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Indiana Jones e l’Ultima Crociata
Titolo originale: Indiana Jones and the Last Crusade
Anno: 1989
Paese di Produzione: Stati Uniti d’America
Casa di produzione: Lucasfilm
Distribuzione: UIP
Durata: 127min
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: George Lucas, Menno Meyjes
Sceneggiatura: Jeffrey Boam
Montaggio: Michael Kahn
Fotografia: Douglas Slocombe
Musica: John Williams
Attori: Harrison Ford, Sean Connery, Denholm Elliott, Alison Doody, John Rhys-Davies, Julian Glover, Michael Byrne, River Phoenix
Trailer di Indiana Jones e l’Ultima Crociata
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989) è il terzo film diretto da Steven Spielberg dedicato al franchise di Indiana Jones (Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta, Indiana Jones e il Tempio Maledetto). Nei panni dell’archeologo più famoso del cinema troviamo ancora una volta Harrison Ford, che in questa avventura sarà affiancato da niente di meno che Sean Connery (primo James Bond) nel ruolo del padre. Il film oltre ad avere dei toni meno cupi e oscuri rispetto al precedente capitolo ha anche vinto l’oscar al migliore montaggio sonoro, facendo salire a sette i riconoscimenti dell’Accademy per questo franchise.

L’archeologia si dedica alla ricerca dei fatti. Non della verità. Se vi interessa la verità, l’aula di filosofia del professor Tyre è in fondo al corridoio.
Indiana Jones – Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989)
Trama Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989)
Indiana Jones, celebre professore di archeologia di fama mondiale, dopo l’ennesima avventura per recuperare un artefatto che cercava di ritrovare da tutta la vita, viene misteriosamente contattato dal miliardario Walter Donovan che chiede il suo aiuto per continuare le ricerche del Santo Graal, interrotte misteriosamente dalla scomparsa dall’archeologo precedente: niente di meno che suo padre Henry Jones.


Che quegli imbecilli, che marciano con il passo dell’oca come lei, dovrebbero leggerli i libri invece di bruciarli!
Henry Jones – Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989)
Recensione Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989)
A otto anni dalle avventure dei Predatori dell’Arca Perduta, le imprese di Indiana Jones giungono al suo terzo capitolo con Indiana Jones e l’Ultima Crociata, che fino al fatidico 2008 con l’uscita del divisivo Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo sarà anche l’ultimo capitolo della saga dedicato all’archeologo più famoso e amato della storia del cinema. Dopo le tinte più dark e oscure del capitolo precedente (Indiana Jones e il Tempio Maledetto), George Lucas insieme a Steven Spielberg optano per riprendere le tematiche e le atmosfere mistiche che ha reso celebre il primo capitolo della saga, esplorando però sia il passato che il presente di Indiana Jones attraverso il rapporto con il padre. Ruolo su cui c’erano pochi dubbi a chi assegnarlo e la scelta fu subito caduta nelle mani del leggendario Sean Connery, che dopo le sue magnifiche interpretazioni nei vari James Bond, Highlander e Il nome della rosa regala un’altra meravigliosa interpretazione, dando vita insieme ad Harrison Ford uno dei migliori, divertenti e drammatici rapporti tra padre e figlio trasposti sul grande schermo.
E dopo un flashback ambientato nel 1912, in cui vediamo un giovanissimo Indiana Jones (interpretato dal compianto River Phoenix) alle prese con dei banditi per recuperare e consegnare nelle mani delle autorità la croce d’oro di Coronado, la storia torna nel 1938 dove un ormai adulto Indiana Jones riesce finalmente a recuperare il manufatto e consegnarlo in mani sicure. Come di consueto nella vita del professore di archeologia la tranquillità durerà ben poco visto che viene improvvisamente convocato dal potente uomo d’affari Walter Donovan, intento a coinvolgerlo nella ricerca di uno dei reperti storici più importanti della storia, Il Santo Graal, oggetto che fu una vera e propria ossessione per il padre Henry Jones, il quale risulta misteriosamente scomparso. Inizia così l’avventura di Indiana Jones alla ricerca del leggendario calice di Gesù Cristo che lo porterà a visitare mezza Europa e scontrarsi con un nemico già incontrato in precedenza.

Noi non seguiamo mappe di tesori nascosti e la x non indica, mai, il punto dove scavare.
Indiana Jones – Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989)
Tra ricerca e accettazione
Questo terzo capitolo è stato per anni il vero e proprio finale delle avventure di Indiana Jones, un viaggio avventuroso che col passare dei minuti rivela una certa componente spirituale e un certo riguardo per l’esplorazione del lato umano. Spielberg torna con le ambientazioni più mistiche ma meno tenebrose, riuscendo a fondere nel migliore dei modi l’azione più spericolata alla profonda introspezione dei personaggi, che riesce ad essere più evidente nel fantastico rapporto padre e figlio che ci viene man mano mostrato. Tra frecciatine irriverenti e battute pungenti però questa comicità non è mai fine a sé stessa ma sempre funzionale al racconto. Questo incredibile scambio di battute non sarebbe possibile senza ovviamente una grande scrittura del racconto ma anche una grande interpretazione da parte del duo che regge interamente tutto lo spessore del film; ovviamente mi sto riferendo a Harrison Ford e a Sean Connery che insieme riescono a regalare una componente più profonda e intima del personaggio di Indiana Jones.
Tra inseguimenti rocamboleschi a bordo di un sidecar e di una incredibile fuga aerea, viene fuori un rapporto tra padre e figlio controverso; un rapporto difficile legato da una indiscutibile passione per la storia, ma anche di una completa mancanza di comunicazione e un profondo senso di accettazione. Sono tutti questi elementi che rendono fragile un personaggio iconico come quello di Indiana Jones e il mostrare le sue debolezze si rivela una scelta azzeccata, visto che riesce a conferire uno spessore diverso alla seconda parte della narrazione che riesce quasi a trascendere la trama, mostrandoci una voglia di recuperare il tempo perduto fra passioni e avventure tra due generazioni diverse.

Un’avventura tra storia, scienza e fede
La ricerca del Santo Graal è forse uno degli esempi del rapporto controverso che persiste tra storia, scienza e fede dove ognuno di questi elementi cerca di prevalere sull’altro. Questa avventura però riesce a distinguersi dalle altre per il modo in cui riesce a trattare questo difficile argomento, sfruttandolo per analizzare anche solo superficialmente il lato spirituale dei personaggi. Questi, anche se forti delle proprie convinzioni, dovranno affrontare delle situazioni mistiche e inspiegabili che non hanno soluzione con la logica e razionalità. Esempio perfetto sta nelle battute finali, dove Indiana Jones dovrà affrontare delle prove cruciali per salvare se stesso ma soprattutto le persone a cui tiene, ed è solamente con atti di pura fede e estrema consapevolezza del proprio destino che Henry Jones Jr. potrà affrontare a cuore aperto l’avventura più drastica e difficile della sua vita e riconnettersi con il suo spirito e la sua storia in un finale emozionate.
Storia e fedeltà si mischiano anche nelle favolose ambientazioni come quelle di Venezia o della Giordania, dove oltre all’esplorazione della personalità dei nostri personaggi c’è la ricerca, l’avventura e l’azione che hanno caratterizzato e reso famoso il franchise della saga. Tutto questo grazie ad una sceneggiatura forte, dinamica che riesce a mescolare perfettamente i fantastici botta e risposta di Indiana Jones con suo padre Henry e l’avventura pura e d’intrattenimento alla ricerca di uno dei tesori dell’umanità.

Ma scegliete con prudenza: poiché se il vero Graal vi donerà la vita, il falso Graal ve la strapperà via.
Cavaliere del Graal – Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989)
In conclusione
Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989) è la chiusura perfetta di una splendida trilogia, che ha saputo intrattenere, ispirare e appassionare milioni di persone. Una chiusura poetica a cavallo verso un bellissimo e agrodolce tramonto che promette altre fantastiche avventure per Indiana Jones e i suoi più cari amici, sempre accompagnato dal mitico motivo creato da John Williams. Una chiusura che verrà in qualche modo compromessa dall’uscita in quel fatidico 2008 dal quarto capitolo della saga, ma che non intacca la forza di questo film o di quelli precedenti. Un’avventura fantastica alla ricerca del proprio spirito cercando di ricongiungersi con il passato che si era lasciati alle spalle.
Note positive
- Sceneggiatura
- Regia
- Musiche
- Ambientazioni
- Harrison Ford e Sean Connery sono un duo fantastico e regalano al mondo del cinema uno dei migliori rapporti tra padre e figlio mai visti
- Sean Connery mostra ancora una volta la sua bravura con una interpretazione magistrale del padre di Indiana Jones
- La storia è un mix perfetto tra storia, fede, avventura e azione
- Il voler raccontare il passato di Indiana Jones ne arricchisce lo spessore e la fragilità del personaggio
Note negative
- ./