Luca (2021): La mitologia prende vita alle Cinque Terre

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Luca locandina film

Luca

Titolo originale: Luca

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti D’America

Genere: Animazione

Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures

Distribuzione: Disney +

Durata: 1h 35min

Regia: Enrico Casarosa

Sceneggiatura: Jesse Andrews, Mike Jones

Fotografia: David Juan Bianchi, Kim White

Montaggio: Catherine Apple, Jason Hudak

Musiche: Dan Romer

Doppiatori: Luca Argentero, Giacomo Gianniotti, Marina Massironi, Saverio Raimondo, Orietta Berti, Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Alberto Vannini, Luca Tesei, Sara Ciocca, Alberto, Luciana Spinelli

Trailer italiano di Luca

Ventiquattresimo film targato Pixar Animation Studios, Luca è diretto da Enrico Casanova alla sua opera prima come regista di lungometraggi, vantando però già un apprezzabile candidatura agli oscar nel 2011 per il cortometraggio La Luna, oltre a vantare numerose collaborazioni come Storyboard artist per vari film d’animazione come L’era glaciale (2002), Cars – Motori ruggenti (2006) o Up (2009). Alla produzione invece troviamo Andrea Warren (Lava; 2013, Cars 3; 2017), mentre come produttori esecutivi abbiamo Peter Sohn, Kiri Hart e il figliol prodigo della Pixar Pete Docter, che ha lavorato a gran parte delle produzione Pixar e Walt Disney dagli anni 2000.

Il lungometraggio viene distribuito direttamente su Disney + dal 18 giugno 2021, nonostante era inizialmente prevista un uscita nelle sale cinematografiche. La premiere invece si è svolata il 13 giugno presso l’acquario di Genova.

Trama di Luca

Sulla riviera italiana tra gli anni ’50 e ’60 di Portorosso, gli abitanti vivono di pesca, catturando e cuccinando i pesci. Proprio in questo luogo i pescatori hanno dato vita a sviariate mitologie come quella dell’esistenza di un misterioso mostro marino terrificante.

All’interno del mare vive un giovane “sirenetto” di nome Luca che si occupa, ogni giorno, di proteggere dai pescatori della terra il suo gregge di pesci, i quali cercano sempre di scappare delle sue grinfie di pastore.

La sua tranquilla e serena esistenza verrà completamente scossa quando trova sul fondo del mare alcuni oggetti a lui sconosciuti provenienti dal mondo sovrastante, inoltre farà la conoscenza del misterioso “sirenetto” Alberto che vive esclusivamente sulla terraferma e che gli donerà e mostrerà un misterioso segreto: i sirenetti al tocco della luce del sole e della terra ferma si trasformano in esseri umani.

Con il passare dei giorni tra Luca e Alberto nascerà una forte amicizia oltre ad uno sfrenato amore per la Vespa. Proprio questa passione e la voglia di sfuggire dai loro problemi familiari li conduce a Ponterosso dove si terrà una misteriosa gara in grado di permettergli di ottenere quei soldi necessari per acquistare una vespa funzionante seppur malridotta, ma i problemi sono dietro l’angolo e nascondere la loro stessa natura non sarà così semplice.

Alberto e Luca nel film Pixar 2021
Alberto e Luca nel film Pixar 2021

Recensione di Luca

Enrico Casanova ci conduce entro quel clima d’estate dal sapore nostalgico anni ’50-60 della riviera italiana ligure delle Cinque Terre, luogo caro al regista essendo legato a questi territori sentimentalmente, essendo di origini genovesi e avendo trascorso gran parte della sua infanzia spensierata in questi luoghi costieri bagnati dal mare. Del resto il richiamo narrativo – visivo verso questi territori è piuttosto evidente partendo proprio dal nome paesano di Portorosso, in cui gli eventi filmici sono ambientati, è che si ispira proprio a quel Monterosso della Liguria, il quale insieme a Vernazza, Cornigia, Manarola e Riomaggiore divengono i modelli scenografici della storia, che trasporta all’interno dell’animazione quelle tonalità accese e variopinte tipiche di questi borghi marittimi dove le case colorate donano al turista quel senso di meraviglioso e di magia. Proprio per poter catturare questo spazio pittorico e unico al mondo gli animatori hanno dovuto svolgere un attento e accurato lavoro di design e di studio della luce sul luogo per poter ritrasferire in CGI l’essenza emozionale di questo panorama estivo italiano.

Ho avuto la fortuna di crescere a Genova, una città portuale sulla Riviera italiana. È una costa molto particolare perché è molto ripida: le montagne escono dal mare. Le città sono bloccate nel tempo: sono davvero pittoresche. Le ho sempre immaginate come dei piccoli mostri che escono dall’acqua

Enrico Casanova sul film Luca

Il mondo culturale italiano anni ’60, nonostante qualche eccessivo stereotipo, è ben rappresentato all’interno del lungometraggio come l’inserimento dei vari tipi di pasta presenti nel territorio passando dalla tipica pietanza locale come la pasta al pesto, oppure agli spaghetti, alle penne fino alla lasagna, inoltre viene mostrato il veicolo italiano per eccellenza degli anni ’50 (e non solo) la Vespa oltre all’aver mostrato la passione italiana per lo sport come la bici o il calcio. Interessante anche le scelte musicali dove però la canzone Il Gatto e la Volpe pur essendo perfettamente adatta alla scena mostrata risulta un po troppo fuori tempo, essendo stata realizzata dal cantautore Edorardo Bennato nel 1977 e forse si poteva trovare una canzone maggiormente in linea con in tempi, anche se a detta dell’autore Luca deve essere un film al di fuori del tempo. Oltre a questo brano troviamo varie canzoni nazionalpopolari partendo proprio dalla musica lirica che ha reso importante nel mondo l’Italia come Catina: Una voce poca fa di Gioachino Rossini oppure O mio bambino di Maria Callas, poi entriamo all’interno del mondo pop con le classiche “canzonette” all’italiana come Un bacio a mezzanotte del Quartetto Cetra, Tintarella di Luna di Mina oppure Viva La Pappa Col Pomodoro di Rita Pavone e le due di Morandi come Andavo a cento all’ora e Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte. Canzoni che racchiudono l’essenza della canzone popolare italiana.

Non solo musica in questa pellicola d’animazione perché il cineasta immette numerose citazioni cinematografiche del nostro paese come una foto di Nino Manfredi sulla vespa costruita da Alberto e Luca oppure i numerosi cartelloni cinematografici tipici dell’epoca anni ’60 come quelli riguardanti La Strada di Federico Fellini oppure Vacanze Romane di Roman Holiday con Audrey Hepburn.

Il trio di Luca
Il trio di Luca

Una storia semplice

Il lungometraggio Luca si discosta dalle tematiche profonde tipiche degli ultimi film Pixar come Soul per andare a costruire una storia semplice per bambini che vede un cattivo ben definito e una tipologia di buoni ben precisa e mostrata attraverso il gruppetto degli sfigati che verrà composta dai due giovani – pesci e dalla loro nuova amica GIulia Marcovaldo, il cui cognome riprende il libro di racconti Marcovaldo ovvero Le stagioni in città di Italo Calvino. Tutto ciò rende Luca un film adatto per un pubblico prettamente fanciullesco ma ciò non toglie minimamente niente alla potenza e alla riuscita di questo racconto audiovisivo che indubbiamente piacerà anche ai più grandi, riuscendo a donare alcuni momenti di pura emozione, soprattutto nel finale con quel meraviglioso capolavoro registico dallo stile retro dove abbiamo una scena di partenza in treno di ottima fattura emozionale e tecnica, che ricorda i grandi film d’autore del passato.

I personaggi pur nella loro semplicità non possono che catturare la simpatia del pubblico che sarà in grado di empatizzare sia con Luca, il verso protagonista della vicenda, sia con il co-protagonista Alberto che viene sceneggiato accuratamente rendendolo probabilmente più interessante del protagonista stesso. Alberto è un orfano, abbandonato dal proprio padre e che sente al suo interno un profondo vuoto familiare e l’amicizia proprio con Luca, pur toccando momenti drammatici, diviene per lui una vera ancora di salvezza. L’intera storia mostra dunque un amicizia profonda entro un film di coming of age, dove i personaggi devono trovare la loro dimensione di vita, la loro identità più pura, lontani da genitori oppressivi o dai loro errori del passato. Oltre a questo viaggio veniamo immessi in un atmosfera altamente razziale e tipica dei cult movie sui freaks, dove il diverso è ritenuto un mostro ed essendo un mostro dunque cattivo e pericoloso.

Per trattare proprio di questa tematica razziale e di freaks non si poteva che scegliere l’ambientazione italiana dove le tradizioni, i miti dei marinai e le superstizioni ne fanno da padroni. I protagonisti appena giungono a Portorosso non potranno che provare paura per le numerose raffigurazioni di pescatori e di oggetti per ammazzare i pesci e soprattutto per catturare il fatidico mostro, che non è altro che Luca e la sua specie. Questa tematica però se presentata bene e sviluppata ottimamente, con momenti veramente drammatici, viene risolta nel finale troppo rapidamente e il cattivo stesso della storia risulta alla fine troppo debole per poter ricoprire il ruolo vero e proprio di villain, soprattutto se lo paragoniamo ai cattivoni Disney del passato come Gastone.

Visivamente, oltre all’apprezzabile trasposizione delle Cinque Terre, non possiamo che notare una splendida scelta cromatica fotografica che approfondisce e marca maggiormente lo stato d’animo del protagonista Luca. Il protagonista della storia fin dall’inizio del lungometraggio non sembra essere realmente a suo agio all’interno del mondo marittimo o con la sua stessa famiglia, difatti troviamo un cromatismo tendente al blu – verde che crea un atmosfera fredda e triste, come lo è il cuore di Luca. Contrariamente il mondo umano viene mostrato attraverso una tinteggiatura variopinta tendente al giallo, colore che simboleggia la felicità e che rappresenta la ricerca di Luca di una sua giusta dimensione dove crescere ed essere se stesso.

In conclusione il film d’animazione Luca si dimostra una piacevole visione adattissima per i bambini e forse era ora che la Pixar creasse, nuovamente, una storia più semplice rivolta prevalentemente a un pubblico piuttosto giovanile, in grado questa volta, di comprendere tutta la narrazione e ogni tematica a differenza di Toy Story 4 oppure Coco e lo stesso Soul narrativamente più complessi.

Note positive

  • Animazione
  • Tematiche
  • Costruzione dei personaggi
  • Sceneggiatura e ambientazione

Note negativo

  • Il cattivo non è ben sviluppato
  • Il finale è troppo rapido
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Un commento

  1. L’ho recuperato in questi giorni. Dopo il pessimo Toy Story 4 (che ho visto con molto ritardo) con Luca sono riuscita a fare “pace” con la Pixar. Mi è piaciuto molto, è il genere di film che riesci ad adorare per la sua semplicità. Per il cattivo siamo entrambi d’accordo, a mio parere era evitabilissimo.

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