La carica dei 101 (1996): il live action con Glenn Close

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La carica dei 101

Titolo originale: 101 Dalmatians

Anno: 1996

Paese: Stati Uniti

Genere: Commedia, fantasy

Produzione: Walt Disney Pictures, Great Oaks Entertainment

Distribuzione: Buena Vista International

Durata: 110 min.

Regia: Stephen Herek

Sceneggiatura: John Hughes

Fotografia: Adrian Biddle

Montaggio: Trudy Ship

Musiche: Michael Kamen

Attori: Glenn Close, Jeff Daniels, Joely Richardson, Hugh Laurie, Mark Williams, Joan Plowright, John Shrapnel

trailer ufficiale de La carica dei 101

La carica dei 101 rimane uno dei live action di maggior successo nella storia del cinema. Uscito nel 1996, il film viene ricordato soprattutto per la memorabile interpretazione di una crudelissima Glenn Close.

Trama de La carica dei 101

Un pomeriggio Rudy e Anita si scontrano in un parco londinese grazie ai loro 2 dalmata, Pongo e Peggy. Per i due cani è amore a prima vista, così come lo è per i loro padroni che nel giro di poco tempo decidono di sposarsi e mettere su famiglia. Lo stesso accade a Pongo e Peggy, che diventano genitori di ben 15 cuccioli. Ma Crudelia De Mon, datrice di lavoro di Anita e attiva nel settore della moda, nutre improvvisamente il desiderio d’indossare una pelliccia di dalmata. Così, grazie all’aiuto di due ladruncoli da 4 soldi, la donna sottrae a Pongo e Peggy i 15 cuccioli che vanno ad aggiungersi a quelli precedentemente rapiti: con i 99 cuccioli Crudelia realizzerà la pelliccia dei suoi sogni. Ma la perfida donna non ha idea di cosa saranno disposti a fare Pongo e Peggy e i loro padroni per ritrovare i tanto amati cagnolini.

Recensione de La carica dei 101

In attesa del prequel firmato Disney Crudelia (in arrivo a maggio) che narra le vicende di una giovane Crudelia De Mon interpretata dalla talentuosissima Emma Stone (La La Land), La carica dei 101 di Steven Herek deve larga parte del suo successo a quella che fu Crudelia De Mon, Glenn Close, la quale si guadagnò pure una nomination al Golden Globe per la sua interpretazione. L’attrice americana ha creato un personaggio iconico, una cattiva che più cattiva non si può e che ha ispirato tantissime villain del cinema del XXI secolo: l’entrata in scena di Miranda Priestly ne Il diavolo veste Prada ricalca perfettamente quella di Crudelia De Mon, così come il personaggio stesso. La carica dei 101 infatti non può prescindere dal personaggio di Glenn Close: il talento dell’attrice fa la parte del leone, il trucco e il parrucco fanno il resto, mentre i costumi ideati da Anthony Powell (non proprio l’ultimo arrivato, visti i 3 oscar vinti nel corso della sua carriera) sono la ciliegina sulla torta. Menzione d’onore anche per le musiche di Michael Kamen, uno dei più famosi compositori di colonne sonore di Hollywood, che accompagnano la gran parte delle scene memorabili del film.

Se La carica dei 101 fosse uscito oggi probabilmente ci sarebbero state non poche critiche vista l‘assenza di sfumature dei personaggi: il personaggio interpretato dalla Close non ha lati positivi, non è una cattiva che mostra pure le sue debolezze. Crudelia è politicamente scorretta: ama gli animali ma solo da indossati ed è crudele con i dipendenti, non comprendendo infatti l’esigenza di Anita di voler creare una famiglia con l’uomo che ama, ritenuto da Crudelia un perfetto idiota e una distrazione dalla sua carriera; così all’opposto Rudy e Anita, due buoni a 360° che compiono tutte le scelte giuste.

A fare da cornice alla strepitosa Glenn Close troviamo Jeff Daniels nei panni del goffo Rudy Dearly e Joely Richardson in quelli della moglie Anita. I due ladri impacciati Orazio e Gaspare hanno le sembianze di Mark Williams e Hugh Laurie (rispettivamente Arthur Weasley nella saga di Harry Potter e Gregory House nella medical serie a lui dedicata, Dr House): i due, sebbene fossero alla loro prima collaborazione, sono molto affiatati e la loro coppia comica funziona a meraviglia.

I primi minuti del film catapultano direttamente nella storia e la rincorsa dei due cani ha a dir poco dell’incredibile, nel vero senso del termine. A differenza dell’omonimo cartoon del 1961 infatti, in cui gli animali parlavano rendendo La carica dei 101 un chiaro racconto di fantasia, nel live action del 1996 gli animali restano privi del dono della parola. Gli addestratori fanno un ottimo lavoro, ma le scene che vedono come protagonisti i dalmata e tutti gli altri colleghi a quattro zampe sono poco credibili. Per tanti versi La carica dei 101 ricorda Mamma ho perso l’aereo, scritto infatti dallo stesso sceneggiatore John Hughes, che, come nel film del 1990, crea molti sketch appartenenti ai film del genere slapstick. La storia non è originale e il lieto fine è scontato, ma considerando che La carica dei 101 è destinato a un pubblico di piccoli spettatori il film è senz’altro piacevole. 

NOTE POSITIVE

  • La performance di Glenn Close, che da sola vale la visione del film;
  • Sceneggiatura, che richiama il genere slapstick.

NOTE NEGATIVE

  • La polarizzazione dei personaggi, che non hanno sfumature;
  • Le scene che vedono i cani protagonisti sono poco veritiere.
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