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Il caso Spotlight
Titolo originale: Spotlight
Anno: 2015
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: Drammatico
Casa di produzione: Anonymous Content, Participant Media, Rocklin Faust
Distribuzione italiana: Bim Distribuzione
Durata: 128 min
Regia: Tom McCarthy
Sceneggiatura: Tom McCarthy, Josh Singer
Fotografia: Masanobu Takayanagi
Montaggio: Tom McArdle
Musiche: Howard Shore
Attori: Rachel McAdams, Mark Ruffalo, Michael Keaton, Stanley Tucci, Liev Schreiber, Billy Crudup, John Slattery, Len Cariou, Jamey Sheridan
Presentato da Open Road Films, Il caso Spotlight è diretto da Tom McCarthy e interpretato da Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery, Stanley Tucci, Brian d’Arcy James e Billy Crudup. La sceneggiatura è di Tom McCarthy e Josh Singer. Il direttore della fotografia è Masanobu Takayanagi, l’architetto-scenografo è Stephen H. Carter e la costumista Wendy Chuck. I produttori esecutivi sono Jeff Skoll, Jonathan King, Pierre Omidyar, Michael Bederman, Bard Dorros, Tom Ortenberg, Peter Lawson e Xavier Marchand. Il film è prodotto da Michael Sugar, Steve Golin, Nicole Rocklin e Blye Pagon Faust.
Trama de Il caso Spotlight
Quando il neodirettore Marty Baron (Liev Schreiber) arriva da Miami per dirigere il Globe nell’estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent’anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un’istituzione com la Chiesa Cattolica a Boston, il caporedattore del team Spotlight, Walter “Robby” Robinson (Michael Keaton), i cronisti Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll (Brian d’Arcy James) cominciano a indagare sul caso. Via via che i giornalisti del team di Robinson parlano con l’avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian (Stanley Tucci), intervistano adulti molestati da piccoli e cercano di accedere agli atti giudiziari secretati, emerge con sempre maggiore evidenza che l’insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare. Nonostante la strenua resistenza degli alti funzionari ecclesiastici, tra cui l’arcivescovo di Boston, Cardinale Law (Len Cariou), nel 2002 il Globe pubblica le sue rivelazioni in un dossier che farà scalpore aprendo la strada ad analoghe rivelazioni in oltre 200 diverse città del mondo.

Recensione de Il Caso Spotlight
Il caso Spotlight è un film drammatico del 2015 diretto da Tom McCarthy e scritto da McCarthy e Josh Singer. La pellicola racconta la storia vera del team di giornalisti investigativi del Boston Globe, noto come “Spotlight”. Il team di giornalisti investigativi del Boston Globe, noto come “Spotlight” nel 2002 scoprì uno scandalo di abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti cattolici nell’area di Boston. Il film inizia con il nuovo redattore capo del Boston Globe, Marty Baron, che assegna alla squadra di “Spotlight” un’inchiesta sugli abusi sessuali commessi da sacerdoti cattolici nell’area di Boston. La squadra, composta da Michael Rezendes, Walter “Robby” Robinson, Sacha Pfeiffer e Matt Carroll, inizia a indagare. Il team di giornalisti incontra vittime degli abusi, avvocati e funzionari della Chiesa, e scopre che gli abusi erano stati coperti attraverso accordi legali segreti e trasferimenti di sacerdoti accusati in altre parrocchie. La squadra lotta contro la resistenza e reticenza della Chiesa e delle autorità locali per ottenere le prove necessarie per la loro inchiesta e, alla fine, pubblica una serie di articoli che rivelano lo scandalo e portano alla rimozione di molti sacerdoti accusati e all’apertura di indagini legali.
Il film mostra anche le difficoltà personali dei giornalisti mentre affrontano questa inchiesta, le proprie convinzioni personali e l’impatto sulla loro vita privata. Il film è stato diretto da Tom McCarthy e presenta una regia molto efficace e precisa, che mira a evidenziare la gravità del tema trattato; utilizza un approccio sobrio e minimale, che si concentra sui personaggi e sulla loro interazione, evitando effetti visivi elaborati e scenografie sfarzose e sfumature visive. McCarthy è in grado di creare un’atmosfera intensa e tesa, facendo un buon uso della fotografia, della scenografia e della colonna sonora. La rappresentazione dei vari luoghi e ambienti è molto realistica, creando un senso di autenticità che sottolinea l’importanza delle indagini del team Spotlight, alternando momenti di tensione con momenti di riflessione e di raccolta delle informazioni. La sceneggiatura è ben strutturata e segue un formato lineare che rende facile seguire la trama complessa con dialoghi naturali e scenari realistici. Mc Carthy e Josh Singer intendono mostrare principalmente il contrasto tra il desiderio di verità del team e la resistenza delle istituzioni che cercano di proteggere i loro segreti.
Il Caso Spotlight è un esempio di scrittura solida e ben documentata che rende il film una rappresentazione realistica e accattivante della vera storia dell’inchiesta del team. Le interpretazioni degli attori sono molto forti e convincenti. Gli attori hanno dato vita a personaggi complessi e credibili, che rappresentano molte sfaccettature della vera storia. Il personaggio di Michael Keaton, Walter “Robby” Robinson, è il leader del team di giornalisti investigativi e la sua interpretazione è forte e autorevole. Keaton riesce a trasmettere la determinazione e l’integrità di Robinson, che guida il team nella loro indagine senza compromessi. Mark Ruffalo, che interpreta Mike Rezendes, si distingue nel film per enfasi e pathos. La sua interpretazione del giornalista appassionato e tenace è credibile e appassionante. Ruffalo riesce a trasmettere la frustrazione e la rabbia di Rezendes, che è determinato a fare luce sulla verità. In generale, tutti gli attori del film hanno offerto interpretazioni convincenti e potenti, che hanno aiutato a rendere “Il caso Spotlight” un film commovente e intensamente emotivo.

In conclusione
Note positive:
- Sceneggiatura ben scritta
- Recitazione eccellente
- Regia efficace
- Film basato su una storia vera
Note negative:
- Il film si concentra principalmente sul lavoro dei giornalisti quindi non c’è molto spazio per esplorare le storie personali.
- Il film racconta esclusivamente lo scandalo della chiesa cattolica di Boston quindi la pellicola è rivolta a un pubblico specifico, riferendosi esclusivamente a temi di denuncia sociale