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L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford
Titolo originale: The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford
Anno: 2007
Paese: USA
Genere: drammatico, western
Casa di Produzione: Warner Bros. Pictures, Scott Free Productions, Plan B Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Durata: 155 minuti
Regia: Andrew Dominik
Sceneggiatura: Andrew Dominik
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Dylan Tichenor
Musiche: Warren Ellis, Nick Cave
Attori: Brad Pitt, Casey Affleck, Mary-Louise Parker, Zooey Deschanel, Sam Rockwell, Jeremy Renner, Sam Shepard, Ted Levine
Trama di L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford
L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford racconta gli ultimi mesi di vita del più famoso fuorilegge americano Jesse James, dalla rapina al treno Blue Cut nel 1881 fino alla sua morte l’aprile seguente. Ricercato in dieci stati e celebrato come un Robin Hood dai giornali, James accarezza la propria dimensione mitica in un contesto di stanchezza e disillusione e attraverso l’incontro fatale con Robert Ford. Il film segue le varie fasi del rapporto tra James e Bob, suo ammiratore, amico e carnefice, in un gioco di specchi e contrasti che ricostruisce una parabola umanissima di ossessioni e ambizioni.
Recensione
Meditativo, riflessivo, contemplativo: L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford è un film che si prende i suoi tempi, che indaga nel profondo l’animo tormentato dell’eroe crepuscolare e dell’uomo qualunque che vive alla sua ombra. La psicanalisi del mito e dell’uomo si dipana di fronte a noi come un filo d’Arianna, seguendo il lento e sofferto mutamento dei caratteri dei due protagonisti in un labirinto personale ma condiviso, con un unico centro, un unico destino annunciato, ineludibile e necessario.
Casey Affleck e Brad Pitt offrono due performance attoriali giganti, probabilmente le migliori della carriera. Il racconto è completamente affidato al gioco di sguardi, che descrivono in maniera maniacale e puntuale il tramonto del mito di Jesse James e la debolezza umanissima, dunque imperdonabile
del Codardo.
Brad Pitt e Casey Affleck durante una scena del film
La macchina da presa si sofferma costantemente sui tratti somatici. I primissimi piani esplorano gli impercettibili mutamenti di espressione di Pitt, chiavi di lettura della profonda e ampia sfaccettatura dell’animo di un eroe ambiguo, controverso, elusivo.
Le rughe del volto, i sorrisi appena accennati, gli occhi attenti, penetranti, arrossati e umidi raccontano i conflitti interiori di un uomo stanco, malinconico, ma anche schizofrenico e feroce. La suddivisione in atti, più o meno esplicita, delinea una metamorfosi affascinante e complessa. Man mano che cresce la consapevolezza di essere sempre più vicino alla sua fine, Jesse James evolve da mitico fuorilegge ed eroe popolare, a uomo sospettoso, subdolo, enigmatico, verso un’estrema e terribile paranoia. Man mano che le lancette si avvicinano alla mezzanotte, si realizza in Jesse James la definitiva accettazione del proprio destino, come risposta all’inalienabile fascinazione per la morte coltivata in vita, come prezzo da pagare per la consacrazione a leggenda. A fare da contraltare a questa parabola dell’antieroe, il giovane Robert Ford matura un timore reverenziale nei confronti del mito, che si sviluppa dapprima in emulazione e lentamente in rancore, astio, invidia nei confronti di un ideale inarrivabile e inaccessibile.
La storia di Jesse James e Robert Ford è molto più che un’allegoria del culto della celebrità. Rappresenta per certi versi un complesso rapporto padre-figlio, una rilettura dei Fratelli Karamazov in cui il parricidio è l’unico modo per portare a compimento la propria individuazione.
Il loro destino, però, cela sotto il suo manto la definitiva agnizione: Jesse James rappresenta un’esistenza compiuta e al contempo irrealizzabile, pertanto il suo assassinio è solo l’ultimo passo necessario per l’elevazione a leggenda.
Il Codardo è quindi carnefice di se stesso: nel tentativo di distruggere il proprio ideale, lo rende immortale e finisce per spogliare del Senso un’esistenza già vuota e inconcludibile, dimenticata e imperdonabile.
I was surprised by what happened. They didn’t applaud.
Robert Ford
Note positive
- Le interpretazioni di Affleck e Pitt, tra le migliori delle loro carriere.
- La splendida fotografia di Roger Deakins, vero valore aggiunto del film.
- La natura introspettiva di un’opera puntuale, ben a fuoco su ciò che vuole raccontare…
Note negative
- … che però richiede tempi dilatati e un ritmo compassato, non adatti a tutti i palati.
- Chi si aspetta un western tradizionale, potrebbe rimanere deluso.