Si è svolta sabato 24 giugno al Taormina Film Festival la conferenza stampa del film Indiana Jones e il Quadrante del Destino, quinto capitolo dell’iconica saga di Indiana Jones, interpretato da Harrison Ford nel ruolo del leggendario eroe archeologo e diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfida). La pellicola targata Disney è prodotta da Steven Spielberg e dalla Lucas Film; verrà distribuita nelle sale italiana dal 28 giugno. Alla conferenza stampa è presente il cast principale: Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen.
Si inizia chiedendo a tutto il cast quali siano state le sensazioni che hanno avuto nel tornare in un posto dove hanno girato parte del film. Rispondono tutti in modo positivo, sia per quanto riguarda le varie location nella zona sia per quanto siano emozionati nel far vedere il film al pubblico.

Alla domanda su come hanno integrato i vari personaggi e su come hanno lavorato insieme sul set, il cast risponde che avevano una buona sceneggiatura su cui basarsi e che i rapporti tra i vari personaggi erano molto chiari. Inoltre hanno avuto la possibilità di avere una buona collaborazione sul set con il regista James Mangold e l’alchemia creatasi sul set era fantastica, infatti si è fatta solo qualche prova prima di girare le scene.
Alla domanda “Indiana Jones è sempre stato un eroe d’azione, ma in questa ultima avventura si vede di più come un personaggio pieno di emozione, com’è stato indagare su questo aspetto?”
Harrison Ford risponde che non esistono personaggi senza emozioni. La grande differenza tra questo e gli altri è la conseguenza del fatto che ci sia una trama molto bella, ma anche complicata che verte sul rapporto emotivo tra Indiana Jones ed Helena, che non è sentimentale, ma che è tra padrino e figlioccia. Il personaggio di Indiana cerca di risanara il rapporto con lei che si è incrinato in passato. Racconta poi che per la prima parte del film, che si svolge nel 1944, hanno usato la tecnica del ringiovanimento digitale su di lui con i vari frame e scene dei film precedenti. Un processo che è stato abbastanza semplice perché lui fa film con la Lucas Film da quarant’anni. La storia poi passa al 1969 con il personaggio di Indiana Jones che sta per andare in pensione, dato che è un professore di archeologia e lo ritroviamo ad avere dei problemi nei rapporti familiari. Il passaggio di tempo nella storia è importante.

Inoltre gli viene chiesto che personaggio vorrebbe reinterpretare dopo Han Solo ed Indiana Jones. L’attore non ne ha uno specifico in mente, se la storia è buona e aggiunge altri dettagli a quello che è già stato raccontato allora può reinterpretare il personaggio. Come nei film di Indiana Jones, dove in ogni capitolo si porta al personaggio qualche aspetto nuovo, infatti in questo film c’è una bella conclusione senza avere un finale totalmente aperto.
“Non esistono personaggi senza emozioni.“
Harrison Ford
Sempre a Harrison Ford si chiede chi è secondo lui un eroe al di fuori del personaggio. Risponde che lui interpreta un archeologo e non un eroe, non c’è modo di interpretare un eroe, almeno non in modo convincente. Se indossa un tuta o un mantello può essere un super eroe, ma il pubblico ammira le persone per quello che fanno. Se parliamo di una persona comune può fare qualcosa di eroico, si tratta di una persona normale che si comporta in modo straordinario in circostanze insolite e sta agendo in modo altruistico. Ha sempre voluto che il pubblico fosse coerente con il personaggio e che sentisse i suoi trionfi e le sue paure. Indiana Jones in gioventù si sarebbe comportato in un modo, adesso al tramonto della sua vita si comporta in un altro.
“Interpreto un archeologo, non un eroe.“
Harrison Ford
A Mads Mikkelsen invece è stato chiesto come ci si prepara ad essere un cattivo in un film di Indiana Jones e se c’è un altro personaggio iconico con cui vorrebbe combattere.
L’attore risponde che bisogna capire il quadro di riferimento nella storia di Indiana Jones per collocarsi al meglio e che comunque cerca sempre di far diventare i cattivi gli eroi del loro mondo. Per la seconda domanda non ha un personaggio in mente, dato che se la storia che gli propongono a buona lui accetta il progetto, però è sempre stato un fan dei film di genere e se potesse vorrebbe combattere contro gli zombie.
“Cerco sempre di far diventare i cattivi gli eroi del loro mondo.”
Mads Mikkelsen
A Phoebe Waller-Bridge chiedono se in futuro ci possa essere uno spin-off con lei come protagonista e quanto c’è di suo nel personaggio di Helena.
Risponde che questa è una domanda che non può essere rivolta a lei. Indiana Jones può essere interpretato solo da Harrison Ford sia per come ha costruito il personaggio sia per come si è imposto nell’immaginario colletivo.
Alla seconda domanda risponde che vorrebbe essere più Helena, dato che è temeraria, non ha mai paura e che non ha alcuna idea di quali possano essere le conseguenze delle sue azioni, per quest’ultimo punto ha sentito una connesione con il personaggio di Helena perchè ha anche lei questa cosa nella vita.

La conferenza stampa continua con una domanda a tutto il cast su chi vorrebbero incontrare come personaggio storico se ne avessero la possibilità: per Mads Mikkelsen è Gengis Kahn, invece Phoebe Waller-Bridge vorrebbe incontrare Cleopatra un personaggio che ha sempre rispettato, mentre Harrison Ford incontrerebbe Abramo Lincoln che ha messo fine alla guerra civile e a cui chiedere spunto visto la guerra civile in corso negli Stati Uniti.
In chiusura si chiede al cast quale sia il segreto del Professor Jones e sul perchè sia così amato e quale sia la chiave per sviluppare un buon personaggio. Harrison Ford risponde che Indiana Jones è stato concepito per intrattenere il pubblico in un film d’azione, cercando di creare rapporti umani e che senza una buona storia non si ha un personaggio. In questo caso si ha un personaggio forte e il regista James Mangold ha creato una buona storia, avendo lavorato brevemente con lui in precedenza pensa sia un regista grandioso e fantastico.
Per quanto riguarda la seconda domanda il cast risponde che molta della preparazione viene fatta dagli sceneggiatori e che se si ha una buona sceneggiatura instintivamente sai cosa devi fare. Si può studiare il periodo storico se si deve interpretare un personaggio d’epoca e tutto ciò che crea il contesto. Si può imparare l’aspetto tecnico direttamente sul set, ma bisogna credere nella sceneggiatura e servire il personaggio che si sta interpretando. Harrison Ford conclude dicendo che la preparazione è diversa a seconda del film e che necessita di trovare alcuni elementi nel proprio io per creare una connessione con il personaggio che interpreta.