I Predatori dell’Arca Perduta: Un film sensazionale

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Scheda Film
Recensione
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Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta: Scheda Film

Titolo originale: Raiders of the Lost Ark

Anno:  1981

Paese di produzione: Usa

Genere: Avventura, Azione

 

CAST TECNICO

 

Regia: Steven Spielberg

Sceneggiatore: Lawrence Kasdan

Montaggio: Michael Kahn, George Lucas

Dop: Douglas Slocombe

Musica: John Williams

 

Aspect Ratio:

Durata:

Produzione: Frank Marshall,

Distribuzione: CIC

 

CAST ARTISTICO

Harrison Ford, Karen Allen, Paul Freeman, Ronald Lacey, John Rhys-Davies, Denholm Elliott, Alfred Molina, Wolf Kahler, Anthony Higgins, Vic Tablian, Don Fellows, William Hootkins, Fred Sorenson, Anthony Chinn, Pat Roach, Christopher Frederick

 

Recensione

Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta: recensione film

È il destino dell’archeologo quello di vedere frustrati anni e anni di lavoro e ricerche

cit. Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta

Indiana Jones e i predatori dell’Arca Perduta (1981) è un lungometraggio d’avventura diretto dal regista de Lo Squalo, Steven Spielberg. Il lungometraggio ebbe un ottimo riscontro dalla critica e sopratutto dal pubblico incassando, a livello mondiale, ben 384 140 454 dollari, divenendo il capostipite di una fortunatissima quadrilogia, composta da Il tempio Maledetto (1984), l’ultima crociata (1989) e Il regno del teschio di Cristallo (2008)

George Lucas e Steven Spielberg decisero di riportare al cinema
un genere che aveva bisogno di essere rispolverato dato che
aveva perso il suo fascino tra il pubblico venendo rilegate principalmente nei romanzi o nei fumetti. In quegli anni perfino la saga cinematografica di James Bond stava attraversando un
periodo buio poiché il genere di spionaggio non era più sulla
cresta dell’onda come lo era stato in passato,per questo c’era bisogno di qualcosa di nuovo.

Il duo, Lucas e Spielberg, ripeterono con Indiana Jones ciò che avevano fatto, specialmente il primo, con Guerre Stellari del 1977, riportando in auge un genere inusuale per il pubblico cinematografico con una pellicola d’avventura con toni leggeri indirizzata prevalentemente ai giovani. La nuova saga però si dimostra, fin da subito, nella sua fattura molto divergente al film spaziale andando a parlare delle avventure dell’archeologo Indiana Jones.

Trama

Il professore universitario, Indiana Jones, dopo una spedizione in Perù in cui ha perduto per mano di René Belloq un’antica statua antica, ritorna all’Università di Princeton. La tranquillità però dura poco venendo a conoscenza, grazie all’amico Marcus Brody (Denholm Elliott) che un gruppo di Nazisti hanno quasi trovato la mitologica Arca della Alleanza contenente le tavole che Dio ha donato a Mosé. I Nazisti sono sicuri che dietro a quella nave si nasconda un’incredibile arma. 

Il dottor Jones partirà per il paese asiatico per rintracciare l’amuleto Ra, ultimo tassello per raggiungere l’arca della alleanza. Nel suo viaggio in Nepal l’uomo conoscerà Marion ( Karen Allen) con cui inizierà una relazione amorosa. 

Indiana Jones: il classico eroe? 

Per un ottimo film d’avventura ci voleva un protagonista che
potesse simpatizzare ed empatizzare facilmente con gli spettatori infatti il Dottor Indiana Jones, interpratato magistralmente da Harrison Ford, non doveva ricalcare lo stereotipo dell’eroe senza macchia e senza paura ma dove possedere caratteristiche caratteriale ed estetica piuttosto divergenti, apparendoci più umano. Per quanto Indiana Jones sia un archeologo e quindi una persona colta che possiede una cultura vasta e una conoscenza notevole sulla storia e sull’occulto, risulta inoltre capace di difendersi a mani nude ma anche in grado di utilizzare le armi bianche e le armi da fuoco, senza essere una macchina da guerra alla Rambo. Il protagonista de I predatori dell’arca perduta si può descrivere come un’amante dell’avventura che affronta il pericolo per una implacabile sete di sapere. 

Non è immortale o immune al dolore come possiamo notare in una scena in cui osserviamo un dolorante Harrison Ford  per via di alcuni inseguimenti contro i nazisti che lo conceranno fisicamente piuttosto male ma questi non lo fermeranno affatto per via di una forza di volontà indistruttibile. In generale viene rappresentato come un uomo poiché possiede dei difetti specifici e con una mentalità precisa da rendere il personaggio verosimile.

Analisi filmica

Jones, si rende conto di che cosa è l’Arca? È una trasmittente, è una radio per poter parlare con Dio, e io sto per possederla.
Lei vuole parlare con Dio? Andiamo a trovarlo insieme! Intanto però mando avanti Lei.

cit.  Indiana Jones e I predatori dell’arca perduta

Essendo un film dove si narra l’avventura di un archeologo è
normale che durante lo svolgimento della trama ci siano molte
location e ambientazioni in giro per il mondo. Questo non solo aiuta a rendere la storia sempre più avvincente caratterizzandola con un ritmo incalzante tenendo sempre più alta l’attenzione dello spettatore ma anche per immergere facilmente il pubblico nella vicenda attraverso ambientazioni scenografiche. Inoltre,per quanto non venga dato molto peso al contesto storico in questo primo capitolo  si deve ammettere una certa attenzioni per le ambientazioni e per i costumi poiché risultano storicamente corretti. 

Il primo capitolo della saga di Star Wars è piuttosto innocente poiché non è affatto violento nei contenuti e possiede una trama abbastanza semplice anche per un bambino, nonostante una leggera sottotrama per adulti, ma sono assenti vere e proprie scene o momenti  della storia che potrebbero colpirlo negativamente o addirittura traumatizzarlo. Invece questo primo capitolo della quadrilogia dedicata alle avventure di Indiana Jones possiede certi momenti che alla prima visione potrebbero disgustare o in certi casi far balzare sulla sedia,soprattutto le persone più sensibili.

Le scene più raccapriccianti all’interno de I predatori dell’arca perduta sono spesso caratterizzate non solo da ottimi effetti speciali, vincitori di un meritato premio Oscar nella 54ª edizione degli Academy Awards del 1982, ma anche da un senso permanente di claustrofobia che soffoca lo spettatore trasmettendo egregiamente sensazioni di disagio e angoscia.

La scena più inquietante è indubbiamente l’apertura dell’Arca perduta da parte dei nazisti nel finale della pellicola. Per quanto abbastanza breve questa scena è quella più irreale e inverosimile rispetto alla maggior parte della pellicola e alla prima visione ci si sente come i personaggi all’interno del film ovvero terrorizzati all’idea delle possibili conseguenze dell’apertura dell’Arca dell’Alleanza. Inoltre questa scena inquietante è capace d’insinuare molti dubbi soprattutto nelle menti dei più scettici tra il pubblico.

Gli appassionati di animali non resteranno affatto delusi, in
questo film il nostro protagonista avrà la sfortuna d’incontrare alcuni animali pericolosi di piccole dimensioni. Ci troviamo di fronte ad un capolavoro del genere poiché capace di non stancare mai grazie a una storia sempre avvincente e interessante che vuole indagare sulla possibile esistenza dell’arca dell’alleanza e del proprio potere troppo potente per essere donato agli uomini. Non annoia mai per via della suspense e del pathos che sono gli ingredienti principali di un’avventura mozzafiato indimenticabile e travolgente in ogni aspetto.

Una pietra miliare nella storia del cinema d’intrattenimento che verrà ricordata per sempre, come del resto la fantastica colonna sonora creata appositamente da John Williams, vero marchio di fabbrica della saga sul dottor Jones

Note positive

  • Ambientazione
  • Emozioni che scatena nel pubblico
  • Costumi
  • La tridimensionalità del protagonista

Note negative

  • Nessuna 

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