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Le avventure di Errol Flynn
Titolo originale: In like Flynn
Anno: 2018
Paese: Australia
Produzione: Blue Fox Entertainment, ThreeOEight
Distribuzione: Metro-Godlwyn-Mayer
Durata: 106 minuti
Regia: Russell Mulcahy
Sceneggiatura: Steve M. Albert, Corey LArge, Marc Furmie
Fotografia: Peter Holland
Montaggio: Rodrigo Balart
Musiche: David Hirschfelder
Attori: Thomas Cocquerel, Corey Large, William Moseley, Clive Standen, Isabel Lucas, Nathalie Kelley, Grace Huang, Costas Mandylor, Vanessa Moltzen, Lochlyn Munro, Dan Vogler, Nathan Jones.
Trama di Le avventure di Errol Flynn
Tratto dal libro “Beam Ends” dello stesso Flynn, racconta i giorni d’avventura di Errol, prima di raggiungere la fama e diventare il primo grande attore action della storia del cinema.
Recensione di Le avventure di Errol Flynn
Tu devi issare la tua vela più in alto, trova il tuo orizzonte.
Le avventure di Errol Flynn
Si presenta da subito come un avventura in pieno stile Indiana Jones, ma tra le continue battutine, alternate a momenti drammatici, fa fatica a trovare un’identità precisa. Un film capace di soddisfare l’occhio durante le scene d’azione ma non a commuovere in pieno quando si raggiunge l’apice della drammaticità, colpa di un montaggio che non riesce a creare una suspense adeguata lasciando lo spettatore impassibile.
La musica è un punto a favore, riuscendo a rimediare ai momenti morti dovuti ad una narrazione piatta, creando un minimo di pathos tra le scene.

L’attore che interpreta Flynn, non riesce a utilizzare più di un espressione, rimanendo con lo stesso sguardo monotono per tutta la durata del film. Non incide a livello emotivo lo spettatore, risultando un personaggio statico e senza carisma.
Flynn è il protagonista, la storia raccontata è la sua, ma come viene rappresentato il suo personaggio fa tutt’altro. Dovrebbe avere l’evoluzione maggiore tra tutti invece non è così, succede esattamente il contrario. I personaggi secondari sono quelli ad avere un evoluzione molto più interessante e profonda rispetto al protagonista. Flynn risulta essere un perno costante che non cambia mai carattere o comportamento ma aiuta i personaggi intorno a se a diventare la loro versione migliore di se stessi, acquistano sempre di più una propria consapevolezza personale non necessariamente legata a Flynn, attuando individualmente un vero e proprio viaggio dell’eroe.

Tra tutti, la scena viene rubata da Clive Standen interprete di Charlie. Dove nel corso del film, il suo personaggio attua una specie di redenzione. Lo incontriamo come un ubriacone per poi comprendere fino in fondo il suo tormento, il suo amore per la barca per il mare e il dolore di un padre. Tra i pochi personaggi dove lo spettatore riesce a legarsi emotivamente, scena dopo scena Charlie passa dal grande orco burbero a un gigante gentile. La sua storia e il suo passato raccontato attraverso dialoghi e flashback, sono le parti migliori del film, mostrandoci la fragilità di questo personaggio quasi da commedia pirandelliana.
Il film non racconta il passaggio vero e proprio di Flynn da avventuriero ad attore, ma la presenza della Hollywood classica, nelle poche scene in cui appare, si sente. Mettendo in evidenza il modo in cui i film negli anni ’30 venivano prodotti, e come perfino uno sconosciuto come Flynn potesse diventare una star cinematografica.
Un lungometraggio godibile se si ama il genere, non tra i migliori biopic cinematografici. Si impegna a risultare convincente fino alla fine senza riuscirci completamente.
Note Positive
- Un film godibile per una domenica pomeriggio, soprattutto se si è fan del genere d’avventura.
- Musica
- Interpretazione di Clive Standen
Note negative
- La fotografia in esterni è molto finta facendo percepire l’utilizzo del green screen, risulta essere fastidiosa e senza una logica precisa.
- I personaggi secondari sono più interessanti del protagonista stesso.