Terzo film del Sony’s Spider – Man Universe, dopo Venom (2018) e Venom – La furia di Carnage (2021), Morbius esce nelle sale italiane il 31 marzo 2022, dopo numerosi ritardi di distribuzioni connessi alla pandemia di Covid – 19 che ha fatto slittare l’arrivo della pellicola in sala per un anno e mezzo, dovendo inizialmente uscire il 31 luglio 2020. Nel ruolo del protagonista Michael Morbius troviamo Jared Leto, attore cantante noto per le sue interpretazioni in pellicole come Mr Nobody, Dallas Buyers Club e Suicide Squad. L’attore cosa ha detto però di questa pellicola Morbius?
Dal momento che ami il processo di trasformazione che si cela dietro ogni personaggio per Morbius è stato più una sfida in termini fisici o psicologici?
In Morbius c’è sicuramente un po’ di entrambi, sia in termini fisici che psicologici, per certi versi anche spirituali. Ho molto apprezzato tutto questo perché è stata l’opportunità di lavorare a una performance quasi teatrale all’interno di un grande film Marvel e ho subito accolto la sfida. Sono attratto dai ruoli in cui c’è un’opportunità di trasformarsi: trasformazione fisica, ma anche mentale, emotiva, qualsiasi cosa. Ho interpretato il dottor Michael Morbius a tutto tonda, sia quando è fragile sia quando diventa un essere mostruoso. C’è molto raggio d’azione, quindi è stato davvero divertente da affrontare questa nuova sfida. Non solo il film ha azione, acrobazione e combattimenti ma il ruolo stesso, quello di Michael Morbius, è molto faticoso e complesso. Ogni volta che sta combattendo viene catturato in un bivio tra le diverse parti del personaggio. È come un processo di astinenza, un’esperienza per tutto il corpo”.
Il produttore Lucas Foster: Michael Morbius subisce diverse trasformazioni in questo film. Inizia come qualcuno che ha poche speranze di sopravvivenza. Nel corso dei suoi esperimenti e spingendo i confini, prendendo decisioni che sono al limite dell’etica medica, risolve ciò che si proponeva di aggiustare – infatti, non solo cura la sua malattia, ma il trattamento lo porta anche al picco di salute fisica. Ma si traduce anche in una trasformazione che non intendeva: diventa un mostro, con abilità e voglie impossibili da controllare”.
Come mai hai scelto d’interpretare questo ruolo e cosa ti ha attratto di questo personaggio?
Ero entusiasta di accettare la sfida di mettere sullo schermo un personaggio che non era mai stato sullo schermo prima. Diventa sempre più difficile da trovare ciò: un personaggio Marvel che non era mai stato interpretato al di fuori di un paio di episodi di un cartone animato di Spider-Man”. La sua trasformazione e il possedere inizialmente un alto obbiettivo nonostante vivesse in uno stato di fragilità interiore. Ma poi, trova la cura e diventa incredibilmente potente e forte: riesce in quella missione solo per vedere che tutto va storto. C’è molto da scoprire su questo personaggio. È stato divertente esplorare la sua maggiore forza e velocità. E può usare l’ecolocalizzazione: come tradurla in una performance, la capacità di vedere usando il senso dell’udito.

Quale sarebbe il tuo consiglio a una giovane anima alla ricerca della sua identità artistica?
È una splendida domanda, grazie. Io credo che con la creatività devi farti guidare oltre ogni ragionevole dubbio dall’inseguire quel topo di sogno perché, non so se altrimenti saresti capace di capire e accettare la sfida. Sai, il percorso creativo è unico perché è tempestato di… ci sono un sacco di alti e bassi. C’è questa frase che amo, che non è esattamente così e si riferisce alla leadership, ma credo che possa essere usata per descrivere anche la condizione di un artista. Dice qualcosa del tipo “Sarai solo e avrai paura, ma non ci sarà mai prezzo troppo alto per il privilegio di essere padrone di te stesso”. Io credo che un artista sia una persona che segue il proprio ritmo unico, che si prende grandi rischi, regolarmente abbraccia il fallimento, non si intimorisce con la paura e, sai, dice qualcosa di unico e verso su chi sei.