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Magnetic Beats
Titolo originale: Les Magnétiques
Anno: 2021
Genere: Drammatico
Produzione: Easy Tiger
Distribuzione: Paname Distribution
Durata: 98 minuti
Regia: Vincent Maël Cardona
Sceneggiatura: Vincent Maël Cardona
Fotografia: Brice Pancot
Montaggio: Flora Volpelière
Musiche: David Sztanke
Attori: Thimotée Robert, Marie Colomb, Joseph Olivennes
Magnetic Beats, primo lungometraggio di Vincent Cardona, presentato per la prima volta alla 53ª edizione de La Quinzaine des Réalisateurs, è stato proiettato in data 6 ottobre al Lucca Film Festival.
Trama di Magnetic Beats
Sullo sfondo delle elezioni francesi del’81 e della nefasta notizia della morte di Bob Marley, i fratelli Philippe (Thimotée Robart) e Jérôme (Joseph Olivennes), dal loro piccolo paese natale della Bretagna, trasmettono Radio Warsaw. Il precario equilibrio familiare e intimo di tutti i personaggi verrà, però, rovinato dall’arrivo di Marianne (Marie Colomb), ragazza che attrarrà le attenzioni di entrambi i fratelli, e dalla partenza verso Berlino di Philippe per il sevizio militare.
Marie Colomb e Thimotée Robart in una scena di Magnetic Beats
Recensione di Magnetic Beats
Bisogna partire dal presupposto che Magnetic Beats è un film sui rapporti; rapporti umani e intimi, sulle emozioni soffocate e non espresse, sulla malinconia di una realtà andata perduta e ormai irritrovabile. Cardona riesce a portare sul grande schermo una storia privata e ben identificata, facendola diventare una storia generazionale.
I personaggi si muovono tra la ricerca di un altrove dove potersi realizzare e la triste realtà provinciale del presente, tra trasgressioni e regole ferree di stampo militare, tra l’obbligo di tenere saldi i legami familiari e la volontà di rincorrere l’amore. Tutto ciò ha una faccia ben precisa; anzi tre, ovvero quella dei tre attori principali: Marie Colomb, Joseph Olivennes e, soprattutto, Thimotée Robart, autore di una prova sublime nei panni dell’introverso e romantico Philippe.
Grande importanza per la riuscita dell’opera è data anche dal lavoro dietro la macchina da presa. La regia infatti è impeccabile, semplice ma efficace; scomposta per lo più in dettagli, primi e primissimi piani; i campi vengono lasciati in disparte per catturare l’intimità del privato dei protagonisti. La fotografia, con i suoi colori, la scenografia e i costumi, invece, riportano, o trasportano, lo spettarore indietro nel 1981; facendo tutto ciò con realismo, cioè senza far sentire allo spettatore la pesantezza dell’artificio cinematografico. L’unica nota negativa è rappresentata dalla trama a volte un po’ confusa e inconcludente. Il film, inoltre, attende più di mezz’ora prima di catturare definitivamente lo spettatore.
Thimothée Robart in una scena di Magnetic Beats
In breve, Magnetic Beats diverte lo spettatore come una montagna russa; ma come tutte le montagne russe presenta molti alti e altrettanti bassi.
Note positive
- Regia semplice ma efficace
- Fotografia
- Prove attoriali
Note negative
- Trama a volte confusa