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Incroci sentimentali
Titolo originale: Avec amour et acharnement
Anno: 2022
Nazione: Francia
Genere: Sentimentale, Drammatico
Casa di produzione: Curiosa Films, Canal+, Ciné+
Distribuzione italiana: Europictures
Durata: 116 min
Regia: Claire Denis
Sceneggiatura: Claire Denis, Christine Angot
Fotografia: Eric Gautier
Montaggio: Emmanuelle Pencalet
Musiche: Stuart Staples, Tindersticks
Attori: Juliette Binoche, Grégoire Colin, Vincent Lindon, Mati Diop, Bulle Ogier, Issa Perica
Dopo aver entusiasmato pubblico e giuria dell’ultimo Festival di Berlino, dove la regista Claire Denis (Chocolat, L’amore secondo Isabelle, High Life) ha vinto l’Orso d’Argento, arriva nelle sale italiane, il 17 novembre 2022, Incroci Sentimentali, una pellicola girata con una piccola troupe durante la pandemia, che vede per la prima volta insieme le due star del cinema francese, il Premio Oscar Juliette Binoche e Vincent Lindon.
Trama Incroci Sentimentali
Parigi, inverno. Sara e Jean si amano. Convivono da diversi anni. Il loro amore li rende felici, forti. Si fidano reciprocamente e il loro desiderio non si è mai spento. Una mattina (per caso?) Sara incontra François, colui che le ha presentato Jean. Proprio il François che ha lasciato senza alcuna esitazione per stare con Jean.
Vai a leggere l’intervista a Claire Denis sul film
Recensione Incroci Sentimentali
“Both Sides of the Blade”, questo il titolo inglese dell’opera di Claire Denis (maldestramente distribuita in Italia col titolo di “Incroci Sentimentali“). Il film si presenta infatti fin da subito come un’opera che vuole indagare la “bipolarità” dell’amore, l’impossibilità di dare una logica a questo sentimento. A stupire è senza dubbia la capacità di Claire Denis di costruire interesse a partire da un “banale” triangolo amoroso. È infatti nei silenzi di un cinema quasi “chirurgico” e all’ossessiva ricerca del corpo dei suoi protagonisti che risiede la forza della pellicola. Both Sides of the Blade è un film che vive di una fortissima idea di cinema portata avanti dalla sua regista. Chi ha visto il divisivo sci-fi con Robert Pattinson High Life avrà ben presente quest’idea: un cinema essenzialmente statico (pochi i movimenti di macchina) che però allo stesso tempo si nutre e vive della carne dei suoi protagonisti, quasi un rito a cui assistere in religioso silenzio (memorabile in quel film la scena della danza “tribale” di Juliette Binoche, che qui torna a collaborare con la regista).
Come in High life anche qui purtroppo quest’idea potrebbe respingere lo spettatore, l’occhio volutamente distaccato di Claire Denis cozza con la precisa volontà di fare un cinema forte e viscerale. Quello che ne esce è un ibrido che potrebbe risultare inspido e confuso. A far da colonne portanti in Both Side of the Blade sono le due interpretazioni assolutamente convincenti di Binoche e Lindon (recentemente visto in Titane, palma d’oro a Cannes nel 2021), insediati dal “terzo incomodo” François (Grégoire Colin).
Claire Denis ritrae bene l’ambiguità del tradimento amoroso, il pensiero ossessivo e strisciante che si insinua quando si teme che il proprio coniuge sia infedele. Il film restituisce quest’ambiguità con forza e lo spettatore stesso non riesce bene a identificare quali siano i reali sentimenti dei protagonisti verso l’uno o l’altro componente del triangolo amoroso. Risultano poco azzeccati determinati riferimenti alla situazione politica e sociale francese, brevi incursioni troppo decontestualizzate e che distraggono dal cuore del film: i sentimenti dei protagonisti.
In conclusione
Both Sides of the Blade è un film che in definitiva può dirsi riuscito, funziona l’idea di base che fa da perno al film e coinvolge per tutta la sua durata. La grossa pecca è che il distacco e la freddezza dello sguardo di Claire Denis possono mal conciliarsi con la volontà di raccontare sentimenti così travolgenti. Appare comunque eccessivo il premio alla regia a Berlino, trattandosi di un film fin troppo classico e che in definitiva non porta nulla di realmente innovativo.
Note positive
- Le interpretazioni di Juliette Binoche e Vincent Lindon sono efficaci e centrate
- Il triangolo amoroso (su cui poggia l’intera pellicola) funziona
- Il film nel suo complesso può definirsi riuscito
Note negative
- L’opera pecca di originalità.
- Il cinema di Claire Denis risulta sempre molto distaccato e freddo, questo fa risultare l’opera distante.