Conferenza stampa del film Mani Nude (2024) con Alessandro Gassman e Francesco Gheghi
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Jun 4, 2025
Conferenza stampa tenutasi a Roma il 29 maggio presso il Cinema Adriano, riferita al film Mani Nude di Mauro Mancini Recensione: https://www.locchiodelcineasta.com/mani-nude-2024/ _____ 📱 Seguici sui social! Instagram: https://www.instagram.com/locchiodelcineastafilmeserie/ Facebook: https://www.facebook.com/locchiodelcineastafilmeserie Twitter: https://twitter.com/occhiocine Telegram: https://t.me/+sPR_v354ZEsyN2U0 💰 Supportaci! Acquista dal nostro link affiliato ➡️ https://amzn.to/3fw3QSw 📺 Iscriviti ai servizi streaming! Prime Video: https://www.primevideo.com/?&tag=locchiodelc00-21
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alessandro con te avevi avevate iniziato a interrogarvi sulla natura umana sul perdono e quindi
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come è avvenuto il tutto avevi l'idea di proseguire questo percorso quando è arrivato il romanzo di Paola
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allora sì intanto grazie a tutti di essere qui ehm avevo assolutamente
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l'idea di continuare il percorso che ho cominciato con con l'odiare e i temi che
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che abbiamo indagato che abbiamo cercato di indagare in in oniere e mi
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interessano tutt'ora moltissimo e credo di averli portati anche dentro mani nude
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quando ho letto il romanzo di di Paola Barbato ho trovato stupefacente il fatto
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mi è piaciuto tantissimo il libro ma ho trovato stupefacente il fatto che avesse dei punti di connessione proprio con il
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percorso cinematografico che ho cominciato con che sto portando avanti con e che spero di continuare a portare
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avanti in futuro e mi interessava moltissimo l'idea diciamo della
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disumanizzazione che subiscono i personaggi del libro di Paola che è una cosa che interessa profondamente a me e
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che è una cosa che ai noi purtroppo lo vediamo tutti i giorni sta succedendo in questo momento in una maniera gravissima
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e lo stato di sopraffazione dell'uomo sull'uomo in questo momento credo che sia veramente evidente a tutti e poi mi
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interessava ovviamente continuare la ricerca sull'oro dove nasce e sulla violenza non è un film violento per me
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mani nute ma è un film sulla violenza credo sia necessario credo che sia un ruolo dei cineasti e ruolo degli autori
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ruolo dei di chi racconta le storie soprattutto ehm avere anche un ruolo in
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qualche modo antropologico no avere un ruolo in qualche modo sociale porre delle domande morali e etiche di
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spettatori o elettori questo credo che sia il nostro ruolo dobbiamo riconoscerlo prima di tutto noi e
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dobbiamo ovviamente poi che lo spettatore riconosca questo ruolo spero che escano con delle domande importanti
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gli spettatori che hanno bisogno di questo film
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alessandro prima ti ho chiamato in causa perché appunto questo è un percorso
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anche secondo me doloroso da fare nell'indagare questa disumanizzazione
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quindi com'è andata sicuriosamente Mauro mi chiamo sempre per ruoli che vanno in quella direzione ci sarà un motivo non
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indagare però sì se in non odiare c'era un
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medico che diciamo stava su una lama molto
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sottile nella quale doveva prendere delle decisioni prende una decisione poi
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deve risolvere in qualche maniera ci prova almeno in questo caso è diverso mauro qui mi ha chiesto una totale
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disumanizzazione del mio ruolo cioè di Minuto l'addestratore dei combattenti e
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che è per me attore diciamo spesso utilizzato in maniera empatica
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abbastanza lontano dalle mie caratteristiche sono atto da quelle che sono state sfruttate fino ad ora quindi
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per me è stato proprio un esercizio importante ho imparato tanto in questo film e come sempre succede con i film
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diciamo ben scritti e ben realizzati eh mi ha fatto molto piacere eh rincontrare
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su un set Francesco Gegy e noi c'eravamo incontrato invece con lui su mio
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fratello rincore dinosauri con Finchio anche quello amato tantissimo e di tutto altro genere lui aveva 16 anni all'epoca
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e mi ha fatto piacere incontrare un attore di grandissima qualità e con una
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carriera bellissima gli ho fatto molti complimenti per la sua interpretazione in famiglia
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ehm è un piacere quando si lavora con questa nuova generazione di attori di talento e lui secondo me è uno di quelli
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proprio più eh dotati in questo senso e per la mia generazione importante impariamo tanto perché noi arrivavamo
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meno naturali di loro avevamo una incrostatura teatrale che dovevamo toglierci e ci abbiamo messo tanti anni
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a farlo mi auguro di esserci riuscito ma lui arriva diretto così ha una forza incredibile e porta in questo
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personaggio un malessere che non era facile da portare avanti quindi voglio farvi un'altra volta i miei complimenti
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perché è stato abbastanza eccezionale grazie francesco nonostante tu abbia già
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iniziato un percorso bello complicato e per certi versi anche doloroso con i
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personaggi che hai interpretato di questo film leggevo delle interviste hai detto che che è stato tra i film più
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complicati che hai fatto forse il film più complicato che hai fatto sì sì di gran lunga è stata l'esperienza più
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tosta della mia vita io venivo da Romeo e Giulietta di Mario Martone dove ho
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interpretato Romeo in 32 repliche al piccolo di Milano e avevo detto "Ok
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basta dopo questo posso soltanto trovare cose che invece poi è arrivato
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Marinute invece è arrivato Marinute e mi ha mi ha fatto capire insomma mi ha mi
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ha trasportato in una lavorazione e mi ha
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dato la possibilità come se fosse un punto e ha cambiato sicuramente il mio
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modo di vedere il lavoro e la lavorazione e sicuramente io ringrazio Mauro Mancini
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della possibilità di questo ruolo che è unico ma inoltre Alessandro Gasman
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perché è stato insomma il miglior compagno che io potessi desiderare per questo film appunto ci siamo incontrati
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come il mio fratello rincore dinosauri e io prima eh lo ringraziavo come un
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bambino che eh amava sognava di fare questo mestiere oggi lo ringrazio come
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un ragazzo che sa quello che vuole e quindi m è stato un mentore per me ed è
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molto interessante poi questa analogia con il film perché questo è un ragazzo che comunque racconta un un perc che
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inizia con un percorso autodistruttivo con le droghe e probabilmente perché non ha mai avuto una figura genitoriale
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presente e quindi ritrovare questa figura genitoriale in un contesto così paradossale per me era molto
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interessante È difficile da raccontare perché poi Davide vide un'ambiguità costante
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perché eh per tutto il film ehm l'equilibrio fondamentale era appunto
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questo suo senso di colpa e questa sua ambiguità e si porta questo senso di
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colpa per tutto il film fino a quando non arriva a iniziare a pensare forse di meritarsi di vivere quella condizione là
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e quindi per me è stata sicuramente l'esperienza più tosta della mia vita
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inoltre anche per tutta la preparazione fisica che c'è stata e scusatemi sto
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dilungando però volevo ringraziare Giulia Mecozzi la mia tedega e Antonello
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Regino il mio preparatore tecnico e ehm Bruno Verdirosi e Diego Guerra che
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sono top stante che hanno avuto eh la capacità di mettermi in una condizione
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di serenità e tranquillità per farmi fare un film così difficile e
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e insomma vabbè daje daje posso posso
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intanto aggiungere una cosa perché finiamo sempre per ringraziare diciamo il processo però alla base del processo
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ci sono dei produttori illuminati che permettono il processo e e io volevo ringraziare Giuseppe Saccà Agostino
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Saccà Mario Mazzarotto Rai Cinema che è presente in questo film come nel precedente che avevo organizzato con
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Mario e ovviamente dietro un produttore illuminato poi si è aggiunto anche un
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distributore illuminato quindi ringrazio anche Medusa Scusa perché non è scontato
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in Italia che si permetta a un regista
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di far fare 3 mesi di preparazione atletica
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nutrizionale con degli stand coordinator con un assetto diciamo eh quasi
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americano guardiamo sempre all'America da questo punto di vista noi l'abbiamo fatto in qualche modo francesco ha preso
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10 kg rispetto all'inizio questa è una cosa che va detta e l'ha fatto in una maniera controllata e l'abbiamo fatto
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insieme a Giuseppe e all'organizzatore Giuseppe Giletti che ringrazio anche lui
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decidendo di mettere le risorse in questa cosa e così come lui l'ha fatto Paolo Madonna e l'hanno fatto anche
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Alessandro Casman e l'hanno fatto con una disciplina che io raramente ho
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trovato nei anni di lavoro che ha fatto che non sono tantissimi ma comunque insomma nella mia esperienza insomma
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raramente l'ho l'ho trovata e quindi vi ringrazio voi che essere stati così disciplinati ma ringrazio prima di tutto
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chi mi ha permesso chi mi ha fatto scoprire questo libro che sono Giuseppe Agostino e poi chi mi ha permesso
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ovviamente di di stare dentro questa cosa così così delicata così fragile e
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di proteggermi grazie vogliamo dire che siamo Esatto vogliamo dire che siamo i
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Cristian Bale italiani possiamo dire finalmente possiamo tutti e tre però tutti e tre tutti e tre
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forse Allora mi dai là in realtà perché voglio sentire appunto la versione di di
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Giuseppe e e anche ovviamente se vorranno parlari
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Samantha ma intanto grazie Mauro grazie
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Alessandro Francesco il cast perché ehm abbiamo sempre come dire capito che
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Maniude era un oggetto strano nel senso che è un film italiano che esce
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abbastanza fuori secondo me no da quelli che poi sono eh un po' gli stilemi no e
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più classici io penso che una cosa molto interessante che faceva anche paura a
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noi eh produttori all'inizio no nel raccontare questa storia e su quale ci siamo confrontati molto con Mauro è che
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questo film non riesce a inserirlo dentro no un genere un genere preciso e
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questa secondo me è anche un'altra novità importante per quella che è la cinematografia italiana che poi è
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ovviamente dovute proporzioni qualcosa che invece è dominante nel resto della cinematografia no a quella europea dove
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oggi tutti i film che in qualche modo secondo me raccolgono un clauso importante a livello diestra a livello
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soprattutto anche di pubblico vivono di una commissione di genere parlavamo di questo poco fa prima dell'inizio della
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conferenza stampa con i colleghi di di Recinema e penso che questo sia un passo
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importante cioè penso che sia importante che ci sia un film che tu non riesci esattamente a catalogare non è esattamente un film di genere non è
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esattamente un film d'autore ed è un film che dialoga appunto con questa cinematografia con questa tendenza che è
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una consuetudine nel resto diciamo del del nel resto delle altre industrie e
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penso che sia stato come diceva Mauro questo è importante dirlo avere dei partner che questo lo riconoscessero fin
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dall'inizio l'ha detto ma ci tengo a dirlo anch'io che era il cinema e che c'è stato accanto fin dall'inizio ed è
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stato però importantissimo l'incontro con Medusa perché l'altro aspetto fondamentale
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era comunicare tutto questo cioè il film c'è ognuno c giustamente formato oggi la
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sua opinione sul film che ha visto no però poi bisognava raccontare bisognava che ci fosse qualcuno che capisse che ci
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stava questa intenzione dietro che si andavano ad affrontare delle tematiche
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difficili io penso che Fabio Fazzo ha detto una delle cose più interessanti quando ha avuto Alessandro ospite da lui
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ha detto "Io ho guardato questo film a un certo punto gli sono andato" "Ma questa violenza così forte è
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necessaria?" E a un certo punto mi sono detto sì lo è perché siamo immersi in un mondo di
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violenza ed è necessario che riflettiamo su questo ed è necessario che le nostre storie raccontino il mondo dentro il
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quale siamo siamo immersi e di questo ringrazio Paola Barbato che come dire ha
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anticipato tantissimo tutto questo con il suo romanzo questo è straordinario quando con Agostino abbiamo detto questo
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romanzo 12 anni fa siamo rimasti come dire incantati e ci siamo detti "Ma
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quando lo faremo mai in Italia un film così?" E se ci siamo riusciti ci siamo riusciti
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grazie al talento straordinario di Mauro che è un regista che esce fuori da questi schemi e credo che sia prezioso e
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ci sia sempre più bisogno di voci come quelle di Mauro e grazie ovviamente a te di partner perché altrimenti questo non
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sarebbe potuto ovviamente accadere e qui io passo la parola alla
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Giorgoletta che ci dice ecco il distribuire contribuire chiudere il
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cerchio no di questa io devo dire il numero delle coppie a parte quello che sappiamo una
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no eh il film uscirà appunto il 5 in 250
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cinema siamo molto contenti aggiungo solo e concordo assolutamente quindi non
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ripeterò le cose che sono state dette sinora perché sono le sensazioni e
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quello che abbiamo provato noi a Medusa quando abbiamo visto il film parlando con Agostino e Giuseppe le prime volte
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quindi con convinzione abbiamo aderito al progetto alla proposta di di Cinema e
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perché è un film sicuramente diverso un po' dal panorama di cui personalmente
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nome di Medusa pensiamo che sia giusto eh averlo realizzato farlo vedere quindi
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abbiamo messo tutta la nostra passione il nostro lavoro per promuoverlo al meglio
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250 pochi invece dico anche del Milano Film Festival si può dire bello il 4
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giugno il film verrà presentato al Milano Film Festival quindi lì ci sarà
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una vera e propria anteprima del film nazionale ufficiale che poi sarà sarà dopo essere stato a Roma mi
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ricorda Samanta Antonicola la festa del Cina di Roma di scorso ottobre 7 minuti
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di applauso ma chi cronomlausi tutti tutti tut tu
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grazie allora prima di passare la pari colleghi volevo ehm coinvolgere un
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attimo Giordana Marengo e Paolo Madonna a a Giordana ero curiosa perché in
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realtà il personaggio di Giulia alla fine nel film c'è poco no però quando
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c'è è veicolo proprio permette di raccontare moltissimo di Davide e
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moltissimo di minuto paradossalmente cioè ti fai un'idea grandissima quindi lei è
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spaventata da fare spoiler solo da visto no no devi puoi parlare quanto vuoi finalmente però se eri consapevole di
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cioè io c'ho sentito un carico importante no sì e beh ovviamente se
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l'avete visto eh finalmente sapete che comunque
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ovviamente Mauro mi ha dato una responsabilità nel raccontare con poco
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tempo un fenomeno che ahimè esiste e
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io ringrazio Mauro perché per me è stato molto importante mi ha permesso davvero
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di nella mia breve carriera di interpretare veramente un ruolo difficile soprattutto per perché ho
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girato 3 giorni e non l'avevo mai fatto una cosa del genere quindi anche
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rivedermi e cioè sono contenta di poter rappresentare un problema che esiste in
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un film che parla ovviamente di tutt'altro vogliamo dirlo che no è no sempre sì sì
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diciamolo forse aggiungere soltanto una piccola cosa che quando si usciva dal provino pensavi che Ah sì
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vabbè no niente pensavo che Mauro non insomma non vederti e faremo sapere
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un provino infatti io penso che Mauro abbia anche la capacità di di andare oltre cosa che non ha sempre ritrovato
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in tutti i registi con cui ho avuto a che fare e infatti lo ringrazio veramente pensavo che
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disastro e invece tutto ok vediamo se concorda Paolo Madonna altro disastro
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pronto sì e che su cosa su concordo suino sono parlando di mani nudi sì scusate
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scusate 5 giugno al cinema paolo sì scusatemi scritto da Davide Lisino asma
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sì salve a tutti buongiorno eh no io concordo mo non so su provino non lo so
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però sulla capacità di Mauro di vedere oltre sicuramente perché io avevo dei
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capelli lunghissimi fino a qui ricci molto ricci agrid quando sei arrivato a fare il
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provino quando arrivai a fare il provino ero Agrid e poi e quindi ho detto vabbè
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non c'entro assolutamente nulla con questo ruolo però il provino lo faccio mi diverto tra l'altro il provino è
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stato un momento per me molto magico perché non avevo mai lavorato con Francesco eh e lo conoscevo così di nome
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due anni fa era due anni fa quindi e mi sono trovato a confrontarmi con un
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essere umano incredibile mi ricordo che la prima scena che provamo durò 15 minuti e Mauro disse: "Eh ragazzi io
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vorrei chiudere il film entro i 120 minuti se no cercate di però questo già
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aveva comunicato che io e Francesco eravamo in qualche modo connessi ma non
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si sa per quale motivo cioè proprio non c'eravamo mai visti prima e quindi meraviglioso proprio la prima scena e
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poi appunto io avevo i capelli lunghi e quindi la capacità solo avevi capelli lungo ero pure anche nelle altre
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lungaggini diciamo ma non è quello però io Io ho le foto sì lui ha le foto però
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non le faremo vedere e la cosa meravigliosa è che lui poi mi disse un paio di settimane dopo il provino mi
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disse: "Senti caro Paolo vorrei fare questo film con te tu non hai mai fatto niente nella tua vita spero che non mi
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farai fare brutte figure." No al cinema io non fare la mia mia esperienza eh però la tua vita cambierà tra tre giorni
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sei pronto dovrei allenarti tutti i giorni cinque volte al giorno mangiare
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non uscirai mai più per tipo 3 mesi sei pronto io ho detto poi è andata più o
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meno così che cosa è andata così è andata così com'è andata eh che non che avete mangiato cinque volte al giorno
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che è andata proprio così io dormivo continu mangiavo e dormivo mangiavo e dormivo perché poi questo mangiare mi ha
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mi ha ucciso però bellissimo incredibile quindi poi no tutti i nostri preparatori ci siamo preparati insieme è stato
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incredibile e niente quindi questa poi ritrovarsi sul set così diversi col moicano con i tatuaggi io non ho un
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tatuaggio vero erano tutti finti eh questo cambiare così
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beh la cosa più bella è che andavi in giro per Varna una città buena con i tatuaggi addosso la vita ogni giorno diciamo sì
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sì ogni giorno in realtà non ho fatto grande lavoro perché poi bastava vivere quei tatuaggi
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non sapevamo se tu fossi venuto il giorno dopo perché la notte e io non tornavo teoricamente esatto e c'erano
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tutti che mi guardavano entrato nel personaggio quindi totalmente vabbè era impossibile non farlo perché giravi
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conciato così e per forza di cose lo ricordi no io non lo pravo eh cercavamo
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di viarlo effettivamente per non farci picchiare Allora intanto io passo la parola ai
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colleghi che Davide Lisino non si rilassi perché poi ho una domanda per lui c'era una domanda qui Giulia Biancon
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qui Bianconi metto anche gli occhiali così vi vedo
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salve Giele Bianconi del tempo e partendo da quello che aveva detto poco fa Mancini sulla forza del cinema che
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può anche sollevare del degli interrogativi e morali che riguardano
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appunto come siamo volevo chiedere a Gasman e Geggy se anche voi credete che
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il cinema abbia ancora questa grande forza quella di sollevare di interrogativi
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quali ha sollevato in voi questo film riguardo appunto alla natura dell'essere
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umano che sempre diviso tra bene e male grazie
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comincio io beh questo non è come spesso dice Mauro non è un film violente un
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film sulla violenza come ci sono stati nella storia capolavori del cinema che
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parla che fin di guerra che erano contrari alla guerra mi viene in mente Apocalypse Nag un film violentissimo che
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però ti fa ragionare molto sulla violenza e sulla distruzione che sempre la guerra porta
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ehm viviamo in una società molto aggressiva molto maleducata molto violenta e questo
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si riversa spesso quasi quasi esclusivamente in rete e nei social
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insomma in quello che una buona parte di questo paese utilizza come unico mezzo di informazione quello è il problema c'è
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confusione c'è purtroppo un buona fetta di ignoranza è quando una persona non sa
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è più soggetta a avere paura e quindi a reagire in maniera non giusta
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ehm nei giovani questo è ancora più evidente e il personaggio che
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interprita a me quando cammino in alcune piazze romane di notte piazze
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frequentate da centinaia di giovani ragazzi forse anche minorenni che hanno
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verso le 2:00 le 3:00 del mattino vedi questo questo mondo di gente che vomita
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che si picchia che urla completamente disconnessi da un desiderio che noi alla
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loro età avevamo nel divertirci noi uscivamo per rimorchiare per divertirci
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per conoscere nuove persone questo era quello che facevamo siamo stati molto fortunati però è chiaro che una realtà
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così violenta le guerre insomma sappiamo cosa sta succedendo anche vicino a noi
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non aiuta un ragazzo disinformato a risolvere il suo problema in questo film soprattutto nella seconda parte si apre
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un pertugio di speranza cioè descrivere una realtà non del tutto realistica come
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ha voluto costruire Mauro e nella quale trovare un pertugio di speranza e non
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dico di una soluzione ma un tentativo di cambiamento credo che sia molto importante quindi il cinema sì ha questa
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può e deve avere questa non sempre ma ha anche questa forza a me personalmente il cinema mi ha
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educato e quindi ne sono sicuro e spero che eh non parlo per la mia generazione
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parlo con la mia generazione spero che le persone e i ragazzi che vanno a vedere questo film ehm non abbiano un
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processo di emulazione rispetto alla spettacolarità al divertimento cinematografico bensì una riflessione eh
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reale realista di quello che viviamo tutti i giorni perché anch'io personalmente ho paura ad andare in
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alcune pari tu sei Battizza io so batiziazza ma è tipo Batman lascia perdere quello quando sono normale ho
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paura insomma
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allora in merito al processo di disumanizzazione ma anche di umanizzazione perché quel pertuggio di
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speranza a cui ha fatto riferimento adess Alessandro si percepisce quindi non c'è pericolo che l'estetizzazione e
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anche la spettacolarizzazione sul piano del dinamismo dellazione della violenza possa creare cose a perché il messaggio
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è chiarissimo soprattutto nel finale comunque al di là di questo voglio chiedere al regista eh se per
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trascendere i generi gli schemi quanto è stato importante e la giusta posizione
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fra il frastuono della musica da discoteca e tanta colonna sonora e l'antiritoria legata ai rumori eetici
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che sinceramente senza viaggeria tengono un oggetto sospeso cioè da una parte c'è un frastuomo c'è un imperialismo da una
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parte c'è una sottesa e ad Alessandro Gman in merito a un argomento similare cioè la sottoreitazione in cui per la
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prima volta nonostante sia l'ultima interpretazione lo vedo un po' alla Bogart un po' a Anthony Hopkins in quel
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che resto del giorno basta un movimento del labbro o dell'occhio che creava dei musulmani
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veramente volevo chiedere se si è ispirato più lavorando su se stesso e su
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quella parte non voglio dire borderlo chiusa introversa che c'è ciascuno di
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noi sta sperandola o su un radicalismo mimetico legato oltre che al linguaggio
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del corpo a quello del viso da costume più su se stesso o più sul personaggio
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prego allora intanto ci tengo e sono orgogliosissimo del fatto che Dardust eh
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abbia realizzato la sua prima colonna sonora e abbia scelto Maninguté per per farlo e a sua detta aveva ricevuto delle
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proposte in passato ma non aveva mai trovato un film col quale misurarsi in una maniera insomma di questo tipo e
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quindi sono felicissimo e della colonna sonora e del fatto che lui abbia accettato di comporla perché non è scontato che eh un un diciamo un autore
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perché per me lo è Tardust così importante presti la sua opera al cinema
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ehm credo che abbia fatto una colonosola bellissima credo fortemente che il
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cinema sia suono sia tanto suono il il potere del suono al cinema è
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fondamentale abbiamo lavorato veramente di cesello su questo film rassi tutti i reparti legati al suono da da produzzi
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diciamo da quelli che hanno eh fatto la presa diretta per finire al mix ehm east
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in questo è stato anche un professionista eh incredibile perché è venuto eh apposta per seguire il mix
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anche per finalizzare il mix per seguire tutta una parte tecnica che
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a volte può essere anche noiosa in qualche modo ma che lui sentiva necessaria in qualche modo per vi rispondo con una cosa sulla domanda del
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diciamo della congiunzione tra corona sonora e suoni mediegetici quindi extra e e dentro ehm a un certo punto ho
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chiesto e questo fa parte sempre del concetto di prima di un dei di produttori che ti lasciano in qualche
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modo libero di esprimerti grazie di nuovo e ho chiesto un extra diciamo
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lavoro al fonico di resa diretta del film e gli ho chiesto di andare a registrare la nave eh da solo solo lui
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senza portarsi nessuno e soltanto lui all'interno della nave quando non c'era nessuno quei suoni di ferro di acqua di
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di di in qualche modo di della nave viva perché la nave in qualche modo è un
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organismo che vive poi di suoni sono stati presi una cartella è stata consegnata nelle mani sapienti di
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Dardust e sono all'interno della colonna sonora alcuni di questi quindi fanno parte quei suoni già della colonna
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sonora e poi li abbiamo utilizzati sia nella colonna sonora che come compendi ovviamente alla colonna internazionale
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che si usa o altri suoni che vengono utilizzati poi durante il mix e durante la anche dei respiri su e anche dei
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tutta quella parte lì è stata fatta anche quella lì a parte a un certo punto io ho fatto fare delle cose extra attori
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che poi abbiamo utilizzato lei a e uno l'ho doppiato te non diremo quale ma uno l'ho doppiato io
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per quello che sarò breve grazie la domanda sarò breve per quello che riguarda appunto il Ti ringrazio ancora per i
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complimenti grandi che mi hai fatto sono molto orgoglioso di questo ma
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sì togliere empatia alla mia persona non è facilissimo perché sono naturalmente
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un chiacchierone sono molto espressivo cerco sono a volte sono stato spesso
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utilizzato nella commedia anche per questo e lui mi ha dato prima in non odiare ma qui in maniera molto diversa
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questa possibilità di togliere tutto e e anche il fatto di essere cresciuto come
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massa insomma io adesso ho peso 89 kg ne pesavo quasi 100 quindi ho dovuto prendere peso anche non combattendo però
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dovevo incutere timore questo mi ha aiutato perché me lo sono un po' portato in Dio cioè mi rendevo conto che con
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quel taglio di capelli con quell'aspetto collo più largo e se guardavo la persona
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senza fare nessuna espressione allontanava e lo facevo spesso col rischio che qualcuno
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miasse arriva quello no madonna non è successo quindi ero abbastanza grosso in
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quel caso e se devo pensare a un animale al quale ho pensato
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spesso a Perpino non lo sapevi questo ma ho pensato all'animale meno espresso di tutti secondo me che è lo squalo lo
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squalo non ha nessuna espressione sia che mangi che nuoti che dorma l'occhio vitreo non si muove mai c'ho provato
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sono nuoto meno bene ma spero di fare altrettanta paura alessandro io una cosa
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piccola bostina che tutto il film c'hai una ruga gabellare fissa e quando viagi
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alla fine quando c'è quel montaggio alternato fra presente e passato si scioglie
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e ma lo devo dire però sì e poi nel momento in cui c'è la commozione quindi
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stamattina si scalfisce il viso si rilassa grazie mi fa piacere tu abbiamo
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notato tutte queste cose molto contento grazie mille devo fare una domanda prima di continuare con le domande ce n'è una
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qui un'altra qui volevo coinvolgere Paola Barbato che mi guarda malissimo no
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però perché avevo letto che le aveva detto "Il mio libro ha avuto tante vite
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e e parlava di due di ispirazioni che si incontrano" e quindi avevo chiamato
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prima in causa anche Davide Lisino volevo capire ecco che evoluzione è
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stata questa del film per il bella posso è stata una bella evoluzione perché
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l'evoluzione deve portare del cambiamento senò che evoluzione è quindi tante volte già adesso in questi giorni
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abbiamo dei lettori tetragoni ma l'aderenza l'aderenza l'aderenza non serve è una cristallizzazione sterile la
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storia si è evoluta è diventata una cosa diversa attraverso Mauro attraverso Davide attraverso gli attori che hanno
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dato vita nella loro maniera ai personaggi io non potrei essere più felice di così cioè è vero che ci sono
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due disperazioni che si incontrano ma per esempio sono due disperazioni completamente diverse rispetto a quelle
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eppure è disperazione perché in realtà ha un colore completamente proprio ogni
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tipo di disperazione per ogni persona per ogni singolo evento cioè ma io che devo volere ancora non voglio niente
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sì volevo dire che innanzitutto Ok allora sì volevo dire che innanzitutto Paola è stata
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bravissima cioè è stata molto tranquilla rispetto allo sviluppo del film ehm ha
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subito detto che in realtà il libro era lì e nessuno stava facendo niente al libro e noi avremmo fatto il nostro film
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anzi sarebbe stata curiosa di vedere che sviluppio avrebbe avuto e questo ovviamente da sceneggiatore mi mette
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molta tranquillità perché senti comunque una responsabilità quando adatti il libro no eh soprattutto un libro molto
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amato e premiato perché aveva vinto il premio Sherbanenco io da amante del noir sapevo che aveva vinto il premio
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Sharbanenco quindi insomma sentivo una responsabilità e e poi i personaggi sono
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i personaggi del libro e allo stesso tempo non lo sono nel senso che poi ovviamente m il libro di Paolo era molto
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lungo quindi andava adattato e bisognava ovviamente sintetizzare delle cose per forza di cose e e la
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strada che abbiamo trovato è quello di diciamo creare cioè in qualche modo andare oltre
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e tenere il diciamo lo spirito del libro e
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i temi del libro di Paola usando una nostra strada
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e che credo anche originale nel senso che abbiamo in qualche modo costruito una trama che è un andamento
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se volete inaspettato inusuale rispetto a questo genere di film perché è una parte appunto come avete visto molto
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veloce la limita violenta e poi una seconda parte invece più più distesa più
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emotiva abbiamo un po' pensato come le partiture musicali no che partano con un
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prestissimo in questo caso mi pare sia questo il termine e poi arrivano alla Dagio e poi ancora un presto diciamo con
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la coda finale e questa è stata l'idea rispetto all'adattamento del libro di
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Paola grazie allora facciamo una domanda
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ok allora io ho una domanda per il regista e poi una per Francesco Belli
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allora girando questo film nella società in cui queste realtà sono concrete nella
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quale la gente si diletta nel vedere sofferenze i sentimenti vengono spetti o rinnegati da questa natura pensi possa
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esistere un sistema diseducativo della violenza funzionale come quello educativo alla stessa
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ma io credo che la violenza ci sia sempre stata civicamente noi abbiamo dei rigurgiti enormi no di odio
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di anche le guerre che noi stiamo vivendo in questo momento non è che durante la mia infanzia non ci fossero
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delle guerre ci son ci sono sempre in realtà quello che secondo me è pericoloso in questo momento e che è
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cambiato che sta mutando è la percezione che noi ne abbiamo e la percezione che
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noi abbiamo purtroppo ehm ai noi deriva molto dal fatto che noi in questo
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momento subiamo dei contenuti piuttosto che invece riflettere sui contenuti che
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guardiamo li subiamo continuamente o sceglierli certo e li subiamo continuamente e purtroppo non
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voglio essere banchettone ma il discorso è è soltanto uno siamo stati messi in condizioni di avere un device unico in
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qualche modo che ci dice esattamente cosa guardare perché addirittura ci fornisce degli input che noi vogliamo
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secondo lui e questa cosa è sbagliata perché noi siamo viviamo di conflitti viviamo di contrapposti e di
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contrapposizioni l'essere umano è deve essere conflittuale e deve esserlo
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internamente esternamente ma essere conflittuali non vuol dire essere violenti vuol dire che c'è un dibattito
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quando si scrive io e Davide spesso discutiamo su delle cose non siamo d'accordo con il disaccordo e da quel
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disaccordo nasce una terza via magari che è più interessante della mia e della sua questo è in qualche modo quello che
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credo dobbiamo ricominci ricominciare a fare non non abbiamo lo sappiamo fare
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secondo me è soltanto che siamo in qualche modo bruvillati da un processo che è tra l'altro di nemmeno di ieri di
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2 ore fa se ci pensiamo perché questa cosa che noi stiamo vivendo che ormai sembra che l'abbiamo sempre avuta attaccata al al mano in realtà è è di
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ieri è successa 10 anni fa 15 anni fa e non può mangiarsi tutta l'esistenza dell'uomo questa cosa non dobbiamo
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permetterla questa cosa qui quindi io vo fare film come questo che usano questo
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tipologia diciamo di specchietto che la notora in qualche modo per poi avere e certamente inventare delle riflessioni
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più profonde e Paola continuerà a scrivere dei libri che saranno dei figli di genere magari ma che sono più
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profondi del genere stesso e poi chi se ne frega dell'etichette a un certo punto no grazie grazie a te e invece volevo
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dire intervenendo un po' al tema generazionale pensi che la retorica sottile di questa storia possa dare agli
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molti spettatori magari anche più o meno della nostra età ehm quel lume di
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speranza rivalsa in cui sentirsi libere legate al senso di appartenenza magari reale piuttosto che sopravvivere chiando
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la testa alla violenza sì probabilmente a alla libertà e alle persone che
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confondono l'amore e c'è bisogno di una rieducazione della figura maschile nella
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società eh sia per tutti i femminicidi che sentiamo tutti i giorni sia per
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tutti quei ragazzi sia per tutti quei ragazzi che muoiono in strada per delle
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sciocchezze e ed è un peccato e io
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purtroppo non so cosa dobbiamo fare probabilmente non farei l'attore se lo
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sapessi eh però nel mio piccolo io cerco di fare il massimo e cerco di fare dei
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passi in avanti verso l'uomo che vorrei essere e sicuramente c'è bisogno di una
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rieducazione da parte della mamma e delle scuole e nel mio piccolo io eh dei
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papà appunto dei papà certo però inoltre quello che volevo dire è che comunque
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non so se questo Ehm poi si potrà fare però io con Medusa grazie allo splendido
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lavoro di Medusa abbiamo portato famiglia anche in tante scuole e c'è
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stato sempre un riscontro eh beh sarebbe molto bello
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confrontarsi con chi poi quelle cose le subisce no sì sì però sono sono dei film
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che vanno supportati perché anche con famiglia e il pericolo è che le persone
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i ragazzi pensano che quello è un film sulla giustizia fai da te e purtroppo non lo è è un film che riflette su
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quella un film su insomma sull'abbandono delle istituzioni e questo
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comunque in una parte diciamo che non viene raccontata nel film c'è no
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rispetto a tutto questo quindi alla libertà e a dare la possibilità dare
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libertà a tutti a tutti gli altri ecco e
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poi Catelo Vasullo parere l'ingegnere allora domanda per Francesco e per Mauro
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francesco è stato ricordato hai fatto già tanti film nonostante la giovanissima età insomma
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però hai fatto molti film con registi piuttosto giovani da Stefano Cipani
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diciamo per il mio fratello Rore Dinosauri poi hai ricordato bene Francesco Costa con famiglia che poi t'
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ha portato al premio per migliore attore a Orizzonte insomma a Venezia voglio dire non è da tutti alla tua età e
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adesso con Mauro quindi se ci racconti qualche cosa delle esperienze di essere
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diretti da giovani registi che sono tutti uno diverso dall'altro però insomma ce lo racconti un po' a Mauro
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volevo invece Mauro volevo da te un pochino qualche ragionamento sulla eh
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sul linguaggio visivo è stata benissimo rubata la domanda su
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Dardust quindi lasciamola perdere però la hai messo in connessione naturalmente
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questa straordinaria partitura musicale con il linguaggio visivo quindi per esempio le
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inquadrature zenitali i totali lunghissimi larghissimi per
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esempio nei collochi eh diciamo fra Carpentieri e Gasman quindi linguaggio
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visivo lo salutiamo ovviamente applaus con noi eccetera eccetera e poi
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anche la dedica a tuo padre no con cui finisci parto io sì sì allora eh sì
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forse probabilmente per fortuna e io ho conosciuto Stefano Cipani che è la
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persona che mi ha fatto innamorare follemente di questo mestiere avevi detto che ero io eh purtroppo t'ha detto
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male eh m però sì io guarda la
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giovinezza Mario Martone è la persona più giovane con cui ho lavorato te lo posso assicurare e quindi è è fortuna è
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fortuna la mia eh rispetto a Mauro poi che ti posso
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dire insomma è un grande un pischello ci andiamo a fare allora e tra l'altro grazie per quella categoria giovani
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registi non lo sono più da boh penso da quando ho iniziato però comunque di nuovo grazie ehm
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dai però sul Eh lo so ma ci vuole un attimo per è uno il cioè non è che fa
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fatica e no sull'impianto visivo del film abbiamo ragionato tantissimo con il
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direttore della filtia Sandro Chessa con lo scenografo Stefano Gianbanco e con la
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costumista Capita Giuliani i film sono un'opera collettiva totalmente
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collettiva anche se poi a parlare sono spesso pochi ma i film sono di tanti
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ehm io a un certo punto durante i sopralluoghi in Bulgaria e non so perché
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Pito se lo ricorda forse lì Ciso l'organizzatore del film Giuseppe e ho
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avuto la necessità di riguardare parasti vends non mi chiedete
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perché non lo so a un certo punto ho detto ho il desiderio di rivedere questo film non lo vedevo da un po' di anni e
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poi ho capito perché perché mi ricordavo qual erano i colori di quel film mi ricordavo qual era l'atmosfera di quel
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film quei colori acidi il rosso il il verde acido che c'era in quel film e che
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stava cominciando a prendere in realtà eh in me insomma l'idea di utilizzare
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quella quella particolare palette quei particolari colori perché sono ovviamente poi dei colori che vanno in
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contrasto ma sono anche complementari fra di loro insomma e mi interessava proprio studiere anche visivamente
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quella cosa lì per quanto riguarda le invece e quindi ho dato la palette poi a
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prima a Sandro Chessa addirittura poi a Stefano Gianco poi a Capitan Giuliani
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costumi e tutti e tre in genere si discute su questa cosa ma perché questo colore ma io ci più quell'altro tutti e
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tre in qualche modo hanno avuto una specie di epifania hanno detto "Ma questo è il film questo questa cosa qua è il film" poi ovviamente abbiamo
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lavorato con loro l'abbiamo perfezionata siamo andati ad ad accogliere anche altri diciamo colori però quello era
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diciamo l'idea iniziale e quella è rimasta fortemente secondo me radicata nel film soprattutto nella prima parte
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ma c'è anche nella seconda in realtà fatta in modo differente anche quella si trasforma ma rimane e per quanto
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riguarda invece l'altra domanda che era sui sui diciamo questi campi lunghi totali io
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credo che il cinema sia il campo lungo in qualche modo cioè questa cosa la dobbiamo rivendicare la distanza con la
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televisione è andata dal cinema perché noi lavoriamo su una superficie così grande e e l'impatto visivo che ti dà
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questa superficie qua va in qualche modo eh non sotto rispettata va dobbiamo
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quasi pretenderla in qualche modo siamo troppo disabituati a vedere sempre i primi piedi degli attori gli attori non
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recitano soltanto con il viso alessandro è un attore pazzesco recita col corpo per al teatro ovviamente francesco la
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stessa cosa paolo Uguale Giordana tutti gli attori del Cast che abbiamo avuto Renato Carpentieri citiamo anche
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ovviamente Fotini Peluso che non è venuta e io ho avuto la la la possibilità la grazia di poter lavorare
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con un cast di giovani che secondo me sono tra i giovani più promettenti del
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nostro panorama e ce l'avete qua e li ho scelti io incredibilmente questa è la cosa che mi fa strana in realtà su tutte
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e poi con un cioè con Alessandro che invece macina cinema da quando sei nato
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sostanzialmente e quindi io non posso desiderare di più cioè ero completamente
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no avvolto da una parte e dall'altra da da talento e io spero di averne
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restituito una piccola parte di questo loro talento la dedica dedica a mio padre nasce perché
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mio padre è venuto a mancare quando stavo finendo di montare il film anzi lo stavamo finendo di sonorizzare e quindi
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e mi sono sentito diciamo di di dedicare il film a papà che non c'è più e grazie
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di Giuseppe che
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periamo c'era un'ultima domanda poi se c'è scusate davo tutte queste domande così
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filosofiche ma sti cazzotti diamante parliamo un po' della parte action
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volevo invece fare una domanda stupida da spettatore e c'è quella scena in cui
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primo entra in un teatro si vede solo il teatro così poi non compare più e mi
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aspettavo si vedessero i cazzotti in teatro non compare il teatro sì sì purtroppo diciamo è un po' più stretto e
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quindi stretto forse poco riconoscibile ma non si passa poi alla scena in cui
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c'è la grandama lì che c'è tutto no c'è tutto un grande combattimento avviene
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però nella parte di montaggio del film dove vengono montate più scene eh diciamo insieme combattono sul
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palcoscenico combattono sul palcoscenico di questo di quello stesso teatro detto questo anche se
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non insomma se non si fosse più visto in realtà vale valeva e vale sempre nel
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cinema per questa cosa della parte per di tutto che è la sino che in qualche modo è come
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figura retorica per cui se tu mostri una cosa in qualche modo fa a specchio con
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tutte le altre situazioni che stai portate dello stesso tipo però non c'è e comunque far vedere che questa cosa
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poteva essere anche anche in un luogo così sacro come il teatro che è per e
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Alessandro era una cosa interessante teatro bellissimo di Cosenza meravigliosa perché ricordiamo che si è
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già sonoato metà in Bulgaria e metà in Calabria e questa era l'altra domanda che volevo fare so se ci parli un po'
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delle location eh beh allora l'altra diciamo difficoltà in
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qualche modo la la cosa anche proba la cosa interessante che poi le difficoltà devono diventare sempre delle dei punti
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interessanti almeno cerco di fare così era quello di restituire una storia che avvenisse in
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una sorta di un luogo in qualche modo e che però potesse essere universale cioè che potesse avvenire questa storia poi
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ovunque perché altrimenti non parlavamo a nessuno e a un certo punto tra l'altro
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l'organizzatore del film Giuseppe Giglietti ha suggerito di andare a vedere delle location in Bulgaria perché
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le cose che avevano scritto con Davide Sino che erano un po' distanti dal dall'impianto diciamo visivo del del
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libro di Paola soprattutto diciamo la prigione ehm secondo lui insomma le avremmo
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trovate lì e le avremmo trovate lì e in parte invece quelle diciamo della seconda parte di più verso la Calabria
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quindi diciamo l'idea poa andare a vedere delle location girando sia quasi
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tutta la bungia e il più in piccolo diciamo nella Calabria per andare a
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scovare diciamo le location esatte perché il film è denso da questo punto di vista io credo che le donation
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facciano parte dell'impianto drammaturgico del film non narrativo non visivo drammaturgico proprio uso questa
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parola che non usano più che si usa troppo poco perché in qualche modo eh
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devono parlare allo spettatore così come parlano loro devono restituire non solo un'atmosfera ma un carattere in qualche
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modo un segno quando diciamo che quella quella scena è cambiata di segno perché
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abbiamo scelto una location piuttosto che un'altra è proprio questo che vuol dire quella per il teatro in qualche
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modo dice qualcosa no dice anche dello stato della diciamo dell'abbandono in un
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certo tipo di situazioni ma oltretutto poi visivamente abbiamo cercato di avere
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delle location che garantissero sempre e costantemente questo e anche grazie a
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Sandolese addirittura autografia un eh colpo d'occhio ingrandolo totale in campo
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lungo io parto da lì sempre sempre per me la location deve funzionare anche
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raccontata come dove ho raccontato il loro dialogo tra Carpentieri e e Alessandro Gasman per me quello deve
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essere diciamo l'ideale posso nel momento in cui io posso quella possibilità poi si va oltre però quella
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possibilità ci deve sempre essere per quanto mi riguarda questo è il mio modo di lavorare e questo è il motivo per cui alcune volte quelle rimangono perché
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l'essenziale che hanno fatto i reattori sta tutta dentro quel campo lì
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abbiamo l'ultimissimissima domanda sì buongiorno andiamo titoli di cog buongiorno a lei esimio ehm allora
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complimenti per tutta l'articolazione anche per il tipo di risposte perché c'è
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molto cinema qui dentro anche se parte della parte letteraria volevo chiedere ad Alessandro Gasman che l'eclettismo lo
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sta coltivando in maniera credo molto razionale nello sempre istintiva avendo
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compiuto una un decennio particolare quest'anno e credo approcciandosi a
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un'altra regia cinematografica è reduce da una molto particolare il film per la TV veramente notevole che era questi
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fantasmi assolutamente notevole per tutta una serie di motivi dico anche da napoletano e col suo lavoro di attore
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sta girando un professore insomma tutto questo andare nei 360° di possibilità e
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per l'altro un professore patri figli educazione Ci sta tutto insieme a questo fa scopa
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volevo sapere come ti senti adesso visto che spesso chiudo intervieni ma
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centellimi i tuoi interventi perché intervedresti di più lo so in certe situazioni fai bene a farlo e e nel
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mondo cane che ci in qualche modo ospita guarda io mi sento dal nel giorno in cui
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sono nato una persona particolarmente fortunata per tanti motivi sono figlio di due persone intelligenti sono nato
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benestante ho avuto un padre dal quale ho imparato tanto
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umanamente e non solo quindi sono una persona fortunata vivo in un paese
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malgrado diciamo le contingenze che fa parte di quella parte piccola parte
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ricca del pianeta dove si può vivere anche bene e anche diffusamente anche se
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sappiamo ci sono dei problemi e quindi mi sto bene sono fortunato il grande
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regalo che mi hanno fatto i miei genitori è quello di insegnarmi a svegliarmi la mattina e considerare
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quanto sono fortunato quasi a farmene un senso di colpa eh che ho presente insomma io spesso mi
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vergogno dall'opportuna che ho avuto nella mia vita e quindi il mio tentativo è quello di cercare di meritarmi quello
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che ho ricevuto anche a questo punto un embrione di talento che viene
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riconosciuto mi fa mi fa piacere però ecco il grande vantaggio di essere nato in una famiglia dove c'era un genio
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della recitazione come mio padre ti dà il vantaggio di non essere mai contento
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di essere leggermente ente schifato di quello che fai perché hai visto sicuramente di meglio e quindi vivi nel
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tentativo di migliorare il tuo lavoro è quello che sto cercando di fare questo
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di migliorare e poi di dire delle cose che penso nel rispetto delle opinioni di tutti però insomma quando si va oltre un
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certo limite mi viene naturale rispondere ma sempre con garbo grazie
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grazie purtroppo non c'è più tempo grazie Giornala Marengo Francesco Geg
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