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La storia della principessa splendente
Titolo originale: Kaguya-hime no monogatari
Anno: 2013
Paese: Giappone
Genere: animazione, fantastico, drammatico
Produzione: Studio Ghibli
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 137 min.
Regia: Isao Takahata
Sceneggiatura: Isao Takahata, Riko Sakaguchi
Fotografia: Keisuke Nakamura
Montaggio: Toshihiko Kojima
Musiche: Isao Takahata
Animatori: Misato Aida, Shigeo Akahori, Miyuki Akamatsu, Masako Akita, Masashi Ando
Con La storia della principessa splendente, Isao Takahata ci porta a contatto con il mondo dei racconti tradizionali giappponesi. Questo film del 2013 è infatti basato su un racconto popolare poi redatto in forma scritta nel decimo secolo dal titolo Taketori Monogatari (Storia di un tagliabambù). L’ultimo lavoro di uno fra i più grandi dell’animazione giapponese è, dopo un inizio leggero e a tratti divertente, un continuo aumentar di struggimento fino all’apoteosi finale.
Trama de: La storia della principessa splendente
In un bosco di bambù, mentre è dedito al suo lavoro, un tagliabambù scopre una piccolissima principessa all’interno di un fusto di bambù che aveva appena tagliato. Portatala a casa con sé per farla vedere alla moglie, la piccola creatura si trasforma in una neonata che i due, senza figli, decidono crescere come figlia propria, dandole il nome di Principessa. Il tempo passa al piccolo villaggio del tagliabambù e Principessa cresce così rapidamente che i più giovani e amici della bambina la soprannominano Gemma di bambù, proprio perché Principessa cresce repentinamente tanto quanto le gemme di quelle piante.
Fotogramma de: La storia della principessa splendente
Principessa vive spensierata al villaggio, ha amici e un “fratellone” chiamato Sutemaru che le sta vicino durante un’infanzia che Gemma di bambù vive rapidamente sotto l’amorevole accudimento dei genitori: le cose però sono destinate a non durare ancora a lungo. Durante il lavoro nella foresta, il padre trova numerosi “doni” nelle canne di bambù (oro, vestiti…) e capisce che questi sono doni dal Cielo per la Principessa; decide così di trasferirsi con tutta la famiglia nella capitale acquistando uno sfarzoso palazzo dove la ragazza potrà vivere da nobile. Trasferitasi nella capitale però, le cose non vanno come sperato dal padre di Gemma di bambù, che ora, dopo la festa della nominazione, ha il nome di Principessa Splendente; Principessa non riesce ad ambientarsi a questo nuovo stile di vita così freddo e artificioso, rimpiangendo la gioia e la spensieratezza della vita al villaggio. Sarà una continua discesa nello sconforto che le numerose attenzioni dei genitori non riusciranno a placare. Il raggiungimento del disperante finale de La storia della principessa splendente, è quasi agognato dallo spettatore, per lo sconforto in cui si è trovato per due ore buone.
“Fratellone” Sutemaru e Principessa. Fotogramma de La storia della principessa splendente
Recensione de: Storia della principessa splendente
La storia della principessa splendente, ultimo film di Isao Takahata è un lavoro davvero singolare sia per i disegni sia per il soggetto. Disegnata con una raffinata leggerezza rinforzata dai colori pastello, assistiamo a una storia che dopo un inizio di meraviglia, stupore e gioia, comincia a franare sempre più verso un baratro fatto d’incomprensione e dolore, cui solo alcuni sparuti momenti frizzanti riescono a mettere un freno, anche se è solo un mero rallentamento di una corsa verso un finale di una amarezza riscontrabile, a livello di Studio Ghibli, forse solo in Una tomba per le lucciole.
Fotogramma de: La storia della principessa splendente
La regia di Takahata è minimale per la maggior parte della storia; pochi i movimenti di personaggi e “di macchina”. Sono molti infatti, i “quadri” che ci vengono mostrati, ma quando è necessario allora ecco una repentina esplosione d’azione che si stacca da un generale senso di tranquillità (sempre e solo apparente) come l’ultimo incontro tra Principessa e Sutemaru; un lirismo d’immagini e musica (composta da Joe Hisaishi) che dona un ultimo stacco, prima di un finale che ci colpisce come uno schiaffo improvviso.
Fotogramma de: La storia della principessa splendente
La storia della principessa splendente è, in conclusione, un film parco di eventi ma in cui lo sconforto aumenta via, via che il racconto procede; due ore e un quarto di continuo struggimento in mezzo ad un’animazione e disegni d’ovatta. Il morbido e struggente addio all’animazione e a tutti noi di Isao Takahata.
Note positive
- Il particolare stile di disegno
- L’uso del colore
- La corsa di Principessa Splendente subito dopo la Festa della nominazione
- La colonna sonora sottile
Note negative
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