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Il colore della libertà
Titolo originale: The son of the South
Anno: 2020
Paese: USA
Genere: Biografico, Drammatico
Casa di produzione: Lucidity Entertainment, Major Motion Pictures, River Bend Pictures, El ride Productions, SSS Film Capital
Distribuzione: Notorious Pictures
Durata: 106′ Min
Regia: Barry Alexander Brown
Sceneggiatura: Barry Alexander Brown
Fotografia: John Rosario
Montaggio: Barry Alexander Brown ACE
Musiche: Steven Argilla
Attori: Lucas Till, Lex Scott Davis, Lucy Hale, Jake Abel, Shamier Anderson, Julia Ormond, Brian Dennehy, Cedric the Entertainment
Trama del film Il colore della libertà
Il colore della libertà segue la storia di Bob Zellner(Lucas Till), uno studente dell’Alabama nipote di un componente del Ku Klux Klan, che per una tesina si avvicina al movimento dei diritti civili agli inizi degli anni 60. Interessato sempre di più alle questioni razziali, il ragazzo ad un certo punto dovrà capire e decidere da che parte stare della storia. Tra dubbi ed incertezze si farà strada in un mondo molto diverso dal suo e nel mentre verrà ispirato da Martin Luther King e da Rosa Parks.
“Non fare una scelta è fare una scelta”
La pellicola Il colore della libr è stata diretta da Berry Alexander Brown che, oltre ad aver diretto precedentemente altri quattro film tra cui il documentario nominato agli Academy intitolato The war at home e Lonely in America, ha lavorato come montatore in parecchie produzioni dirette da Spike Lee che per la pellicola “Il colore della libertà” ricopre le vesti di produttore.
Il colore della libertà: Una scena del film
Recensione del film il colore della libertà
Il film “Il colore della libertà” è ispirato ad una storia vera e tratto dal libro autobiografico “The Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement”. Il lungometraggio propone una storia autobiografica dove attraverso lo sguardo di Bob Zellner segue la lotta dei diritti civili americani.
Il regista, nello sviluppare la narrazione cerca di schivare i soliti stereotipi del “ragazzo bianco” che si erge a protettore e paladino delle ingiustizie, tentando di trasmettere, la maggior parte delle volte attraverso alcune scene chiave, un ritratto crudo e veritiero delle prevaricazioni compiute in quegli anni in America e per cui si continua a combattere tutt’oggi con il movimento Black Lives matter. Mette il personaggio del giovane Zellner davanti a dubbi, incertezze dovendo fare i conti con una sorta di incertezza morale e mettendo in discussione anche gli affetti più cari, come la relazione con la fidanzata o il rapporto con il nonno componente del Ku Klux Klan.
Convince Lucas Till( X-Men, MacGyver) nel ruolo di Bob Zellner, molto interessante invece l’interpretazione di Cedric The Entertainer nel ruolo del Reverendo Abernathy e quella di Sharon Layner come Rosa Parks.
Il colore della libertà: Una scena del film
Interessanti alcune scelte fatte dal regista; come la struttura della sceneggiatura, il film è infatti costruito con un lunghissimo flashback dopo una scena iniziale che mette il protagonista in pericolo o l’inserimento d’immagini di repertorio nella costruzione del background di alcuni personaggi. Soprattutto si nota la cifra stilistica del regista nel montaggio, che cura particolarmente e nella fotografia.
La pellicola “Il colore della libertà” porta sullo schermo uno spaccato nella storia dei diritti civili americani. Risulta essere un biopic politicamente corretto, che porta alla riflessione con un punto vista aggiornato e che parla di tematiche sempre molto attuali. Purtroppo gli manca quella rabbia e quell’emozione dei film di Spike Lee, che in questo caso rimane solo nell’ombra in veste di produttore, o dello slancio emotivo e del coinvolgimento di pellicole come “Selma – La strada verso casa“. Rimane comunque una buona produzione del cinema civile che se avesse osato di più sarebbe stata più incisiva e meno patinata.
Note Positive
- Montaggio
- Cast
- Tematiche
Note Negative
- Mancanza d’incisività su alcune tematiche