Logan – The Wolverine: Un violento ed emozionante commiato per Wolverine

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Logan – The Wolverine

Titolo originale: Logan

Anno: 2017

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Azione / Drammatico / Fantascienza

Casa di produzione: 20th Century Fox, Marvel Entertainment, TSG Entertainment

Prodotto da: Lauren Shuler Donner, Simon Kingberg

Durata: 2 hr 17 min (137 min)

Regia: James Mangold

Sceneggiatura: Scott Frank, James Mangold, Michael Green

Fotografia: John Mathieson

Montaggio: Michael McCusker

Musiche: Marco Beltrami

Attori: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Stephen Merchant, Richard E. Grant, Boyd Holbrook

Trailer italiano di Logan

Trama di Logan – The Wolverine

“Un uomo ha la sua via tracciata. Non può cambiarla. Si infrange la legge quando si uccide, e non c’è rimedio. A torto o a ragione rimane un marchio, e non si cancella più. Ora torna presto dalla mamma, e dille da parte mia che non tema più niente: la tranquillità è tornata nella vallata

LAURA (DAFNE KEEN) CITANDO IL CAVALIERE DELLA VALLE SOLITARIA

In un futuro non troppo lontano dove la specie dei mutanti è in via d’estinzione e della squadra X-Men è rimasto solo il ricordo, il novantenne professor Xavier (Patrick Stewart) e Logan “The Wolverine” (Hugh Jackman) vivono come latitanti nel confine tra Stati Uniti e Messico, afflitti da vecchiaia, stanchezza e gravi malattie.

Un giorno una donna riesce ad avvicinare Logan, convincendolo con la promessa di una paga profumata a condurre in segreto una bambina (Dafne Keen) fino al Canada, senza però menzionargli i suoi misteriosi inseguitori…

Recensione di Logan – The Wolverine

La Statua della Libertà c’era tanto tempo fa, Charles, tanto tempo fa. Non ci sono nuovi mutanti, chiaro? Non ne nasce uno nuovo da venticinque anni da nessuna parte. Hai sempre pensato che noi fossimo parte di in piano divino, ma… Forse… Forse eravamo un errore divino.

CIT. LOGAN (HUGH JACKMAN)

Dopo il pessimo Le origini e il dimenticabile L’immortale, Logan di James Mangold riesce nel tentativo di accontentare i fan del mutante dagli artigli di adamantio con un film a lui dedicato davvero crudo e coinvolgente, a tratti persino esaltante. Nonché uno dei migliori cinefumetti di supereroi assieme a pochi eletti come gli ovvi Spider-Man 2 di Sam Raimi e Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan.

Logan infatti non è solo un film di super poteri, ma anche un piccolo, memorabile, capolavoro del cinema fantastico – avventuroso in senso più ampio, perfettamente fruibile anche senza aver visto gli altri otto film della saga degli X-Men, in cui il regista James Mangold (Ragazze interrotte) ha saputo genialmente dare una dignitosa conclusione alla parabola di Wolverine, sviscerandone al contempo dal suo immaginario una vena crepuscolare e sanguinaria.

Logan - The Wolverine
Editorial use only. No book cover usage. Mandatory Credit: Photo by Ben Rothstein/Marvel/Kobal/Shutterstock (8470433d) Hugh Jackman “Logan” Film – 2017

Sai, Logan… È stata senza dubbio la notte più perfetta che abbia passato da tantissimo tempo… Ma non la merito! Ho fatto… Ho fatto qualcosa di inqualificabile… Mi sono ricordato cosa è successo a Westchster… Non era la prima volta che facevo del male, fino ad oggi non lo sapevo! Tu non me lo avevi detto… Così noi abbiamo evitato di parlarne… Credo finalmente di capirti, adesso…

CIT. XAVIER (PATRICK STEWART)

Lontano sia dalla goliardia fracassona dei colorati giocattoloni Marvel/Disney che dai pompierismi epico/dark della DC/Warner, Logan mette in secondo piano i superpoteri (centrali nelle poche scene d’azione, truculente ma girate con maestria) e sfrutta i dettami del road movie classico per concentrarsi su un crepuscolarismo introspettivo che non ha nulla da invidiare a pellicole ben più “impegnate” di questa.

Il crepuscolarismo di storia e dialoghi ha molto da spartire con la graphic novel di Mark Millar Old Man Logan e addirittura con il capolavoro di Clint Eastwood Gli Spietati, mentre il setting fantascientifico di un futuro che odora di apocalisse (senza il bisogno di guerre nucleari e tribù di fanatici), aiuta Mangold e co-sceneggiatori a fare di Logan un cinecomic potente e violento, dai dialoghi profondi e commovente nei giusti momenti.

La sceneggiatura non sfugge a una certa classicità di risvolti, ma fornisce la giusta potenza agli eventi e disegna personaggi di spessore. Come detto Mangold gestisce con chiarezza l’azione grazie ad alcune intuizioni estetiche da applausi a scena aperta (lo splatter è un necessario valore aggiunto all’enfasi della carnalità dei combattimenti), e dimostra di essere come sempre un eccellente direttore d’attori. Alla sua ultima prova nei panni del personaggio, Hugh Jackman si conferma l’unico Wolverine cinematografico possibile immaginabile, e degni di ulteriori applauso sono il navigato Stewart, mai stato così vulnerabile e toccante, e la clamorosa sorpresa di Dafne Keen.

Un film da non perdere, soprattutto nella sua versione in bianco e nero rilasciata per il mercato home video.

Patrick Stewart e Hugh Jackman in Logan

NOTE POSITIVE

  • Regia potente e d’effetto.
  • Le interpretazioni.
  • Sceneggiatura cruda ed emozionante.

NOTE NEGATIVE

  • Trama un po’ troppo ancorata a certe convenzioni del genere.
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