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Neomanila
Titolo originale: Neomanila
Anno: 2017
Nazione: Filippine
Genere: Gangster
Casa di produzione: TBA Studios, Artikulo Uno Productions, Buchi Boy Films, Monoxide Works, PelikulaRed, Tuko Film Productions, Waning Crescent Arts
Distribuzione: –
Durata: 1h 30m
Regia: Mikhail Red
Sceneggiatura: Zig Madamba Dulay, Mikhail Red, Rae Red
Fotografia: Mycko David
Montaggio: Jeffrey Loreno, Mikhail Red
Musiche: Myka Magsaysay, Paul Sigua
Attori: Timothy Castillo, Eula Valdez, Rocky Salumbides, Jess Mendoza, Ross Pesigan, Angeline Andoy, Angeli Bayani
Per la regia di Mikhail Red, Neomanila è stato distribuito in Italia all’interno della 24 edizione del Far East Film Festival, che si tiene dal 22 aprile 2022 al 30 Aprile 2022, sia in modalità live che online, grazie alla piattaforma streaming MyMovieOne.
Trama di Neomanila
Nella capitale delle Filippine Manila, vige un mondo gestito dalla malavita, da piccoli spacciatori e boss pronti a uccidere senza nessun tipo di ripensamento. All’interno di questo microcosmo di passione e di morte, Toto, un orfano sui quindici anni, dorme per strada e intende far uscire da prigione suo fratello maggiore, Kiko, arrestato al posto del vero colpevole, un malavitoso di nome Ringgo. Se lui riuscirà a portare quest’uomo alla polizia suo fratello sarà rilasciato dal carcere. Ma il ragazzino non sa che Ringgo è appena stato ucciso e ciò significa che l’unica possibilità che ha per salvare Kiko è di guadagnare dei soldi per pagare la cauzione. Proprio per ottenere questi denari ci unisce a una coppia di assassini su commissione, Irma e Raul, che lavorano per un uomo di nome Sarge. La donna, Irma, inoltre, lo toglie dalla strada dandogli una casa. Questo lavoro e queste amicizie cambieranno per sempre la sua esistenza.

Recensione di Neomanila
La scena d’apertura ci immette dentro il marcio di Manila, dentro un mondo fatto di spaccio e morte. E’ notte, siamo all’interno di un mercato quasi desertico, al suo interno c’è uno spacciatore (Ringgo) che vende, con un gesto rapido, la droga a un uomo. Ringgo cammina per lo spazio, la macchina da presa, immessa su una Steadycam, lo segue con una carrellata a seguire, permettendoci di vedere le spalle dell’uomo, avvolte dall’oscurità notturna. La macchina da presa gira di 180° gradi permettendoci di vedere il volto dell’uomo in mezza figura, un movimento di macchina narrativamente importante e non fine a se stesso perché ci permette di vedere, in sfuocato, un assassino (Irma), che spara da dietro allo spacciatore uccidendo. Commesso l’omicidio, la donna fugge senza nessun problema dalla scena, mostrando come questi atti siano comuni all’interno di questo mondo. Questo incipit riesce a descrivere bene il mondo in cui ci stiamo addentrando, un microcosmo dove nessuno è davvero al sicuro, dove la crudeltà della violenza e dietro l’angolo. In questo clima di tensione vive Toto, un povero bambino la cui vita è sconvolta dalle lotte per bande, che prima gli hanno portato via sua madre e ora l’hanno allontanato dal fratello, terminato in prigione e bisognoso dell’aiuto di Toto, che per tentare di salvarlo dal carcere ma anche dalla morte, dovrà entrare anche lui dentro le bande criminali, andando a conoscere quelle persone che portano caos e violenza nella capitale filippina. Il lungometraggio Neomanila, nella sua evoluzione narrativa, si dimostra una pellicola dal fatto impatto sociale e realistico impregnata di crudeltà andando a raccontarci un mondo di mercenari, favoriti dalla corruzione e dalla polizia, poiché se sul cadavere è iscritto, “E’ un tossicodipendente” e “un trafficante di droga”, le forze dell’ordine non andranno a ricercare l’assassino ma si tapperanno un occhio.
Mikhail Red si dimostra capace nel rappresentare questo clima di violenza sia attraverso la fotografia dai toni scuri sia attraverso la sceneggiatura, dove facciamo conoscenza di Toto, un giovane che non ha scelta, ma che è costretto a imparare a vivere in quel mondo sporco e sanguinolento dove sparare per prima è l’unica cosa che conta, lui è nato lì e non ha altre possibilità, e la sua purezza d’anima sarà messa a rischio. Il mondo di Toto però non è solo crudele ma il quindicenne trova anche spazi di felicità e dolcezza, sia con la fidanzatina sia nel rapporto triangolare che si andrà a formare con Irma, colei che ai suoi occhi diviene un mentore, una madre e un amante (almeno per Toto che inizia a osservarla con uno sguardo diverso e sessuale). Il personaggio di Toto funziona bene come quello d’Irma, ma la sottotrama (o forse trama principale?) riguardante proprio questa donna – assassina è la vera pecca del lungometraggio. Noi conosciamo Irma ma non il suo mondo, non i suoi capi e fatichiamo a comprendere realmente il motivo di ciò che stanno facendo, tanto che lo spettatore può chiederci: stanno uccidendo dei tossici che hanno acquistato la droga? O dei venditori di droga? Ciò non è dato sapere.

In conclusione
La mancanza di sottotesto drammaturgico del mondo delle bande, che sono mostrate ma non approfondite, nel lungo andare toglie forza alla storia conducendola a un finale pieno di colpi di scena, interessanti ma mal presentati, poiché noi non comprendiamo come mai i personaggi si comportino così e ciò è un vero peccato perché la pellicola sotto alcuni aspetti (registici e di scrittura di alcuni personaggi) funzionava piuttosto bene.
Note positive
- Le interpretazioni
- La storia riguardante Toto
Note negative
- La storia di Irma è mal gestita, tanto che il finale non possiede un reale senso logico.
- La scrittura del secondo e terzo atto che non approfondisce il contesto come avrebbe dovuto