Look Away – Lo sguardo del male (2018): il male dentro di noi

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Look Away – Lo sguardo del male

Titolo originale: Look Away

Anno: 2018

Paese: Canada

Genere: Horror

Casa di Produzione: Ace in the Hole Films, Dana Lustig Productions, Buffalo Gal Pictures

Distribuzione: Vertical Entertainment, Blue Swan Entertainment

Durata: 103 minuti

Regia: Assaf Bernstein

Sceneggiatura: Assaf Bernstein

Fotografia: Pedro Luque

Montaggio: Danny Rafic

Musiche: Mario Grigorov

Attori: India Eisley, Mira Sorvino, Jason Isaacs, Penelope Mitchell, Harrison Gilbertson, Adam Hurtling, Josh C. MacDonald, Connor Peterson

Trailer italiano di Look Away – Lo sguardo del male

Trama di Look Away – Lo sguardo del male

La diciasettenne Maria Brennan è una ragazza che vive quasi isolata dalla società: subisce bullismo a scuola, è anoressica e il dialogo con i suoi genitori è ai minimi. Lo spaventoso incontro con la sua figura allo specchio le farà cambiare prospettiva…

Recensione di Look Away – Lo sguardo del male

Il tema del doppelganger nella storia del cinema è un espediente narrativo che è stato spesso utilizzato per ostacolare il protagonista durante il suo arco narrativo, portandolo a maturarlo non solo da un punto di vista morale, bensì anche mentalmente. Di recente è uscito Malignant, che faceva uso della doppia personalità all’interno della protagonista per compiere efferati omicidi e agire indisturbato. Gemini Man (Ang Lee) sfruttava una copia identica di Will Smith per scontrarsi a vicenda, mentre Enemy di Denis Villeneuve ha giocato sul tema del doppio per ingannare lo spettatore. In Look Away si ritorna a questo topos che ha i suoi albori addirittura nel cinema degli anni ’10 del Novecento (il faustiano Lo studente di Praga, di Stellan Rye, 1913), ma non c’è nessuna evocazione, poiché la protagonista Maria vede il suo riflesso attraverso lo specchio, si accorge di vedere sé stessa e si spaventa. Il risultato di questo terrificante incontro non è altro che una presa di coscienza di una ragazza problematica, asfissiata da problemi alimentati e sociali, ma ancora più radicati sono quelli legati alla sua famiglia. La figura del padre severo e senza tatto è la mera allegoria di una società che impone la perfezione, che plasma il corpo di giovani donne indottrinandole con rappresentazioni di canoni di bellezza irraggiungibili. Non a caso il padre è un chirurgo plastico, un artigiano del corpo, un uomo senza una minima morale e privo d’interesse verso i bisogni di una figlia sofferente e al limite. E la moglie non è trattata in maniera differente, se non peggio.

Fotogramma de Look Away - Lo sguardo del male
Fotogramma de Look Away – Lo sguardo del male

Il regista Assaf Bernstein cerca dunque di raccontare fin dall’inizio una famiglia lacerata da un evento passato che tutt’ora la mette in ginocchio, soprattutto con la figura del marito-padre-padrone che sottomette le donne con estrema calma, quasi come sapesse quale sia il meglio per loro. Un senso di claustrofobia si annida tra i quattro muri della casa della protagonista, prigioniera di legami alquanto tossici e demoralizzanti, per non parlare della sua anoressia e di una vita sociale scarna, in cui la madre stessa cerca di rimediare senza successo. La trattazione di argomenti così importanti come i problemi alimentari oppure l’esplorazione della sessualità di Maria è superficiale, si limita a semplici scene per inquadrare la ragazza all’interno della narrazione senza approfondire delle reali motivazioni. Una superficialità che si riscontra nella gestione dei personaggi, abbozzati e privi di un’evoluzione interiore, il che li rende prevedibili. Maria non è esente da questa scrittura approssimativa, poiché nel momento in cui scambia il corpo con questa sua entità malvagia cessa di esistere, lasciando il posto ad Airam, che domina la seconda parte del film con comportamenti trasgressivi, vendette da compiere e una valorizzazione di sé che non lascia pochi sospetti a chi le sta attorno. Ma cosa ha portato Maria a compiere un gesto così “estremo”?

Fotogramma de Look Away - Lo sguardo del male
Fotogramma de Look Away – Lo sguardo del male

La storia di Maria rappresenta quel tipo di adolescente medio che vive esperienze fondamentali, che siano belle o brutte, del periodo delle superiori. Il materiale presentato da Bernstein per la prima parte di pellicola calca le orme del lungometraggio horror di Brian de Palma, Carrie – Lo sguardo di Satana, in cui l’ambiente scolastico si presenta stereotipato, limitato a qualche a corridoio, il solito bullo e il ballo scolastico, evento a cui Maria non intende inizialmente partecipare. Ciò che la spinge a cambiare idea è l’adattamento, il suo bisogno di sentirsi all’interno di ambiente in cui nessuno, neanche la sua presunta migliore amica, la capisce. Il ballo scolastico, così come nel film del 1976, assume in un primo momento le sembianze di un sogno a occhi aperti per poi penetrare in un incubo senza via scampo. Entrambe le protagoniste reagiscono alla delusione, lasciandosi trasportare dal lato oscuro. Maria esce dalla purezza, la bontà non basta: decide dunque di compiere l’atto da cui non si torna indietro.

India Eisley in Look Away - Lo sguardo del male
India Eisley in Look Away – Lo sguardo del male

In questo senso Look Away cerca di rintracciare nella vita di una povera ragazza i motivi di un cambiamento radicale che molte volte nella vita reale trasporta il comportamento degli adolescenti in qualcosa che non è della loro personalità. Airam è tutto ciò che Maria non è potuta diventare per via del suo carattere introverso e rappresenta quel lato oscuro che ognuno di noi vorrebbe mostrare al mondo, ma che è meglio tenere per non destabilizzare i legami che ci stanno attorno.

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