Nella bolla (2022): Pandemia, follia e cinema

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nella bolla locandina

Nella bolla

Titolo originale:

Anno: 2022

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: commedia

Casa di produzione: Apatow Productions

Distribuzione: Netflix

Durata: 124 minuti

Regia: Judd Apatow

Sceneggiatura: Pam Brady, Judd Apatow

Fotografia: Ben Smithard

Montaggio: Dan Schalk, James Thomas

Musiche: Andrew Bird

Attori: Karen Gillan, Iris Apatow, Fred Armisen, Maria Bakalova, David Duchovny, Keegan-Michael Key, Leslie Mann, Pedro Pascal, Peter Serafinowicz, Vir Das, Rob Delaney, Guz Khan, Harry Trevaldwyn

Trailer del film Nella Bolla

Dall’immaginario di Judd Apatow, regista e sceneggiatore statunitense che ha forgiato commedie come 40 anni vergine (2005), Molto incinta (2007) e Il re di Staten Island (2015), prende vita la pellicola umoristica Nella Bolla, prodotta da Apatow Productions e distribuito su Netflix dall’1 Aprile 2022. Nei ruoli dei protagonisti troviamo la star della saga di Jumanji Karen Gillan, colei che ha ottenuto fama per aver interpretato il personaggio Amy Pond all’interno della serie britannica Doctor Who al fianco di Matt Smith, Fred Armisen, membro del cast fisso del programma tv Saturday Night Live, Maria Bakalova, la vincitrice all’oscar come miglior attrice non protagonista del 2021 per la sua interpretazione all’interno del film comico Borat – Seguito di film cinema, e Keegan-Michael Key (The Predator, The Prom, Nudi e Felici). Per leggere le dichiarazioni del regista cliccate qui.

Trama di Nella Bolla

Ambientato nel bel mezzo della pandemia mondiale di Covid – 19 che ha rinchiuso le persone nelle loro case costringendole a evitare ogni contatto fisico con gli altri esseri umani, creando una società basata sulla paura d’infettarsi, seguiamo la storia di Carol Cobb, un’attrice in declino dopo aver rifiutato una parte nella famosa saga cinematografica su dei dinosauri volanti dal titolo Cliff Beasts 5 per recitare in una pellicola che è stata distrutta dalla critica e dal pubblico, ottenendo un punteggio di uno su Rotten Tomatoes. La donna, terrorizzata dal virus, viene però ricontattata dalla produzione di Cliff Beasts che intende realizzare la sesta pellicola del franchise, Cliff Beasts 6: Battle for Everest: Memories of a Requiem, con un unico obiettivo: incassare molti soldi ben sapendo che in quei mesi le produzioni e i set mondiali del cinema sono stati chiusi per il rischio di contagio e per le norme riguardanti il lockdown. L’attrice accetta ben sapendo che il film sarà girato con estrema attenzione per le nuove regole sanitarie, così si reca sul set, che diverrà una bolla in cui vivere, uno spazio dove a regolare il virus non dovrebbe penetrare. Tra regole d’isolamento e scontri tra la troupe quel set diverrà per lei un vero incubo.

The Bubble. (L to R) Pedro Pascal as Dieter Bravo, David Duchovny as Dustin Mulray, Iris Apatow as Krystal Kris, Karen Gillan as Carol Cobb, Keegan-Michael Key as Sean Knox in The Bubble. Cr. Laura Radford/Netflix © 2021
The Bubble. (L to R) Pedro Pascal as Dieter Bravo, David Duchovny as Dustin Mulray, Iris Apatow as Krystal Kris, Karen Gillan as Carol Cobb, Keegan-Michael Key as Sean Knox in The Bubble. Cr. Laura Radford/Netflix © 2021

Recensione di Nella Bolla

Ispirato alla produzione del film d’azione Jurassic World – Il dominio (2022), girato nel Regno Unito secondo rigidi protocolli sul Covid, Nella Bolla (The Bubble) nei primi giorni della sua uscita sulla piattaforma on demand di Netflix non ha riscosso quel grande successo di apprezzamento, sia da parte del pubblico sia della critica tanto che tre giorni dopo la sua uscita su IMBD ha un punteggio di 4,8 su 10 mentre su Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 23% basato su 70 recensioni, con una valutazione media di 4,2/10. Guardando questi numeri, Nella Bolla sembra veramente un film da evitare, un filmaccio in cui nulla funzioni veramente, invece le cose non stanno esattamente così. Il lavoro di Judd Apatow ovviamente non è esente da difetti, soprattutto nel terzo atto, dove il tutto cade eccessivamente in scene d’azione e ironiche alquanto inverosimili, ma per quanto concerne i lati più strettamente tecnici la pellicola mostra il suo potenziale, dove il tutto è ben confezionato entro uno stile tra il trash e un umorismo sporco lontano dai canoni del cinema hollywoodiano e più vicino a quell’umorismo britannico, anche se a onestà del vero non sempre le battute fanno ridere e ciò toglie mordente alla narrazione. La regia sceglie un approccio quasi da cartoon nelle scelte di macchina, investendo di assurdità la storia trattata anche grazie a una sceneggiatura che ben si appresta a questa idea di cinema, che sa bene come ridere (senza volgarità) sul Covid, mostrando uno spaccato attuale del mondo d’oggi e delle nuove generazioni amanti di TikTok e di come l’umanità si è modificata e “istupidita” attraverso l’uso della tecnologia e soprattutto dei social, critica che appare quando, in un momento di assoluto pericolo per i protagonisti, la loro attenzione viene catturata da un misero video su una scimmietta mentre viene lavata, distogliendoli dall’importanza della loro realtà e del momento pericoloso in cui si trovano realmente. La fotografia gioca, per dare questa sensazione di assurdità e di cartoon, con dei colori accessi dal giallo al verde dei green screen, il tutto è supportato da dei costumi ben azzeccati per ogni personaggio del film e da una scenografia incantevole anche grazie a una splendida location (che aiuta in maniera importante il lungometraggio) e una sapiente ricostruzione dei set cinematografici, ottenuti grazie un attento lavoro di scenografia svolto all’interno del mastodontico ExCel Center.

Nella bolla (L to R) Keegan Michael Key as Sean Knox, Karen Gillan as Carol Cobb, Leslie Mann as Lauren Van Chance, David Duchovny as Dustin Mulray, Guz Khan as Howie Frangopolous, Iris Apatow as Krystal Kris, Pedro Pascal
The Bubble. (L to R) Keegan-Michael Key as Sean Knox, Karen Gillan as Carol Cobb, Leslie Mann as Lauren Van Chance, David Duchovny as Dustin Mulray, Guz Khan as Howie Frangopolous, Iris Apatow as Krystal Kris, Pedro Pascal as Dieter Bravo in The Bubble. Cr. Laura Radford/Netflix © 2021

La storia ci parla del mondo del cinema giocando con il cinema stesso, creando un film metacinematografico, noi vediamo come vengono realizzati i film sul set, scopriamo alcuni misteri della settima arte, ad esempio come vengono creati i mostri, in questo caso degli assurdi dinosauri volanti mostrati con un fare ironico e assurdo per tutta la durata della pellicola, come a voler portare in giro il mondo di Jurassic World. La creazione di un film è l’epicentro narrativo della vicenda, l’elemento che dà il via all’azione filmica, poiché tutti i personaggi si ritrovano lì, insieme, per dover girare un lungometraggio, una pellicola che tutti gli attori sanno essere penosa, tutti a eccezione (forse) del regista che spera di fare un capolavoro nonostante tutto vada sempre più in malora. Svariate volte assistiamo ai personaggi lamentarsi per la bruttezza del film, per quelle battute penose che i loro “caratteri” devono pronunciare, ma allo stesso tempo si scontrano con la produzione a causa delle difficoltà lavorative causate da un atteggiamento ostile che la produzione ha contro di loro, rinchiudendoli entro una bolla al fine di lavorare senza pericolo di contagio e costringendoli a recitare anche quando loro stessi sono malati, ciò può apparire come una critica al mondo hollywoodiano che guarda in faccia solo il dio denaro.

Ma cosa pecca all’interno del film? La costruzione dei personaggi, che se inizialmente sono tutti ben caratterizzati con dei dettagli che li distinguono nettamente l’uno dall’altro, ecco che la loro evoluzione è quasi del tutto assente, come la creazione dei loro rapporti personali che viene solo abbozzata senza però approfondirla realmente e ciò, soprattutto in una pellicola di due ore è una grave pecca poiché proprio a causa di uno sviluppo dei personaggi quasi del tutto assente a lungo andare la pellicola diventa monotona e ripetitiva girando troppo su se stessa.

In conclusione

Ciò che lo sceneggiatore/regista aveva in mente di fare in Nella Bolla è evidente, ma nonostante un buon comparto tecnico e una critica al mondo cinematografico, che vuole punta alla commercialità e basta come vediamo quando Kris guida un dinosauro  in CGI per una danza in stile TikTok, un cenno ai disperati tentativi di Hollywood di tenere il passo con una generazione a cui non importa davvero di Hollywood e dell’arte, la pellicola non riesce a essere ciò che dovrebbe pienamente ricadendo troppo spesso in momenti piatti a causa di batture che non fanno realmente ridere e uno sviluppo bidimensionali dei personaggi, che però sono ben interpretati dal cast che riesce a creare una buona (ma macchiettistica) prova.

Note positive

  • I temi
  • I lati tecnici
  • Gli attori

Note negative

  • L’evoluzione dei personaggi e i rapporti che hanno l’uno con l’altro.
  • Le battute non fanno sempre ridere
  • A tratti la narrazione è piatta
  • La figura del regista: troppo inverosimile
  • Il terzo atto
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