Judy – La vita di Judy Garland dopo il Mago di Oz


Scheda Film
Recensione
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Judy: scheda film

Anno: 2019

Genere: biografico, drammatico, musicale, sentimentale

Paese di produzione: Regno Unito

Lingua originale: inglese

CAST TECNICO

Regia: Rupert Goold

Fotografia: Ole Bratt Birkeland

Montaggio: Melanie Oliver

Casa di produzione: BBC Films, Calamity Films, Pathé UK, 20th Century Fox

Distribuzione in italiano: Notorious Pictures

Durata: 118 min.

CAST ARTISTICO

Renée Zellweger, Bella Ramsey, Rufus Sewell, Gemma-Leah Devereux, Jessie Buckley, Michael Gambon, Finn Wittrock, Darci Shaw.

 

Recensione

JUDY: RECENSIONE FILM

Judy è un film del 2019 basato sull’opera teatrale di Peter Quilter End of the Rainbow, che narra gli ultimi mesi di vita della cantante Judy Garland (Renée Zellweger), meglio conosciuta come l’interprete di Dorothy ne Il mago di Oz.

La pellicola non ripercorre solamente gli ultimi anni della vita della cantante-attrice, ma ci offre uno spaccato di quell’universo parallelo chiamato star system. La storia del cinema ci dice che sia nata nella prima decade del Novecento e che da quel momento in poi abbia trasformato maniera irreversibile l’industria cinematografica, processando tale esperienza da “tecnica”, legata quindi alle innovazioni tecnologiche, a psicologica, in cui il pubblico voleva provare delle emozioni, meglio se queste coincidevano con quelle degli attori. Il “sistema” ha sempre costruito intorno ai propri attori dei miti, non tanto perché lo fossero veramente, quanto per attirare sempre più pubblico. È questo il caso di Judy Garland, molto evidente quando interpreta Dorothy in Il Mago di Oz o di Sherley Temple, venuta qualche anno prima.

Trama

La narrazione racconta la vita adulta di Judy Garland: sposata e con due figli, che gira per gli Stati Uniti esibendosi nei migliori palchi. La sua figura però non va di pari passo con il suo successo, che, anno dopo anno, scema sempre di più. A causa di ciò, il suo matrimonio entra in crisi e sarà costretta a spostarsi a Londra dove ha ancora molto seguito, con la speranza di ritrovare il successo perduto e guadagnare abbastanza da pagarsi un avvocato e non perdere la custodia dei figli.

Analisi filmica

Il filmci presenta la cantante bloccata a metà tra la carriera in declino e la perdita dei figli. Una donna tormentata dal suo passato dal quale non riesce a staccarsi, come dimostra la struttura narrativa del film, che alterna continui flashback tra l’esperienza dell’attrice sul set quando era una ragazzina e la vita reale.

Judy ha sempre avuto un rapporto di dipendenza con il mondo dello spettacolo. Da un lato, rappresenta la parte più dolorosa della sua vita, che l’ha fatta soffrire enormemente: quando recitava nella parte di Dorothy non poteva ingrassare ed era costretta a lavorare sul set per molte ore al giorno; causandogli cosìn dei problemi alimentari e una forte dipendenza dai sonniferi, che porterà con sé fino alla fine. Anche i rapporti affettivi e lavorativi sono stati segnati in modo irreparabile: la figura di Louis Mayer ne è un esempio, in quanto, oltre ad imporsi su Judy fino a farsi temere, inizia a sovrapporre il legame lavorativo con quello affettivo, causando un cortocircuito nella vita della ragazza. Dall’altra parte però, non può farne a meno perché è lì che lei si sente davvero sé stessa, viva, dove può esprimersi e trovare anche quell’attenzione che non è mai riuscita ad avere. A questo limbo si aggiunge la crisi sul fronte famigliare: non riuscendo a guadagnare il necessario per sostenere i suoi figli, il matrimonio va a rotoli e divorzia dal marito.

Il dolore, che ha ormai preso il sopravvento nel suo animo, è ben nascosto dalle maschere dell’ironia e dell’arguzia che usa per difendersi dalle domande scomode che le vengono poste durante le interviste oppure per trovare l’appoggio del pubblico. Il peso di tutte queste difficoltà ha reso la cantante instabile, insicura e incapace di prendersi cura di sé stessa e dei suoi figli.

Judy è una donna in cerca di riscatto, speranza e aiuto. Il primo in modo particolare nel mondo dello spettacolo, dove le è sempre stato detto che con il suo talento sarebbe andata lontano; ha bisogno di qualcuno che creda in lei e nelle sue capacità più che nel suo talento calcolato con il metro del successo, come hanno fatto tutti gli uomini che sono entrati ed usciti dalla sua vita (Mayer e il secondo marito Mickey), i quali cercavano di arricchirsi sfruttandola. L’unico esente da questa categoria è Sidney, l’ex marito, che, al contrario, rifiuta la scelta di vita della moglie, accusandola di essere assente e troppo presa da sé stessa per poter badare ai figli. Judy ha bisogno di speranza e aiuto che trova nei volti nuovi delle persone che incontra. Questo per lei significa essere guardata per quello che è: una persona normale, una madre, una moglie, e non come una star. Sarà grazie a Rosalyn, l’unica a starle accanto e preoccuparsi per lei nel momento del bisogno e a spronarla a dare il meglio di sé, e la coppia di gentiluomini gay, suoi grandissimi fan che, dopo averla conosciuta di persona, offrono la loro gratitudine cantando con lei l’ultima notte dello show.

In conclusione, la vita di Judy si è sempre barcamenata tra l’interpretazione di ruoli spesso lontani dalla sua vera natura che le hanno impedito di conoscere a fondo sé stessa; affetti guadagnati e perduti accompagnati da dolorose conseguenze e alla fine il raggiungimento del suo desiderio più grande: l’essere apprezzata come persona perché

“Un cuore non si giudica da quanto ama, ma da quanto è amato”.

Cit. Judy Garland

Note positive

  • La formidabile interpretazione di Remée Zellweger, maniacale nel riprodurre i movimenti del corpo e nell’imitazione della voce
  • La linea narrativa chiara e semplice
  • I costumi

Note negative

  • Fotografia: poteva essere curata meglio

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