Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere – prima stagione (2022): sangue, oscurità e speranza

Locandina Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere - prima stagione

Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere

Titolo originale: The Lord of the Rings: The Rings of Power

Anno: 2022

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Fantastico

Casa di Produzione: Amazon Studios, HarperCollins, New Line Cinema, Tolkien Estate, Tolkien Trust

Distribuzione italiana: Prime Video

Ideatore: J.D. Payne, Patrick McKay

Stagione: 1

Puntate: 8

Regia: Wayne Yip, J.A. Bayona, Charlotte Brändström

Sceneggiatura: Patrick McKay, John D. Payne, Justin Doble, Gennifer Hutchison, Jason Cahill, Nicholas Adams, Stephany Folsom

Musica: Bear McCreary

Attori: Morfydd Clark, Ismael Cruz Cordova, Charlie Vickers, Markella Kavenagh, Megan Richards, Sara Zwangobani, Daniel Weyman, Cynthia Addai-Robinson, Lenny Henry, Lloyd Owen, Nazanin Boniadi, Dylan Smith, Alex Tarrant, Tyroe Muhafidin, Robert Aramayo, Geoff Morrell, Thusitha Jayasundera, Maxine Cunliffe, Maxim Baldry, Anthony Crum, Beau Cassidy, Joseph Mawle, Peter Tait, Charles Edwards, Ema Horvath, Owain Arthur, Sophia Nomvete, Peter Mullan

Trailer italiano de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere

La serie più costosa della storia televisiva e streaming, con un budget a episodio che si aggira sui cinquantotto milioni di dollari per singola puntata, una cifra alquanto elevata che la rende, già in partenza, un colossal e un cult del settore audiovisivo. Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere è la prima vera scommessa della piattaforma streaming Prime Video, che decide di puntate forte sulla mitologia fantasy ideata da J. R. R. Tolkien, l’ideatore dell’universo leggendario denominato come Mondo di Arda, che fonda le sue radici entro molteplici testi romanzeschi e fiabeschi, come Lo Hobbit (1937), Il signore degli anelli (1955), Le avventure di Tom Bombadil (1962) e L’ultima canzone di Bilbo (1974), oltre alle opere incompiute di pubblicazione postuma come Il Silmarillion, l’opera centrale e fondamentale dell’universo di Arda pubblicata nel 1977 ma rimasta incompiuta, I figli di Húrin (2007), Beren e Lúthien (2017), La caduta di Gondolin (2018), Racconti Incompiuti (2003), Racconti Ritrovati (1986) e Racconti Perduti (1987). Un’opera maestosa e complessa come nessuno aveva mai scritto prima all’interno del genere fantastico – mitologico.  

Gli Showrunner ed executive producer J.D. Payne e Patrick McKay, all’interno di un cosi vasto universo da esplorare, scelgono di ambientare gli eventi entro la Seconda Era del Mondo di Arda, un’epoca che durò ben 3441 anni. La narrazione de Gli Anelli del Potere riprende uno spaccato drammaturgico di eventi narratoci all’interno de Il Silmarillion, al fine di mostrarci l’ascesa e la caduta dei Númenor, la presa del potere da parte di Sauron, la nascita dalle terre di Mordor e la forgiatura degli Anelli del potere. Una trama che fa da perfetto prequel degli eventi drammaturgici che abbiamo conosciuto prima nel romanzo Lo Hobbit e poi nella trilogia letteraria de Il Signore degli anelli. Va precisato però che al momento non ci hanno notizie se questa serie Prime Video sia connessa alla trilogia di Peter Jackson (2001-2003) – Il suo adattamento cinematografico della New Line Cinema diretto da Peter Jackson ha incassato complessivamente circa 6 miliardi di dollari in tutto il mondo e ha vinto diciassette Premi Oscar®, tra cui quello come Miglior Film – o se la casa di distribuzione avrà intenzione di creare anche la sua versione della storia di Frodo e Bilbo Baggins. La serie è stata distribuita a cadenza settimanale dal 2 settembre 2022 in 240 paesi e in ben trentadue lingue.

Charlie Vickers (Halbrand), Morfydd Clark (Galadriel)- Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Charlie Vickers (Halbrand), Morfydd Clark (Galadriel)- Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Trama de Il signore degli anelli: Gli Anelli del Potere

Ambientata migliaia di anni prima delle vicende di Bilbo Baggins, in un era di relativa e apparante pace all’interno de la Terra di Mezzo, ci seguono le vicende dell’Elfa Galadriel, di un Elfa guerriera in cerca di vendetta per la morte dell’amato fratello avvenuta durante lo scontro con il terribile Signore Oscuro Morgoth e il suo servitore Sauron. La guerra sembra essere terminata da tempo e di Sauron non ci sono più tracce da svariati anni, ma Galadriel ritiene che quella malvagia entità sia ancora in vita, in attesa di tornare a distruggere con la sua oscurità e sete di sangue e dominio le Terre Di Mezzo, ma nessuno le crede, neppure i suoi simili. L’Alto Re Gil-galad per porre fine alla lotta dell’Elfa decide di proclamare la fine della guerra contro le forze di Morgoth e condanna Galadriel verso le terre elfiche di Valinor, luogo in cui potrà vivere in un’eterna pace.  

Nel frattempo nelle Terre del Sud della Terra di Mezzo, alcuni Elfi vegliano ancora sugli uomini discendenti degli alleati di Morgoth. Tra di loro c’è l’Elfo Arondir che ha stretto una relazione intima con la guaritrice umana Bronwyn. Tutti nel villaggio di Tirharad lo sanno e disapprovano vistosamente la donna. I due, un giorno, scoprono che il villaggio vicino di Hordern, da dove proviene la donna, è stato interamente distrutto e bruciato da delle forze oscure. Nel mentre il figlio di Bronwyn, Teo, trova in una soffitta una vecchia spada spezzata con il simbolo di Sauron.

Nel mentre ci svolgono le vicende di Teo, due giovanissime Harfoot, Nori Brandyfoot e Poppy Proudfellow, vivono un’esistenza tranquilla e serena, seguendo, come da tradizione, i passi dei loro simili. Una notte però una cometa infuocata cade dal cielo vicino all’accampamento degli Harfoot. Nori si reca sul luogo dello schianto, trovando uno strano uomo, alto e magro con una folta barba lunga, disteso in terra entro un cratere meteoritico. L’uomo, con degli strani poteri magici, non ha memoria di chi sia, ma il suo unico ricordo è una costellazione di stelle, che intende raggiungere.

Morfydd Clark (Galadriel), Lloyd Owen (Elendil) - 1x04 - Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Morfydd Clark (Galadriel), Lloyd Owen (Elendil) – 1×04 – Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Recensione de Il signore degli anelli: Gli anelli del Potere

La prima stagione della serie ha scosso nel profondo il fandom de Il signore degli anelli, tanto che in rete, sia sui vari social network sia sui siti di critica cinematografica, troviamo molti contestatori e ferventi critici di questa produzione Prime Video, accanto ad alcuni che invece hanno adorato lo show Prime Video. Onestamente mi deve immettere con la seconda fetta di pubblico, poiché all’interno di queste otto puntate è davvero difficile trovare dei grossi difetti di sceneggiatura o di caratterizzazione dei personaggi, soprattutto se paragoniamo questa produzione alla mediocrità dei film o serie che circolano in rete. All’interno de Gli Anelli del Potere tutto appare funzionare, dalla costruzione e presentazione dei mondi visti (le terre del sud, Númenor, Khazad-dûm), fino alla costruzione tridimensionale dei personaggi immessi all’interno dell’arco drammaturgico, sia coloro che sono stati ripresi dalla mitologia di Tolkien (Galadriel, Elendil, Durin IV, Celebrimbor, Gil-galad, Elrond) sia quelli che sono stati a nuovo dagli Showrunner come Elanor Brandipiede e Adar, due personaggi alquanto fondamentali all’interno degli eventi narrati in questo arco di stagione. Ovviamente però a livello di scrittura qualche difettuccio. Ovviamente non tutti i personaggi hanno avuto il rispetto sceneggiativo che meritavano, come Gil-galad che al momento ci viene solamente mostrato in alcune scene senza possedere quel carisma che un personaggio di tale rilievo della letteratura meritava, e che speriamo venga maggiormente valorizzato nel proseguo delle stagioni, come del resto anche il terribile Adar, un anti-eroe solo accennatoci e sviluppato entro un breve, ma intenso, dialogo che l’elfo oscuro intrattiene con l’Elfa Galadriel. Di Adar non abbiamo nessun tipo d’informazione letteraria e dunque non possiamo che provare curiosità nel comprendere la direzione che gli sceneggiatori hanno prestabilito per questo anti-eroe narrativo.

Come accennato sopra non tutti i personaggi hanno uno sviluppato pieno e tridimensionale, i più ci vengono presentati all’interno di quest’arco di stagione, strutturata con un montaggio alternativo, che ha la funzione di introdurci un vasto universo narrativo che in seguito verrà maggiormente approfondito e sviscerato con il seguire degli episodi e delle stagioni. Questa stagione dunque ha una sua valenza esclusivamente introduttiva alla vicenda, entrando nel vivo esclusivamente nelle ultime due puntante dello show dove molti nodi mitologici verranno al pettine, come la nascita della terra di Mordor e del monte fato oppure la nascita della creazione degli anelli del potere, da cui la serie trae nome. Per i fan dei film e dei romanzi non può che essere emozionante visionare gli eventi che hanno condotto alla nascita del monte fato e di quegli anelli che sono alla base di una delle trilogie più famose della storia mondiale sia della letteratura che del cinema.

Ovviamente i creatori dello show, all’interno di una serie alquanto corale, hanno scelto di eleggere un protagonista (almeno di questa prima stagione). La scelta è ricaduta su una giovane Galadriel, interpretata da Morfydd Clark (Dracula, 2020; Saint Maud, 2019), che riesce a donarci una discreta interpretazione senza eccellere. Il suo personaggio è alquanto diverso da quello che rintracciamo nella sua controparte romanzata, dimostrandoci un personaggio alquanto duro e che vive entro una sua profonda sete di vendetta, una vendetta che la porta ad agire con veemenza e senza riflettere sulle azioni come dovrebbe. Il suo unico obiettivo è lottare per annientare Sauron, ricadendo dentro una profonda oscurità interiore, oscurità che combatte ma che le ha riempito il cuore e la mente, spingendola ad agire senza osservare i fatti per quelli che sono realmente. Solo negli ultimi episodi Galadriel inizierà un suo percorso di trasformazione interiore, che la va ad avvicinare maggiormente alla Galadriel intellettuale de Il signore degli anelli.

Morfydd Clark (Galadriel), Tyroe Muhafidin (Theo) - 1x07 - Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Morfydd Clark (Galadriel), Tyroe Muhafidin (Theo) – 1×07 – Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Non criticate se la storia è diversa dei testi di Tolkien

Ci potrebbe obiettare che la serie non è fedele alla mitologia di Tolkien, difatti Gli Anelli del Potere si rifà solo lontanamente agli eventi drammaturgici de Il Silmarillion, riprendendo solo i punti fondamentali e storici del mondo di Arda, ma ciò non è dovuto a una scelta effettiva e voluta degli showrunner. La pesante rivisitazione della mitologia di Tolkien è dovuta a fattori di diritto, dove Prime Video e New Line Cinema non sono riusciti a ottenere un accordo per ottenere i diritti dei testi centrali sull’universo letterario di Tolkien, infatti, e purtroppo, oserei dire, i produttori hanno avuto i diritti televisivi solo di una centinai di pagina, come le appendici di The Lord Of The Rings, di qualche estratto de Il Signore degli anelli e de Lo Hobbit e poche pagine di Annali di Re e Governatori, Il Calcolo degli Anni, Alberi Genealogici, Calendario della Contea, Scrittura e Pronunzia e Notizie Etnografiche e Linguistiche, La Caduta di Gil-galad e Il Canto di Eärendil, elementi dai capitoli Il Concilio di Elrond e L’Ombra del Passato e la sezione del prologo Riguardo agli Hobbit. Molto poco per creare una storia incentrata sulla Seconda Era e su fatti che vengono narrati nel solo “Il Silmarillion”. Detto ciò era inevitabile che la serie cercasse strade nuove e diverse per trattare il solito materiale narrativo, essendo basato solo su poche pagine e non su un libro, costringendo così gli sceneggiatori a mettere molto di loro all’interno della vicenda, riuscendo a raggiungere un buon livello d’inventiva, quella che è mancata totalmente nella costruzione delle due ultime stagioni del colossal Il Trono di Spade. Dunque questa serie non è assolutamente canonica se guardiamo i testi romanzati.

Orcs, as depicted in The Lord of the Rings: The Rings of Power
Orcs, as depicted in The Lord of the Rings: The Rings of Power

In conclusione

Se valutiamo la serie in base alla fedeltà all’universo di Tolkien, la serie non può riscuotere il nostro plauso, ma se ci distacchiamo dal franchise in cui è ambientata ma leggiamo il tutto come una rivisitazione lontana dei testi letterari, la serie mostra i suoi pregi, sia a livello di scrittura sia a livello di tecnica, dove la CGI e le ambientazioni sono visivamente impressionanti (non a caso è la serie più costosa di sempre). Dunque per chi accetta di visionare una serie de Il signore degli anelli poco fedele al testo originale potrà trovare degli evidenti pregi nel lavoro di Prime Video. Del resto questa è una produzione sopra il livello medio di quelle presenti nel 2022.

Note positive

  • Effetti speciali
  • Rapporto tra Elfi e Nani
  • Ambientazioni

Note negative

  • La storia non è fedele ai testi di partenza, a causa dei problemi sui diritti dei testi, che al momento sono di Warner Bros. Magari, si poteva ricercare una collaborazione tra la New Line Cinema e la Warner Bros per portare a terminare questa serie nel modo più consono e più fedele possibile

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