Napoleone. Nel nome dell’arte (2021): sapere è potere

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Napoleone. Nel nome dell'arte locandina

Napoleone. Nel nome dell’arte

Titolo originale: Napoleone. Nel nome dell’arte

Anno: 2021

Paese: Italia

Genere: Documentario

Produzione: 3D Produzioni, Nexo Digital in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia

Distribuzione: Nexo Digital

Durata: 100 minuti

Regia: Giovanni Piscaglia

Sceneggiatura: Didi Gnocchi, Matteo Moneta

Fotografia: Mateusz Stolecki

Montaggio: Valentina Ghilotti, Elena Luchetti

Musiche: Remo Anzovino

Attori: Jeremy Irons

Trailer ufficiale di Napoleone. Nel nome dell’arte

Napoleone. Nel nome dell’arte è un documentario del 2021 diretto da Giovanni Piscaglia, con la guida del Premio Oscar Jeremy Irons. Il film è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, insieme a Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia. Qui, per la prima volta dal vivo, il brano originale composto per la cerimonia d’incoronazione di Napoleone, recentemente riscoperto nell’archivio del Conservatorio di Milano. La pellicola è in arrivo nelle sale italiane l’8 novembre 2021.

Trama di Napoleone. Nel nome dell’arte

Il documentario percorre la storia dell’imperatore più grande di tutti i tempi, Napoleone Bonaparte, e la sua ascesa al potere, concentrandosi sul valore che la cultura e l’arte ha avuto nella sua straordinaria vita. La narrazione viene resa attraverso le opere che lo hanno ritratto, gli scritti e le memorie, specie quelle risalenti a prima della sua dipartita, durante l’esilio a Sant’Elena.

Recensione di Napoleone. Nel nome dell’arte

Luci e ombre accarezzano le opere artistiche, sculture, scritti e qualsiasi monumento racconti l’icona grandiosa che fu Napoleone Bonaparte, in questo straordinario documentario che ne racconta la vita e il perno attorno cui essa gravitava: l’arte. Egli fu un bambino considerato precoce e irascibile che divenne un uomo d’immensa cultura e che rappresentò, con il suo ruolo politico, l’importanza dell’istruzione e delle istituzioni artistiche; a lui si deve l’avanzamento della cultura in tutte le sue forme.

Attraverso le opere che lo hanno ritratto e raccontato nelle sue tappe fondamentali, e tramite la figura di un grande attore, il Premio Oscar Jeremy Irons, che con la sua voce e la sua potenza scenica coinvolge lo spettatore, si intraprende questo viaggio nelle mente e nella vita di uno degli uomini più famosi della storia (il più popolare dopo Gesù Cristo, come nel film viene detto).

Con una regia focalizzata sul dettaglio, che si serve di numerosi primissimi piani e inquadrature dal basso che esaltano l’imponenza delle opere e la loro bellezza, una fotografia limpida e luminosa, una colonna musicale originale composta da Remo Anzovino che si sposa con le immagini enfatizzando il ritmo della storia narrata, la figura di quest’uomo straordinario viene glorificata in tutto il suo fascino e potere che lo ha contraddistinto. Napoleone però risulta quasi non essere l’assoluto protagonista della narrazione; il documentario rende l’arte assoluta protagonista, come lo era nella vita dello stesso generale francese.

Arte è Vita, Arte è Storia

L’arte, come la cultura in generale, fu alla base della vita e della politica di Napoleone, e nel documentario diviene il mezzo principale per narrare la sua figura, come fu per lui strumento fondamentale per l’avanzamento della società francese. Essa fu funzionale nella sua vita, tramite di esaltazione del suo potere, sia a livello personale come a livello politico. Viene narrata la sua esistenza servendosi delle opere che lo hanno ritratto; i dipinti vengono dotati di movimento, prendono vita, alternati a immagini cinematografiche di film della prima decade del cinema che lo hanno raccontato. I dipinti divengono delle fotografie che imprimono nella memoria le sue imprese. L’arte fotografa la vita, strumento documentario per imprimere un momento, alimentandone il potere (esempio citato nella pellicola “L’incoronazione di Napoleone” di Jacques-Louis David).

Napoleone. Nel nome dell’arte, ci ricorda il valore delle opere artistiche, non solo dal punto di vista di Napoleone, ma dalla prospettiva della società dell’Ottocento (e non solo), epoca in cui non esisteva la macchina fotografica o la macchina da presa. Il cinema ha liberato la pittura dal suo valore documentario, dalla sua necessità (e talvolta obbligo) di rappresentare il reale, come insegna il critico francese Bazin; il documentario riesce a esaltare il valore dell’arte in ogni sua forma possibile: oltre a nobilitare l’uomo, lo rende conscio del suo passato e della sua storia.

Al centro della narrazione vi è l’immagine, esaltata, resa viva, fondamentale come lo era per lo stesso Napoleone: egli se ne serviva per il suo potere comunicativo e rappresentativo. Fu d’ispirazione per le sue tecniche di comunicazione e di propaganda, che hanno purtroppo ispirato gli spietati dittatori che salirono al potere nelle epoche successive.      

Fu fondamentale per l’esaltazione del ruolo del museo, simbolo del suo amore profondo per l’arte: emblema del suo potere e sua più grande impresa fu l’istituzione del Louvre. Quest’ultimo divenne specchio della grandezza di Napoleone, simbolo di bellezza assoluta ma, soprattutto, di universalità, poiché protagoniste erano tutte le culture.

Con la sua immensa opera politica e di promozione artistica, obiettivo di Napoleone era anche quello di dare al popolo la speranza: chiunque è in grado di raggiungere la gloria, qualunque siano le sue origini e la sua storia: la sua figura ne è la prova.

Napoleone. Nel nome dell’arte, con il suo finale suggestivo che vede per la prima volta eseguito dal vivo il brano originale composto per la cerimonia d’incoronazione di Napoleone, è un viaggio emozionante, una fiaba eroica che ingloba e attraversa pittura, scultura, musica e letteratura, ricordando il valore senza tempo della cultura.

Note positive

  • Fotografia
  • Modalità di narrazione
  • Colonna sonora ed esibizione finale

Note negative

  • /
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