La casa tra le onde (2022): perdersi nel mare di ricordi

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La casa tra le onde locandina

La casa tra le onde

Titolo originale: Ame wo Tsugeru Hyôryû Danchi

Anno: 2022

Nazione: Giappone

Genere: Animazione, Avventura, Drammatico, Fantastico

Casa di produzione: Studio Colombo, Twin Engine

Distribuzione italiana: Netflix

Durata: 1h 59m

Regia: Hiroyasu Ishida

Sceneggiatura: Hiroyasu Ishida, Hayashi Mori, Minaka Sakamoto

Montaggio:

Musiche: Umitarô Abe

Doppiatori originale: Daiki Yamashita, Kana Hanazawa, Mutsumi Tamura, Ayumu Murase, Inori Minase, Nana Mizuki, Asami Seto, Bin Shimada, Yumiko Kobayashi

Trailer italiano La casa tra le onde

Studio Colombo è uno studio d’animazione apprezzato in tutto il mondo per il suo modo d’intendere l’animazione. La sua fama, a livello mondiale, è stata ottenuta grazie alla pellicola Penguin Highway, lungometraggio candidato come Miglior film d’animazione alla 42esima edizione dei Japan Academy Film Prize e premiato con il l Satoshi Kon Award per gli eccellenti risultati nell’animazione al Fantasia International Film Festival del 2018. Nel 2020 la casa di produzione è ritornata alla ribalta grazie alla splendida pellicola diretta da Jun’ichi Satō e Tomotaka Shibayama dal titolo Miyo – Un amore felino, distribuita direttamente su Netflix dove ha ottenuto un enorme successo di pubblico tanto da entrare nella Top dieci di ben trenta paesi. Dopo questi due film di successo Studio Colombo realizza La casa tra le onde, secondo lungometraggio di Hiroyasu Ishida che ritorna a collaborare con quella casa di produzione che ha reso così celebre il suo film d’esordio Penguin Highway. La casa tra le onde (let. Ame wo Tsugeru Hyôryû Danchi) viene rilasciato sulla piattaforma di streaming Netflix il 16 settembre 2022.

Trama de La casa tra le onde

Kosuke e Natsume si conoscono fin dall’infanzia crescendo come fratello e sorella sotto l’ala protettiva del Nonno di Kosuke, ma quando l’uomo viene a mancare ecco che il loro legame, all’apparenza indissolubile, s’inclina e i due amici diventano quasi degli estranei, l’uno per l’altro. I due continuano a vedersi esclusivamente a scuola, frequentando la medesima classe ma tra loro sembra essere calato il gelo e quei bei momenti d’infanzia sembrano essere svaniti per sempre.

Un giorno durante le vacanze estive, Kosuke e due sue compagni di scuola, Yuzuru e Taisha, decidono d’intrufolarsi in un condominio che sta per essere demolito, con l’iniziare dell’autunno, e che si pensa essere stregato. Quel condominio, ora in fase di decadimento, era una volta la casa di Natsume e Kosuke e del Nonno, un luogo impregnato di tanti ricordi per i due ragazzini. Nel visitare il vecchio appartamento di Kosuke, i tre s’imbattono in Natsume, nascosta all’interno di un mobiletto in cui sta dormicchiando. La ragazza chiederà ai compagni di classe se conoscono Noppo, uno strano ragazzino, più grande di loro, che vive ancora nella palazzina. I tre asseriranno di no e Natsume, per farglielo conoscere, li condurrà sul tetto della palazzina. Nel frattempo un gruppo di ragazzine passano da sotto l’edificio, tra loro c’è la viziata e prepotente Reina, follemente innamorata di Kosuke, che appena vede il ragazzo nell’edificio decide di entrare al suo interno insieme all’amica, e spalla, Juri.  Da questo momento le cose precipiteranno: una brusca lite tra i due vecchi amici rischia di terminare in un bruttissimo incidente mortale, fermato solo da un evento straordinario. Una bomba d’acqua che precipita nella città e che trasforma il vecchio edificio in una nave alla deriva nell’oceano. I sei ragazzini riusciranno a far fronte a questa sfida? Riusciranno a sopravvivere per tornare a casa sani e salvi? E soprattutto riusciranno a comprendere cosa sia accaduto?

Fotogramma de La casa tra le onde
Fotogramma de La casa tra le onde

Recensione de La casa tra le onde

Come nei classici film d’animazione giapponese, la storia è assolutamente simbolica, orientata a parlare con l’inconscio dell’essere umano, volendolo condurre a riflessioni più profonde e che solo un pubblico adulto può cogliere appieno. La casa tra le onde è come quei film di Hayao Miyazaki, una storia a più strati di lettura dove l’avventura, che può essere seguita dai più piccoli, è un espediente narrativo per parlare d’altro, per porci domande esistenziali su chi siamo e su dove stiamo andando, il tutto narrato con quel tocco fantasy che ben si adatta agli anime giapponesi. Il cineasta Ishida ci conduce entro una storia che ci parla dei ricordi, dell’importanza che questi hanno nella vostra vita ma anche di come questi siano in grado di bloccarci, imprigionandoci dentro un passato che non ci permetta di scorgere la luce del presente e del futuro. L’oceano in cui i personaggi fluttuano all’interno dell’edificio altro non è che un mare di ricordi, un luogo lontano dalla consistenza fisica terrestre ma che vive nella spiritualità interiore, in quello spazio dove le sensazioni del passato vivono ancora. Nel loro vagare nell’oceano s’imbattono in altri edifici a loro collegati ma che non esistono più nel mondo attuale, rimarcando la distanza netta tra il mondo in cui si è iniziato il lungometraggio (Mondo ordinario) da quello in cui ci si trova ora (Mondo straordinario).  Non è un caso che i personaggi viaggiano dentro un edificio o che vedano altri edifici in rovina nella pellicola, poiché il regista sembra voler dichiarare l’importanza che i luoghi hanno in noi e nelle nostre vite. Gli edifici non sono semplici costruzioni di pietra ma possiedono una loro anima, una loro essenza, sono dei giganti che mettono radici nella communita e che si osservano da secoli. D’altro canto noi stessi diamo un’anima ai luoghi fisici, riempiendoli di ricordi, donandogli un’emozionalità personale che muta da ognuno di noi. Per Natsume quell’appartamento è un ricordo potente e intimo, un ricordo di felicità, di quando si sentiva parte di una famiglia che l’amava. Per lei in quel luogo ci sono gli unici ricordi positivi e lasciarlo andare significa che quei bei momenti sono svaniti e che non ritorneranno più. La casa tra le onde è il viaggio di Natsume nel passato per affrontare il presente e per ristabilire il legame con Kosuke, il quale dovrà affrontare i suoi errori e riparare ai torti che ha causato alla ragazza, per lui una sorella.

Importante all’interno il personaggio di Nappo, che è l’anima stessa della pellicola, un personaggio alquanto enigmatico ricoperto di fiori, radici ed erba, elementi che aumenteranno sempre di più sul suo corpo durante il procedere della pellicola. Il misterioso ragazzino denominato Nappo, ma di cui non sapremo mai il vero nome, ci viene presentato fin dai primi minuti come un’entità non appartenente al nostro mondo, come se fosse quel fantasma, senza esserlo pur essendolo (da un punto di vista). Lui è l’anima della storia e il personaggio chiave per comprendere pienamente la storia.

Fotogramma de La casa tra le onde
Fotogramma de La casa tra le onde

La struttura narrativa

Il regista ci narra il tutto attraverso il suo classico tono pacato che abbiamo imparato ad apprezzare con la sua opera prima Penguin Highway. Come nel suo film del 2018 anche in questa pellicola del 2022 troviamo inizialmente una situazione alquanto ordinaria e quotidiana, dove ci vengono presentati (soprattutto Kosuke) nella propria quotidianità mettendo in luce solo alcune brevi dinamiche del suo passato. Il primo atto è alquanto tradizionale e pieno di sfumature drammatiche come l’interessante sequenza in cui si mostra il quartiere che fu, pieno di vita e di gente, dal quartiere che ora è, privo di vita e in decadenza, il tutto arricchito di quel tradizionale humor giapponese come nelle scene della classe dove incontriamo per la prima volta i due amici di classe di Kosuke e la viziata Reina. Il primo atto risulta la base della pellicola, permettendoci di scoprire e di conoscere al meglio i personaggi e le loro dinamiche di gruppo, fondanti per comprendere tutto il resto del film. Il secondo atto ci catapulta nello straordinario, dentro un genere prettamente d’avventura e fantasy, che com’è detto sopra non è un’avventura fine a sé stessa ma funzionale per dare simbolismo e spessore drammaturgico alla storia e per condurre in avanti i personaggi, conducendoli in un loro viaggio di formazione ben costruito soprattutto per Reina, Kosuke, Juri e Natsume, che mutano profondamente, ad esempio Reina perde quel suo lato viziato e prepotente e Juri non è più la spalla di Reina ma acquista una sua autorità e carattere, che prima nascondeva a tutti per timidezza. Peccato però che per gli amici di Kosuke la sceneggiatura non abbia fatto niente, rendendoli solo due personaggi comici all’interno dell’opera filmica.  

Non sentiamo però una discontinuità narrativa riguardo al primo atto del film e al secondo, poiché l’animazione rimane piuttosto simile. I luoghi vengono sempre mostrati con grande realismo dando uno spessore drammatico ai luoghi, che possiedono estrema importanza all’interno della storia. L’animazione è assolutamente ben fatta e risulta di buona qualità grazie anche alle ottime scelte registiche che ci donano delle inquadrature in campo lungo spettacolari.

In conclusione

Un film imperdibile per tutti gli amanti dell’animazione giapponese, in grado di unire simbolismo ed emozionalità.

Note positive

  • Animazione
  • Sceneggiatura
  • Regia

Note negative

  • La scrittura suYuzuru e Taisha, due personaggi che non sono minimamente approfonditi e caratterizzati.
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Un commento

  1. Anche se a mio parere resta ancora molto derivativo, è il miglior film dello studio Colorido uscito fino a ora. Almeno riesce a coinvolgere efficacemente dal punto di vista emotivo, al contrario delle altre opere .

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