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Il collezionista di carte
Titolo originale: The Card Counter
Anno: 2021
Paese: USA, Gran Bretagna, Cina
Genere: azione, drammatico, thriller, crime
Produzione: Focus Features, LB Entertainment, Astrakan Film AB
Distribuzione: Focus Features, Lucky Red
Durata: 109 minuti
Regia: Paul Schrader
Sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Alexander Dynan
Montaggio: Benjamin Rodriguez Jr.
Musiche: Robert Levon Been – Giancarlo Vulcano
Attori: Oscar Isaac, Tye Sheridan, Tiffany Haddish, Willem Dafoe, Ekaterina Baker, Billy Slaughter, Joel Michaely, Amye Gousset, Alexander Babara, Dylan Flashner, Britton Webb, Bobby C. King, Marlon Hayes.
Il collezionista di carte è un film del 2021 scritto e diretto da Paul Schrader. Interpretato da Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan e Willem Dafoe, è stato presentato in concorso alla 78 ͣ Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Trama Il Collezionista di carte
Il collezionista di carte racconta la storia di William Tell, un ex militare dedito al gioco d’azzardo. La sua esistenza, da sempre vissuta nell’ombra, viene sconvolta quando incontra Cirk, un giovane che è in cerca di vendetta. Il ragazzo e William hanno un nemico in comune, un colonnello militare, ma al contrario di Cirk, l’ex soldato non medita vendetta. Per William l’incontro con il giovane si rivela un’occasione per redimersi e si propone di riformarlo, grazie all’aiuto di una misteriosa finanziatrice, La Linda. Tell porta Cirk in viaggio con sé e lo introduce nel mondo dei casinò, facendolo partecipare con lui al World Series of poker di Las Vegas, dove l’uomo vuole assolutamente vincere. Ma il ragazzo è troppo assetato di vendetta per farsi distrarre o condurre sulla retta vita e sarà lui a far ricadere William nel suo oscuro passato, del quale l’uomo non è mai riuscito a liberarsi.

Recensione Il collezionista di carte
The Card Counter tradotto in italiano Il collezionista di carte è stato presentato in anteprima alla 78 ͣ Mostra internazionale del cinema di Venezia, ricevendo un’ottima accoglienza. Prodotto in primis da Martin Scorsese, non ha avuto inizialmente vita facile: rifiutato da Netflix e Amazon Studios è stato poi acquisito da Focus Features da cui viene distribuito nelle sale statunitensi. In Italia viene distribuito da Lucky Red il giorno seguente alla prima di Venezia, il 3 settembre.
Il film presenta sin da subito una tipologia di personaggio nota nel cinema di Schrader. William Tell, interpretato da un ottimo Oscar Isaac, è un uomo in crisi, tormentato dalle azioni violente compiute in passato. Tell è un ex carceriere di Abu Ghraib, finito in prigione dopo aver violato i diritti umani torturando prigionieri sotto la guida del violento maggiore John Gordo, interpretato da Willem Dafoe. Scontati gli anni di prigione, dove ha imparato il gioco d’azzardo e precisamente il conteggio delle carte, Tell si sposta da un casinò all’altro, guadagnandosi così da vivere e tenendo occupata la sua mente e le sue giornate, evitando di affrontare i suoi demoni. Il poker è presente nell’opera da subito come metafora dell’esistenza e in particolare viene accostato alla capacità di saper aspettare il momento giusto per agire, come nel gioco così nella vita. Proprio in uno di questi casinò Tell incontra La Linda (Tiffany Haddish), la quale gli offre la possibilità di metterlo in contatto con un finanziatore. Inizialmente rifiuta la sua proposta per poi accettarla in seguito quando incontrerà il giovane Cirk (Tye Sheridan), determinato a raggiungere il suo obiettivo e vendicare il padre.

La squadra è al completo e, anche se i rapporti tra i tre non verranno mai troppo approfonditi, lo spettatore riesce a pieno a intuire il loro legame e le motivazioni che li spingono a proseguire insieme. Alla freddezza di Tell si oppone l’ingenuità di Cirk, che più di tutti si lascia andare alle sue emozioni, questo probabilmente dovuto anche dalla sua giovane età. Il personaggio di La Linda non viene fuori allo stesso modo e pur sembrando l’unica che possa abbattere il muro intorno a Tell, non convince del tutto. Willem Dafoe, nonostante rimanga ai margini, riesce ad imporsi perfettamente sul grande schermo con l’interpretazione di un personaggio non facile.
La trama è interessante e offre importanti spunti di riflessione su un sistema sempre più sbagliato che affligge l’uomo con continui sensi di colpa, rimorsi e il tentativo di redimersi. Una condizione reale e sempre più attuale. Purtroppo però la scrittura appare verso la fine più debole rispetto all’inizio. Non c’è un equilibrio e tutto si sgretola velocemente perdendo d’intensità. La regia è pulita, senza particolari eccessi, a parte alcune scene girate col fisheye che richiamano un passato ancora presente che tormenta la memoria del protagonista. Ambientazioni fredde che però rispecchiano l’atmosfera in tutta la durata del film. Notevole la colonna sonora di Robert Levon Been che permette ancor di più di coinvolgere lo spettatore.
Note positive
- Tematica
- Attore protagonista
- Regia
- Colonna sonora
Note negative
- Finale