Killing Eve: immagini allo specchio alla ricerca di sé.

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Trailer Prima Stagione di Killing Eve

L’8 aprile del 2018 Killing Eve debutta negli Stati Uniti sulla BBC One, mentre in Italia la serie è distribuita da Tim Vision a partire dal 15 ottobre dello stesso anno. A oggi la serie tv ideata da Sally Woodward Gente e Phoebe Waller-Bridge continua a riscuotere notevole successo. Composta da tre stagioni, con una quarta e ultima in uscita nel 2022, Killing Eve ha riscritto le regole del genere spy grazie a una sceneggiatura scoppiettante che unisce sapientemente tragedia e commedia.

Trama di Killing Eve – Prima Stagione

Londra, Eve Polastri (Sandra Oh), agente del MI6, è incaricata della protezione della testimone di un assassinio, si tratta della fidanzata della vittima Victor Kedrin, politico russo, ucciso a Vienna. Nonostante esuli dai suoi compiti, Eve inizierà a indagare sull’omicidio convinta che la sua esecutrice sia una donna. Ignorata dal suo supervisore Frank Haleton (Darren Boyd) e infine licenziata, verrà poi incaricata da Carolyn Martens (Fiona Shaw) di dirigere una task force con il compito di scoprire chi sono i mandanti dietro una serie di assassini su commissione compiuti da una donna in tutta Europa, rivelandole che le sue intuizioni erano corrette. Nel mentre, in un lussuoso appartamento di Parigi vive Villanelle (Jodie Comer), una ragazza sulla ventina, con un macabro senso dell’umorismo e un atteggiamento irriverente, intelligente quanto spietata, è l’assassina a cui Eve sta dando la caccia. Nel corso della prima stagione, Eve e Villanelle sviluppando un’ossessione reciproca, specchiandosi l’una dell’altra alla ricerca di una parte di sé fino all’ora nascosta.

Eve (Sandra OH)
Eve (Sandra OH)

Recensione di Killing Eve

Elisa Giomi, professoressa di Sociologia della comunicazione e dei media e Media and Culture all’università di Roma-Tre, ha scritto: «La donna violenta è tra le più efficaci immagini che l’industria culturale produce per rispondere [al desiderio di empowerment femminile]: quando la violenza viene esercitata da una figura femminile, l’erosione della differenza di genere diviene massivamente visibile»[1]. Nel corso degli anni sono state proposte numerose e differenti narrazioni che vedevano come protagoniste donne agenti atti di violenza: gli anni Trenta e Quaranta, con le rapide trasformazioni dei ruoli di genere e soprattutto con il massiccio impegno delle donne nella forza lavoro, vedono la comparsa delle femme fatale; negli anni Settanta con la diffusione della Seconda ondata femminista, iniziano a essere prodotti i women’s film, mentre le narrazioni mainstream danno vita al strong female character, donne forti e indipendenti protagoniste, ad esempio, dei film di fantascienza; dagli anni Novanta, invece, con l’aumentare degli studi di genere «i media si [sono impegnati] a ricacciare le donne entro ruoli più accettabili, stigmatizzando coloro che le norme di genere le trasgrediscono»[2]. Grazie alla quarta ondata femminista il desiderio di vedersi di nuovo rappresentante sullo schermo, al di fuori di ruoli stereotipici, torna a far sentire la propria voce nel dibattito pubblico. Come affermato da Michela Murgia nel podcast Morgana: «Ognuna di noi può essere solo la donna che ha visto o immaginato».

Il lavoro dell’attrice, sceneggiatrice e commediografa britannica Phoebe Waller Bridge si colloca all’interno di questo panorama. Il successo internazionale ottenuto grazie a Fleabag ha fatto di lei la prima scelta della casa produttrice Sid Gentle Films per l’adattamento della serie di romanzi Codename Villanelle, di Luke Jennings, divenuti nel 2018 Killing Eve.

A conquistare spettatrici e spettatori sono le due protagoniste di questo nuova e affascinante spy stories. Woodward Gente e Waller-Bridge creano due figure femminili che rompono ogni schema, sia nella diegesi della storia che per noi spettatori.

Eve Polastri, intelligente, coraggiosa e determinata, non assomiglia alle agenti di polizia o agenti segreti che siamo soliti vedere sullo schermo: non ha un passato travagliato alle spalle, non ha abilità speciali, ma anzi è un personaggio confusionario, spesso impacciato e buffo, che ama il suo lavoro, dedicandosi a esso con estremo rigore, determinazione e intelligenza. Interpretata da una magnifica Sandra Oh, Eve è una donna di mezza età, con un lavoro che ama, amici e colleghi che le vogliono bene e un marito amorevole, tuttavia, la vedremo mettere tutto in discussione puntata dopo puntata. La sua brama di avventura e l’entusiasmo per il suo nuovo incarico la porteranno a scoprire quanto la sua vita gli stia stretta. Più si avvicina a Villanelle, e più la sua vita crolla in mille pezzi, ma invece che ritrovarsi sepolta dalle macerie, Eve si liberà di un “peso” dopo l’altro, e nonostante il dolore ella rinasce ogni volta.

Villanelle (Jodie Comer)
Villanelle (Jodie Comer)

Co-protagonista della serie è Villanelle, una ragazza giovane che vive senza seguire nessuna regola, libera da legami affettivi o obblighi morali. Jodie Comer, sua interprete, è riuscita a restituire tutta l’affascinante follia e crudeltà del personaggio, trasmettendo il piacere psico-sadico che Villanelle prova quando uccide, una leggerezza così assurda da divenire comica, spesso assente nei thriller criminali noir e nelle rappresentazioni di serial killer femminili. Villanelle appare agli spettatori come il classico personaggio psicopatico, agghiacciante e affascinante, ma capiamo subito che c’è molto di più: nella sua totale assenza di rimorso sembra nascondersi uno strano senso di libertà. È una donna estremamente sicura di sé, affascinante e moralmente inibita, vive la sua vita senza nessun freno e senza voler sottostare a nessuno, nemmeno all’organizzazione per cui lavora. L’unico desiderio, fino all’incontro con Eve, non raggiungibile è il riconoscimento e l’ammirazione per il suo lavoro, perché per quanto sia un’assassina lei sa di essere bravissima. La “caccia” che Eve muoverà nei suoi confronti darà a Villanelle quello che desidera, così come lei permetterà a Eve di scoprire ciò che vuole realmente.

Eve e Villanelle sono il riflesso l’una dell’altra: il loro primo incontro avverrà mentre le due donne si stanno specchiando, da guardare la loro immagine riflessa si osserveranno a vicenda senza ancora sapere chi hanno di fronte. È da questo momento che le due protagoniste inizieranno a cercarsi a vicenda, in una serie di movimenti e rifrazioni che le avvicineranno e allontaneranno. Davanti a quello specchio avviene come una rottura tra ciò che sono e l’Altra. Questa scissione dal sé, che terrorizza Eve e affascina Villanelle, condurrà ambedue le donne a molteplici sfide – professionali e personali – al fine di raggiungere ciò che desiderano davvero. I personaggi di Eve e Villanelle ci mostrano come è possibile rappresentare una nuova femminilità, con tutte le sue complicazioni e contraddizioni.


[1] Giomi – Maraggagia. “Relazioni brutali. Genere e violenza nella cultura mediale”. Il Mulino, 2017, pp. 135.

[2] Giomi – Maraggagia. “Relazioni brutali. Genere e violenza nella cultura mediale”. Il Mulino, 2017, pp. 136.

Note positive

  • Sceneggiatura scoppiettante che unisce commedia e dramma.
  • Rappresentazione femminile e sviluppo dei personaggi.
  • Interpreti eccezionali.

Note negative

  • Il ritmo incalzate delle prime puntate cala leggermente nel corso della serie.

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