Tammy Faye è considerata una delle telepredicatrici più famose della storia americana, una figura controversa alla quale Jessica Chastain ha prestato non solo il talento attoriale ma anche produttivo. Presentando The eyes of Tammy Faye come film di apertura della 16esima edizione della Festa del cinema di Roma. Assoluta protagonista della prima giornata della kermesse capitolina, l’attrice californiana si è raccontata a lungo sia in conferenza stampa che all’incontro con il pubblico. Da Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow a The Tree of Life di Terrence Malick, Chastain ha ripercorso la sua incredibile carriera ancora in ascesa. Raffinata e poliedrica, si è affermata nel mondo di Hollywood a modo suo e lo conferma nuovamente con questo biopic. In cui interpreta un personaggio estremamente caricaturale, difficile, ma allo stesso tempo aperto verso chiunque. Come ha raccontato la stessa Chastain in conferenza stampa, insieme alla produttrice Kelly Carmichael e all’attore Vincent D’Onofrio. Di seguito il nostro video dalla conferenza stampa:
Incontro con il pubblico | Festa del cinema di Roma 2021
L’attrice, amatissima dal pubblico sin dalle sue prime apparizioni nei teatri e sui set, è stata la vera protagonista della prima giornata della Festa. Interrogata da Antonio Monda, Chastain ha raccontato la totale immedesimazione con cui si cala nei ruoli. Con Zero Dark Thirty ha studiato la maniacalità con cui Alfreda Frances Bikowsky (l’agente cui è ispirata la protagonista) ha braccato Osama Bin Laden, sino a fare propria la ossessione della Bikowsky.
Con Kathrin Bigelow hai regalato un’interpretazione sublime come del resto lo è stata la regista nel dirigerti. Come ti sei trovata con lei in questa esperienza?
Io amo la Bigelow, adoro i suoi film ed è stato un vero piacere partecipare a questa bellissima pellicola. Per prepararmi ho studiato molto bene il mio personaggio, leggendo anche il libro di Michael Scheuer su Osama Bin Laden, così da poter essere completamente immersa nella storia. Data anche la complessità e la specificità dei dialoghi presenti nel film…per questo motivo ho preferito non lasciare nulla all’improvvisazione.
Hai avuto modo di parlare direttamente con il personaggio che interpreti nel film l’agente della Cia Maya Lambert ?
Si ed è stato davvero gratificante, sia perché ho conosciuto una grande donna innamorata del proprio lavoro, ma anche perché sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla quantità di donne presenti nella Cia in quel periodo. Un qualcosa che prima era davvero difficile trovare e di cui non si parla molto.
Tra gli spezzoni proiettati in sala anche 1981: Indagine a New York, thriller del 2014 in cui l’attrice è con il suo collega di una vita, Oscar Isaac.
In questo film duetti con un attore a te molto vicino come Oscar Isaac, presente anche nella miniserie tv tratta dall’omonimo sceneggiato televisivo del maestro svedese Ingmar Bergman: Scene da un Matrimonio. Come ti trovi con Oscar?
Io e Oscar siamo cresciuti artisticamente assieme, avendo recitato per molti anni nelle medesime accademie. Durante la serie mi rendevo conto di essere fin troppo in sintonia con lui, tanto che durante un late show sapevo già cosa avrebbe risposto alla domanda del conduttore. Questa estrema complicità però può essere (ed è stata durante le riprese) un’arma a doppio taglio, poiché è estremamente difficile quando si deve entrare in contrasto (da copione) con una persona a te molto vicina. Perciò preferisco prendermi lunghe pause prima di condividere altri film con lui.
Ed invece che rapporto hai con il lavoro di Bergman da cui è tratta la serie?
Ho amato l’originale, amo Livia Ulmann (protagonista nel ruolo di Marianne) tanto che se mi avessero proposto un semplice remake, avrei rifiutato istantaneamente perché vi è solo una Marianne. Fortunatamente però si è trattato di una modernizzazione del progetto precedente.

Alla fine dell’incontro è stata proiettata una scena di The Tree Of Life, il film di Terrence Malick considerato da Chastain il più importante della sua carriera. Quando è arrivata la clip di quest’ultima, l’attrice e produttrice si è inaspettatamente commossa dichiarando:
Non vedo il film da 10 anni.. sono commossa…Malick del resto è un cineasta sensazionale, non ti insegna a recitare anzi ti dice ‘non leggete mai la sceneggiatura, è scritta sull’acqua. Piuttosto sentite e vivete il momento’. Malick ti insegna a diventare un essere umano, ecco perché mi commuovo. Questo è il film preferito a cui ho partecipato, è stato incredibile farne parte per me. Lui non parla, scrive in prosa e gira nel momento della concezione, esattamente come nella scena in cui mi si poggia una farfalla sulla mano. Il suo lavoro è fluido, come del resto la vita stessa…per essere vivi non bisogna mai essere stagnanti.