Harry , guardiano di un centro commerciale, ossessionato dalla morte della moglie avvenuta a causa di un omicidio.Il protagonista passa intere giornate a visionare le registrazioni dell’omicidio della moglie in cerca del colpevole. Più avanti però il tutto inizierà a complicarsi in seguito al ritrovamento nell’abitazione difronte a quella del protagonista di un rullino, che include fotografie di una donna in un ristorante a bordo strada del Montana

Recensione di Fear X
Facciamo un tuffo nel passato, ci troviamo nel 2003. Da una parte abbiamo l’uscita di Mystic River con un meraviglioso Clint Eastwood alla regia e un formidabile Sean Penn come interprete, e dall’altra parte abbiamo Bong Joon-Ho che sforna quel capolavoro del thriller che è “Memorie di un assassino” ecco, Fear X si trova in mezzo a questi due colossi del thriller usciti nello stesso anno e la poca notorietà della pellicola di Refn sarà legata anche a questa sfortunata coincidenza ma, il lungometraggio del regista danese non ha niente in meno rispetto a queste due pellicole. I difetti però sono presenti e lo allontanano dall’essere un capolavoro ma avvicinano Refn a ottenere un suo stile vero e proprio.
Fear X è una pellicola peculiare, sia per lo stile del regista che inizia a prendere una forma ben definita che sulla storia in se ma soprattutto il modo in cui Refn la vuole raccontare, infatti il protagonista dell’opera sarà la vendetta, per tutto il lungometraggio la domanda ricorrente sarà “il protagonista vorrà vendicarsi con la persona che ha ucciso sua moglie?” Troveremo la risposta solo a fine pellicola, il vero obbiettivo del protagonista è solamente trovare l’omicida della moglie o anche ucciderlo? Refn mette anche lo spettatore davanti a questo dubbio morale, il protagonista dovrebbe seguire la razionalità o vendicarsi della moglie deceduta? Fear X prende come protagonista un uomo comune,Harry Cain (John Turturro), vittima del caso e dello scorrere degli eventi e magari proprio questo ci fa simpatizzare con quest’ultimo. Un uomo silenzioso che per tutto il film avrà detto si e no tre righe di battuta in pieno stile Refn che lascia la parola alle immagini.
La pellicola trova tutto il suo splendore negli ultimi 25 minuti in cui si iniziano a comprendere le intenzioni del protagonista dunque possiamo dividere la pellicola in tre parti: La prima in cui iniziamo a comprendere la vicenda in sé e soprattutto lo stato mentale del protagonista grazie a una serie di allucinazioni di Harry Cain perfettamente dirette dal cineasta, una seconda parte molto più lenta con meno momenti interessanti e personaggi poco caratterizzati e infine una terza parte che trova la degna conclusione a un lungometraggio targato NWR.
Quindi il Fear x regge il confronto con i capolavori citati a inizio recensione? No, no di certo ma per fortuna come pellicola presa in sé è davvero interessante, non da sottovalutare ma neanche da ammirare, soprattutto è necessaria per comprendere l’evoluzione di Nicolas Winding Refn e vedere i suoi primi passi nell’industria cinematografica.
Note Positive
- Direzione di Nicolas Winding Refn
- Interpretazione solida di John Turturro
- Fotografia di Larry Smith
Note Negative
- Perdita di ritmo nel mezzo della pellicola
- Personaggi poco caratterizzati oltre al protagonista