Finale a sorpresa (2021): opera dissacrante sull’arte del cinema.

poster del film Finale a sorpresa (2021)

Finale a sorpresa

Titolo originale: Competencia Oficial

Anno: 2021

Nazione: Spagna

Genere: Commedia

Casa di produzione: The Mediapro Studio, Radio Televisión Española – Rtve, Televisió De Catalunya – Ccma, Orange Tv

Distribuzione: Lucky Red

Durata: 114′

Regia: Gastón Duprat, Mariano Cohn

Sceneggiatura: Andrés Duprat, Gastón Duprat, Mariano Cohn

Fotografia: Arnau Valls Colómer

Montaggio: Alberto del Campo

Musiche:

Attori: Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martinez, José Luis Gómez

Trailer del film Finale a sorpresa – Official Competition (2021)

Il film, in concorso alla 78. Mostra del Cinema di Venezia, è il secondo lavoro che i due registi argentini realizzano assieme. Il primo è Il cittadino illustre (2016) che, sempre a Venezia, fa vincere al protagonista Oscar Martinez la Coppa Volpi.

Trama di Finale a sorpresa

Nel giorno del suo ottantesimo compleanno, un ricco imprenditore si interroga su come la sua figura sia percepita dalla gente comune e decide di finanziare un’opera che dia eterna gloria al suo nome: un film, per esempio. Oppure un ponte, cosa cambia? Per prima cosa, acquista i diritti di Rivalidad, un bestseller che neppure legge, e assolda una regista pluripremiata lasciandole carta bianca.

Il film che Lola Cuavez (Penélope Cruz) dovrà realizzare, liberamente ispirato a Rivalidad, racconta il rapporto combattuto di due fratelli in feroce lotta tra loro. Per questo, decide d’ingaggiare due attori antagonisti, assolutamente agli antipodi per stile e carattere. Ivan Torres (Antonio Banderas) è il classico divo sciupafemmine, sicuro di sé, molto popolare e amato dalle ragazzine; Felix Rivero (Oscar Martinez) è invece un attore anticonformista, intellettuale e alternativo, insegnante in una scuola di recitazione. I due però una cosa in comune ce l’hanno: un ego mastodontico, ingombrante, che pesa come un macigno sulle loro performance e sulle loro vite.

Banderas, Cruz e Martinez in una scena del film Finale a sorpresa

Recensione di Finale a sorpresa

Il film viene ambientato interamente in quella che dovrebbe essere la Fondazione Suarez: un moderno edificio in legno e cemento che il produttore milionario mette a disposizione della regista per la preparazione degli attori alle riprese. Lo scenario ci ricorda un po’ la casa del premio Nobel Daniel Mantovani (interpretato da Oscar Martinez), ma sono molti i rimandi a Il cittadino illustre, che nel 2016 fa vincere al protagonista la Coppa Volpi. Per esempio, il soggetto del film Rivalidad, che Lola dovrà girare, riprende la storia che Daniel Mantovani racconta una notte davanti al fuoco, mentre attende con il suo autista l’arrivo dei soccorsi stradali. In entrambi i film si coglie la denuncia alla vanità dell’artista (sia esso scrittore, attore o pittore… visti i riferimenti più blandi al film Il mio capolavoro del 2018), che confonde la sua vera natura di uomo con quella costruita per piacere al pubblico, anche quando si tratta di atteggiamenti schivi, contrari al consenso.

In Finale a sorpresa i due attori protagonisti sono disposti a tutto per prevalere sull’altro: si nascondono dietro ai ruoli, al talento, alla volontà di soddisfare le esigenze della regista la quale, anche lei, esprime nei suoi metodi folli e provocatori una smisurata eccentricità. Come in Il cittadino illustre (2016) e Il mio capolavoro (2018), viene messa in discussione l’arte, sia essa espressione letteraria, cinematografica o figurativa. Chi è il vero artista? E quanto insano narcisismo è necessario per dar vita a una qualsiasi forma di produzione artistica? Compreso quello del produttore, in questo caso di un anziano vanitoso disposto a pagare qualunque cifra per la celebrità eterna.

Le prove che i due attori, Felix e Ivan, devono superare per entrare meglio nei rispettivi ruoli ci raccontano un mondo che sfiora il ridicolo ma che, dalle parole dello stesso regista Duprat, scopriamo tristemente essere reale:

Non c’è nessun film che mostri esattamente i meccanismi a cui ricorrono gli attori per farci piangere, per farci ridere, per creare delle emozioni. Questo film indaga proprio su questo rapporto complesso e straordinario, che generalmente viene tenuto nascosto alla vista del grande pubblico.

Gastón Duprat

Il fatto che tra i produttori esecutivi risultino anche Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martinez, fa pensare al film come a un manifesto-denuncia sottoscritto da chi il cinema lo conosce bene, soprattutto dietro le quinte.

I due registi Gastón Duprat, Mariano Cohn

Note Positive

  • sceneggiatura
  • interpretazione dei tre protagonisti
  • l’ironia sofisticata

Note negative

  • Nulla di negativo ma, nel complesso, il film non regge il confronto con Il cittadino illustre (2016)

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