Le Petit Piaf (2021). Una fiaba piccola, carina e senza pretese

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Le Petit Piaf

Titolo originale: Le Petit Piaf

Anno: 2021

Nazione: Francia

Genere: commedia, musicale

Casa di produzione: Gaumont, MES Productions, France3 Cinema, Malec Producion, Canal+, Ciné+, France Télévisions

Distribuzione italiana: No.Mad Entertainment

Durata: 1 ora e 34 minuti

Regia: Jérard Jugnot

Sceneggiatura: Fabrice Bracq, Serge Lamadie, Alexandre Fouchard

Fotografia: Pierric Gantelmi d’Ille

Montaggio: Claire Fieschi, Thomas Fernandez

Musiche: Jean-François Berger

Attori: Marc Lavoine, Soan Arhimann, Gérard Jugnot, Stefi Celma, Philippe Duquesne, Ornela Dalèle, Zacharie Rochette, Delixia Perrine, Eddy Grondin, Vincent Fontano

Trailer italiano del film Le Petit Piaf

Arriva nelle sale italiane il 4 maggio 2023, Le Petit Piaf – distribuito da No.Mad Entertainment – presentato in anteprima italiana alla 13a edizione di RENDEZ-VOUS, il festival dedicato al cinema francese. Una commedia musicale diretta dall’attore e regista Gérard Jugnot (attore in Les Choristes – I ragazzi del coro e regista di film quali Scout toujours…; Sans peur et sans reproche; Boudu) e interpretata da Marc Lavoine, dal piccolo Soan Arhimann, vincitore dell’edizione francese di The Voice Kids, da Stéfi Celma (la Sofia Leprince di Call My Agent Francia), Philippe Duquesne e dallo stesso regista. Il film, vincitore del Premio del Pubblico al Festival Cinéma et Musique de Film de la Baule 2021, è prodotto da Marc-Étienne Schwartz, con la partecipazione di Canal+, Ciné+, France Télévisions e con il sostegno di La Région Réunion.

È stato il produttore, Marc-Étienne Schwartz, a offrirmi la regia di Le Petit Piaf. Ne ero elettrizzato, la storia doveva svolgersi in Africa ma la mia non conoscenza di questo continente non mi permetteva di sentirmi completamente a mio agio. Fu poi presa la decisione di adattare la trama alla Reunion, che conoscevo un po’ per averci lavorato. Mi sono offerto di riscrivere il tutto in modo che la storia si svolgesse sull’isola… Con, Serge Lamadie, uno degli sceneggiatori, abbiamo immaginato questo film, dove tutti i colori, le sensibilità e le culture si mescolano, immettendo anche più elementi di commedia”. “Il film – sottolinea il regista – affronta un tema che mi sta a cuore: l’idea di un uomo che non sta bene e che dà una lezione di vita a un ragazzino e che in cambio ne riceve una. Inoltre, avevo voglia di lavorare insieme a Marc Lavoine, che conosco da tempo. E poi ho avuto un bell’incontro con il piccolo Soan Arhimann, che interpreta il protagonista, un ragazzino meraviglioso, un grande cantante…”

Gérard Jugnot

Trama di Le Petit Piaf

In un villaggio sull’isola della Réunion, Nelson, 10 anni, sogna di diventare un cantante famoso e si è iscritto al programma televisivo Star Kids. La sua amica Mia cerca di trovargli un mentore che lo aiuti a prepararsi per la competizione. La scelta ricade su Pierre Leroy, cantante in tournée sull’isola, che alloggia nell’albergo dove lavora la madre di Nelson. Però l’alchimia non è immediata tra Pierre, solitario e disincantato, e Nelson, orgoglioso e ostinato. Il loro unico punto in comune, l’amore per il canto, sarà abbastanza forte da avvicinarli? Abbastanza forte da ridare entusiasmo a Pierre e permettere a Nelson di convincere sua madre?

Recensione di Le Petit Piaf

C’era una volta, da qualche parte nell’isola di Réunion…

…un ragazzino che sognava di cantare, ed era anche bravo. Ma che si lasciava sempre prendere dall’ansia.

“Le Petit Piaf”, traducibile con “Il Piccolo Passero” o “Il Passerotto”, è una piccola, tranquilla fiaba di formazione, ambientata nell’isola della Riunione. Un luogo che, pur essendo regione d’oltremare della Francia, costituisce un piccolo mondo a sé stante. Da qui, il piccolo Nelson (Soan Arhimann), cerca di spiccare il volo attraverso le sue doti canore, trattenute dalla sua timidezza e da una madre disapprovante. I suoi amici Mia e Zidan, due monelli di strada che tirano avanti con furtarelli e vendendo bigné piccanti di loro produzione, tormentano un famoso cantante (Marc Lavoine) – venuto fin lì da Parigi per trovare un po’ di pace – supplicandolo di fare da mentore al protagonista. Una storia semplice, carina, senza troppe pretese, e senza troppe sorprese, talvolta elevata dall’esotico circolo di personaggi secondari che popolano l’isola.

Fotogramma di Le Petit Piaf
Fotogramma di Le Petit Piaf


Gli antenati dicevano: ‘Tu sei perché noi siamo.’ Vale a dire che da solo tu non esisti” narra la nonna, guaritrice di vecchio stampo, specializzata in incensi e zampe di gallina dai poteri curativi. E lei è solo una delle macchiette che riempiono di colore il film. C’è un direttore d’albergo imbranato, un tassista filosofo e spericolato, e l’amichetto chef e kleptomane. Il piccolo protagonista resta impresso più per le sue innegabili doti canore che per il suo viaggio nella trama. È un peccato che dei personaggi secondari così notevoli rubino la scena al protagonista, ma che le loro storie vengano perlopiù lasciate all’immaginazione dello spettatore. Quel bambino che va a scuola, con una madre con un lavoro umile ma dignitoso, come è diventato così amico dei due orfani senzatetto? Come hanno stretto un’amicizia così affiatata? Nonostante tutti i personaggi memorabili che si intrecciano intorno alla vita del protagonista, il prodotto finale si rivela leggermente inferiore alla somma di tutte le sue grandi parti.

In Conclusione

La pellicola risulta una piccola storia, su una piccola isola, con un piccolo protagonista, con dei grandi personaggi secondari, ed eccellenti performance canore.

Note positive:

  • Storia piccola, semplice e carina
  • Personaggi secondari memorabili
  • Ottime performance canore
  • Bravi gli attori

Note negative:

  • Protagonista poco memorabile, in confronto ai personaggi secondari che si intrecciano intorno a lui
  • Storia senza pretese, ma anche senza sorprese
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