Irreversible (2002): Il tempo distrugge tutto

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Irreversible locandina

Irreversible

Titolo originale: Irreversible

Anno: 2002

Paese: Francia

Genere: Drammatico

Casa di produzione: Warner Bros. PicturesWild BunchStudioCanalCanal+Lionsgate

Distribuito da: BiM DistribuzioneEagle Pictures20th Century Fox

Prodotto da: Vincent Cassel

Durata: 1 hr 40 min (100 min)

Regia: Gaspar Noè

Sceneggiatura: Gaspar Noè

Montaggio: Gaspar Noè

Dop: Benoit Debie, Gaspar Noè

Musiche: Thomas Bangalter

Attori: Monica BellucciVincent CasselAlbert DupontelJo Prestia

Fin dai titoli di testa con le lettere rovesciate e dalla sublime banalità autoreferenziale del laido prologo (“il tempo distrugge tutto!”), il 2° lungometraggio dell’argentino Noé è una bischerrima scemenza con l’aggravante delle ambizioni d’autore, già evidenti nella scrittura drammaturgica che comincia dalla fine e risale all’indietro.

MORANDO MORANDINI SU IRREVERSIBLE

Stroncato da un po’ tutta la critica che lo accusò di oltraggio al pudore e di voler a tutti costi sconvolgere il pubblico con l’esibizione di una violenza gratuita e autocompiaciuta, Irreversible è forse il miglior film del regista argentino Gaspar Noè, un perfetto saggio della sua poetica visiva e concettuale che troverà ulteriore culmine con altri due suoi riusciti e ostici (capo)lavori, Enter the Void e Climax. Film scandalo al Festival di Cannes del 2002, dove fece scappare dalla sala il pubblico degli addetti stampa, Irreversible è ciò che promette: un’opera che mira a nauseare e disturbare lo spettatore con il ruvido racconto delle peggiori bassezze umane.

Trama di Irreversible

Venuto a scoprire che la fidanzata Alex (Monica Bellucci) è stata stuprata e percossa in un sottopassaggio, il giovane Marcus (Vincent Cassel) inizia, assieme all’amico Pierre (Albert Dupontel), a dare la caccia al colpevole (Jo Prestia) con un preciso scopo: ucciderlo.

La trama è raccontata tramite un montaggio a ritroso, partendo dall’ultima scena per arrivare alla prima come epilogo, ma nel 2019 il film è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia in una nuova versione in ordine cronologico.

Monica Bellucci, Vincent Cassel e Albert Dupontel in Irreversible
Monica Bellucci, Vincent Cassel e Albert Dupontel in Irreversible

Recensione d’Irreversible

La narrazione di Irreversible è estremamente semplice e lineare, ma il vero pregio del film è il modus operandi di Gaspar Noè, davvero sporco e invasivo, spericolato, di grande rilievo. I vorticosi piani-sequenza, che addentrano il punto di vista dello spettatore in una realtà squallida e infernale, sono magistrali e fanno perno sull’assoluta crudeltà del contesto.

Che si tratti del realismo nauseabondo dei dieci minuti di stupro di una Monica Bellucci nella sua miglior interpretazione o del dantesco delirio delle scene all’interno del locale LGBT noto come Rectum, ogni elemento scenico è concepito per creare disagio e disturbo, a partire dalla fotografia sgranata che immerge le scene di violenza in spettrali tinte rosso sangue.

Il virtuosismo dell’inversione temporale degli eventi, per quanto non sia un’idea particolarmente originale (ci era già arrivato due anni prima Christopher Nolan con Memento), è coerente con l’intento artistico di Noè, ovvero rimarcare la crudeltà del tempo che rovescia le sorti umane mentre i crimini peggiori rimangono impuniti.

Andando il film a ritroso, la “bucolica” scena finale sulle note di Beethoven non offre alcun conforto allo spettatore. Lo spettacolo tetro a cui si è assistito per tutta l’ora precedente – seguente ha già prosciugato protagonisti e spettatori della loro positività, passata al tritacarne dalle pulsioni animalesche più trucide di un mondo dove la vana speranza viene ripagata in tragedie irreversibili.

Monica Bellucci in Irreversible
Monica Bellucci in Irreversible

In conclusione

Sconsigliato nella maniera più assoluta a minori di 18 anni e pubblico sensibile, Irreversible è il tipico film senza mezze misure che si odierà amare. O che si amerà odiare.

NOTE POSITIVE

  • La narrazione invertita.
  • Gli spericolati virtuosismi registici di Noè che sottolineano il clima di disagio dell’opera.
  • Il perfetto equilibrio tra realismo violento e surrealismo dantesco di alcune scene.
  • Fotografia sgranata dai colori caldi acidi e stordenti.

NOTE NEGATIVE

  • Sconsigliato a un pubblico sensibile o di minori.
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