Scheda film
Recensione film
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Klaus – I segreti del Natale: Scheda film
Titolo originale: Klaus
Anno: 2019
Paese di produzione: Spagna
Genere: Animazione
CAST TECNICO
Regia: Sergio Pablos
Sceneggiatore: Sergio Pablos, Jim Mahoney, Zach Lewis
Montaggio: Pablo Garcia Revert
Musica: Alfonso G. Aguilar
Aspect Ratio: 1.85 : 1
Durata: 1 hr 36 min
Produzione: Netflix, SPA Studios , Artesmedia Cine
Distribuzione: Netflix
CAST ARTISTICO
Marco Mengoni, Francesco Pannofino, Ambra Angiolini, Carla Signoris, Neri Marcorè, Jason Schwartzman, J.K. Simmons, Joan Cusack, Rashida Jones, Norm MacDonald, Will Sasso
Recensione film
Klaus – I segreti del Natale: Scheda film
Presentato all’ultimo Festival international du film d’animation d’Annecy, kermesse dedicata al cinema d’animazione, Netflix inaugura una sua nuova epoca nelle produzioni originali con il suo primo cartone animato diretto da Sergio Pablos, Klaus – I segreti del Natale che conduce lo spettatore dentro l’incantevole mitologia Natalizia con l’iconica figura di Babbo Natale con un’intenzione ben precisa mostrare il background di questo misterioso personaggio dandogli una dimensione completamente terrena e priva di ogni logica fiabesca
All’inizio mi son detto: “lascia perdere”. Perché la storia che mi era venuta in mente per lui era veramente melensa. Poi però non riuscivo a togliermi dalla testa che c’era qualcosa da approfondire
cit. S. Pablos
Il creatore di Klaus – I segreti del Natale ha così deciso di andare, per la prima volta nella storia della cinematografia, a mostrare non tanto Santa Claus come colui che, vestito di rosso e con la grande barba, colloca sotto l’albero addobbato per natale i nostri regali, ma va a descrivere l’Uomo Klaus, la sua intimità, la sua vita all’interno di una comunità per spiegare allo spettatore i motivi che l’hanno portato a condurre dei gesti d’incredibili bontà che si ripetono, ogni anno, da Secoli
Trama
Jesper è un ragazzo pigro, egoista, viziato e amante del lusso che si distingue alla Regia Accademica Postale come il peggior studente di sempre. Il padre, preside della scuola, non sapendo come raddrizzare il figliolo lo spedisce in un’isola ghiacciata, Smeerensburg, oltre il Circolo Polare Artico come postino, con l’incarico di spedire, entro un anno ben seimila lettere postali. L’impresa si dimostrerà piuttosto ardua sopratutto per problemi, presenti nel paese privo di colori.
A Smeerensburg vive, da secoli, un’eterna guerriglia insensata tra le due casate principali del posto, in cui ogni abitante sembra farne parte e approvare. In questo luogo nessuno spedisce posta, per una semplice ragione: nel posto è presente un’unica emozione e un’unico messaggio, quello dell’odio.
Jesper, dopo un lungo periodo privo di posta, pensa di tirare la spugna ma proprio quando crede che tutto sia perduto ecco che come uno strano individuo pauroso di nome Klaus che vive isolato da tutto e tutti in un bosco a tagliare legna. Nel suo sgabuzzino però sono presenti una immane quantità di giochi.
Analisi Filmica
Alla sceneggiatura e alla regia dell’opera natalizia targata Netflix troviamo Segio Pablos alla sua prima esperienza registica ma con una notevole conoscenza delle tecniche d’animazione avendo lavorato come creatore e animatore in vari progetti da quelli Disney ( Il Gobbo di Notre Dame, Hercules, Tarzan, Il pianeta del Tesoro) senza dimenticare Cativissimo Me di cui ha creato i personaggi.
Nel campo dell’animazione, Klaus – I segreti del Natale, risulta essere innovativo per la tecnica utilizzato per la creazione visiva. Gli ambienti, i personaggi sono stati realizzati attraverso una splendida animazione tradizione unita a un nuovissimo software per l’illuminazione scenica che dona al film un aspetto tridimensionale mai visto prima nei lungometraggi disegnati a mano. Gli artisti per realizzare questa opera hanno dovuto disegnare a matita ogni personaggio e sopratutto ogni location creando 3.160 layut di scena.
Lo stile visivo e di disegno scelto dal regista per tratteggiare i personaggi e il mondo in cui sono collocati risulta molto minimale nei dettagli facciali e delle ambientazioni, tanto che sono più i loro corpi, caricaturali e irrealistici distaccandosi totalmente dalla classica animazione Disneyana, a donare molti elementi sul carattere dei personaggi.
Jasper è mostrato attraverso un fisico magrolino ma con un pancia abbastanza piena, simbolo del suo carattere frivolo e truffaldino, mentre Klaus grosso e rigido nei movimenti risulta subito come un individuo tutto d’un pezzo ma che non riesce a lasciarsi andare ai suoi sentimenti più interiori. La cura visuale viene donata sopratutto nel colore che si rivelerà un elemento fondamentale dell’opera dal punto di vista simbolico, segnando in maniera perfetta, come anche le location, il passaggio dal sentimento d’odio a quello d’amore e felicità.
Lo sviluppo della sceneggiatura
La narrazione è creata in maniera Intelligente, mantenendo un occhio di riguarda all’emozionalità, seguendo passo dopo passo lo schema basilare per creare una storia filmica: Il viaggio dell’eroe, poiché se analizziamo la vicenda guardando tale struttura possiamo trovarne tutti i passaggi.
Abbiamo fin dalla prima scena un obiettivo, le 6000 mila lettere da spedire e il rifiuto iniziale del protagonista alla sua impresa apparentemente complicata e ardua, ma come tutti gli eroi coglierà la sfida pur non trovando nel suo percorso un reale Mentore. Se però sappiamo che Jasper è il nostro protagonista, possiamo asserire che questo personaggio assume anche la figura del mentore all’interno di due storie trasversali quella della maestra Alva e quella di Klaus, entrambi grazie proprio al personaggio viziato, egoista e menefreghista, riusciranno a migliorare la loro vita.
Del resto possiamo tranquillamente dire che all’interno dell’opera troviamo due protagonisti: da un lato il postino e dall’altro Babbo Natale, in cui il secondo riesce a superare tutti i suoi blocchi per trovare la sua vera natura.
Interessante anche l’aver saputo rielaborare la mitologia mostrando agli occhi del pubblico come i bambini vanno a creare l’aurea di magia intorno a questo uomo grosso e asociale. Il finale dell’opera del resto è autentico e meraviglioso, pieno di estrema poesia.
Tema
All’interno di Klaus – I segreti del Natale è possibile scorgere varie sottotrame, che si legano perfettamente al significato di Natale e ciò che poi andrà a scoprire il personaggio di Jasper. La storia del resto si ispira notevolmente al classico teatrale per eccellenza Romeo e Giulietta di W. Shakespeare in cui il rancore e l’odio vengono narrati quasi nel medesimo modo, a esclusione del finale.
Un vero atto di buona volontà né ispira sempre un altro cit. Klaus
Questo è il messaggio fondante del natale e dei doni che riceviamo sotto l’albero. Nel mondo non serve nessun egoismo, nessuna cattiveria ma solo bontà e se poniamo al nostro nemico un atto di bontà costante prima o poi riceveremo un atto di gentilezza ed è quello che dovrà imparare Jasper: l’uomo egoista che darà vita al natale. Tutta la storia ruota su questo concetto ed è grazie a questo se l’odio può terminare ma pone anche una domanda al pubblico: esiste un confine tra bontà autentica e egoismo? Il nostro gesto è posto solo per ottenere un elogio o è mosso dal nostro cuore?
Note positive
- La regia
- L’ animazione
- La sceneggiatura
Note negative
- Lo scontro finale