FERRO (2020): La rinascita di Tiziano

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Ferro locandina poster

FERRO

Titolo originale: Ferro

Anno: 2020

Paese: Italia

Genere: Documentario

Produzione Banijay Italia

Distribuito: Amazon Prime Video

Durata: 82 minuti

Regia: Beppe Tufarulo

Sceneggiatura: Federico Giunta, Beppe Tufarulo

Fotografia: Johan Florez

Montaggio: Davide Molla

Musica: Filadelfo Castro,Valeriano Chiaravalle, Tiziano Lamberti

Trailer di Ferro

Trama di FERRO

Un intenso e introspettivo viaggio all’interno della sfera privata e intimistica di uno dei cantanti pop più importanti del panorama musicale Italiano a partire dal 2001, quando un giovanissimo Tiziano Ferro ha presentato al pubblico Xdono, singolo che ha raggiunto il vertice delle classifiche musicali dell’anno.

Dopo tre di assenza Tiziano Ferro, a pochi mesi dal suo quarantesimo compleanno, è tornato con un nuovo album

Didascalia introduttiva film Ferro

Ambientato a Los Angeles, dove il cantante abita con il marito Victor, e a Latina, luogo natale di Ferro dove vive tutt’ora la sua famiglia, la narrazione si apre il 21 Novembre 2019, il giorno prima dell’uscita dell’ultimo album musicale Accetto Miracoli e segue i mesi successivi a questo evento fino al giorno del suo quarantesimo compleanno, il 21 febbraio 2020, passando attraverso le sue esibizioni canore al Festival di Sanremo condotto da Amadeus dove si è esibito come ospite fisso per tutte e cinque le puntate e i suoi momenti di semplice quotidianità con il marito, la famiglia, i suoi amici e i suoi compagni del centro di cura per l’alcolismo.

Recensione di Ferro

Documentario di produzione italiana Amazon Originale, FERRO, da un idea di Tiziano Ferro per la regia di Beppre Tufaruolo, nasce dal bisogno del cantante di Sere Nere di andare a comunicare ai suoi fan un messaggio di forza interiore e di speranza di riscoperta e di rinascita interiore, il tutto andando a togliersi la maschera col pubblico e svelando per la prima volta le sue difficoltà passate nel vivere, sviluppate sia prima della sua carriera musicale che durante la scalata nelle classifiche musicali. Tiziano Ferro all’interno del documentario non disnega, seppur evitando di fare qualsiasi tipo di nome, di criticare il mondo discografico e dello spettacolo Italiano che predilige fisici perfetti e magri e individui eterosessuali. Ferro prima di essere un lungometraggio di stampo documentaristico va visto come un messaggio rivolto agli individui che si trovano a lottare contro loro stessi per divenire se stessi.

Ho sempre pensato che dietro ogni storia di dolore si nascondessero il privilegio e il dovere morale di poter aiutare qualcun altro. La mia storia me lo insegna e ogni volta che ho consegnato alla gente le mie cicatrici, si sono sempre trasformate in soluzioni. FERRO per me è questo, un altro tassello alla luce dei miei 40 anni. Un po’ storia, un po’ diario, un po’ terapia, un po’ testamento. Di certo celebrazione di un sogno

Dichiarazione di Tiziano Ferro

Nel documentario presentato su Amazon Prime Video dal 6 novembre 2020 è ben presente questo senso di svelamento e di comunicazione che viene ben marcato fin dall’incipit drammaturgico della storia. Troviamo Tiziano in chiesa, intento a ripetere ad alta voce la Preghiera della serenità. Attraverso un interessante montaggio sonoro e una carrellata in avvicinamento entriamo dentro una stanza in cui un gruppo di persone sta continuando a pregare, ben presto comprendiamo di trovarci ad una riunione di ex alcolisti, individui che cercano di rimanere lucidi dopo aver avuto dei problemi con l’alcool. Attraverso una panoramica circolare sentiamo gli individui dire il loro nome e di essere alcolisti, l’ultimo volto è quello di Tiziano Ferro che guarda la telecamera in silenzio. Con questo incipit drammaturgico il cantante svela subito il suo problema passato e il film non sarà altro che un lungo messaggio di speranza, asserendo che ognuno di noi può trovare la serenità, mantenendo ben saldo il principio di famiglia, di amore e di ricerca di un luogo e di persone in grado di farti stare bene, partendo prima di tutto da un concetto abbastanza complesso da raggiungere: amarsi, imparare a voler bene a noi stessi per poi poter essere felici verso gli altri.

La fragilità dell’uomo

Il documentario svela la fragilità dell’uomo Tiziano e non va a parlare realmente del cantate e del suo lavoro artistico ma la sceneggiatura preferisce concentrarsi sull’umanità dell’individuo e sulla sua semplicità di vivere, non a caso che i suoi unici momenti di connotazione canora mostrati nel tempo presente risulta essere il Festival di Sanremo 2020 che risulta anche una coronazione personale di un sogno per il cantante oltre che la scoperta di essere accettato per ciò che è nella sua realtà come uomo. Gli unici momenti canori rintracciabili nel film oltre questi risalgono all’inizio della carriera, come la sua prima esibizione a 17 anni davanti al pubblico di paese, e il periodo di gloria musicale con Rosso Relativo e Xdono. Queste clip di materiale d’archivio però vengono utilizzate non tanto per parlare della carriera e dei successi musicale di Ferro ma piuttosto per sottolineare il suo malessere interiore e psicologico in cui, proprio nel periodo di fama nazionale, la psiche dell’uomo si è inclinata conducendolo in una vita di alcolismo e di tristezza dove si sentiva slegato dal suo stesso corpo e dal suo essere se stesso.

Tiziano Ferro, ideatore del film, decide di dare maggior spazio al suo essere quotidiano come se non fosse un cantante ma un essere normale che svolge servizio di supporto ed è supportato dal gruppo di sostegno per alcolizzati e che trascorre il tempo con il marito portando il cane a spasso e andando a fare la spesa in totale semplicità, volendo evitare di sentirsi un star come accade inversamente in Italia.

Il documentario dunque, nonostante alcuni problemi tecnici soprattutto di suono dove avvolte la musica sovrasta le parole del cantautore e una regia piuttosto anonima, possiede un messaggio che vale la pena scoprire e che vi può emozionare, soprattutto se siete dei fan del cantante di Latina.

Note positive

  • Fotografia
  • La durata giusta per una storia del genere
  • Il messaggio

Note negative

  • La regia poteva osare di più immettendo maggiore materiale d’archivio nella storia
  • Alcuni problemi di mix audio
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