Non siamo più vivi (2022): lo scoppio di un epidemia zombi

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Non siamo più vivi locandina

Non siamo più vivi

Titolo originale: Jigeum Uri Hakgyoneun

Anno: 2022

Paese: Corea Del Sud

Genere: Horror, dramma adolescenziale, post Apocalittico

Casa di Produzione: Film Monster, JTBC Studios, KIMJONGHAK PRODUCTION

Distribuzione: Netflix

Stagione: 1

Puntate: 12

Regia: Lee JQ, Kim Nam-su

Sceneggiatura: Chun Sung-il

Attori: Parco Ji-hu, Yoon Chan-youn, Cho Yi-hyun, Lomon, Yoo In-soo, Lee You-mi, Lim Jae-hyeok, Ha Seung-ri, Lee Eun-Saem, Jeon Bae-soo, Bae Hae-sole, Kim Byong-chul, Lee Kyoo-hyung

Trailer italiano di Non siamo più vivi

Dopo il fenomeno mondiale Parasite di Bong Joon-ho, acclamato dalla critica mondiale e dal pubblico, il settore cinematografico della Corea del Sud ha ottenuto una nuova attenzione distributiva fin prima inimmaginabile nell’occidente, non tanto perché fin ad allora non ci fossero stati dei bei film, basti pensare a Burning – L’amore brucia, A taxi driver, Muther o al Il prigioniero coreano, ma perché queste pellicole non riscuotevano interesse da parte della massa europea e americana, tanto che difficilmente riuscivano a trovare una loro distribuzione in sala. Tutto ciò è mutato grazie al film premio oscar del 2020 che ha accesso i riflettori sul panorama cinematografico coreano, invogliando le case di distribuzioni a portare in Italia pellicole di nicchia appartenenti alla cultura asiatica, e il pubblico italiano ha iniziato a mostrare un interesse particolare verso queste produzioni.

Il fenomeno mediatico di Bong Joon-ho non è passato inosservato neppure al colosso dello streaming Netflix che da quel momento ha iniziato a puntare con forza e coraggio su produzioni seriali e cinematografiche coreane, che stanno inondando mese dopo mese il palinsesto della società di distribuzione di film e serie tv, stiamo parlando di Kingdom, Sweet & sour, Sweet Home, Hellbound, The Call e ovviamente dell’acclamato Squid Game, prima serie coreana nominata ai Golden Globe.

Il 2022 si apre con un’altra serie evento sudcoreana, Non siamo più vivi (Jigeum Uri Hakgyoneun;  lett . Now at Our School) un teen dramma post – apocalittico diretto da Lee JQ ( The King 2 Hearts, Bethoven Virus) e Kim Nam-su, alla sceneggiatura da Chun Sung-il. La storia si ispira al webtoon creato da Joo Donggeo dal titolo Now at Our School, pubblicato dal 2009 al 2011. La serie televisiva sarà distribuita su Netflix il 28 gennaio.

Il cast di Non siamo più vivi
Il cast di Non siamo più vivi

Trama di Non siamo più vivi

Una giornata apparentemente normale si trasforma ben presto in un incubo per la cittadina suburbana di Hyosan. Tutto ha inizio quando una studentessa viene morsa in maniera alquanto innocua da un piccolo topolino da laboratorio all’interno di un’aula di scienze dell’Hyosan High School. La giovane inizierà ben presto a mostrare sintomi di aggressività, andando a mordere (leggermente) la dottoressa della scuola che stava tentando di curarla nell’infermeria, atto a cui nessuno dà grande importanza, tanto che il corpo docente decide di chiamare l’ambulanza per portare la giovane in ospedale. Da questi eventi ha inizio il terrore: la dottoressa dell’High School si trasforma iniziando a mordere gli studenti, che a loro volta si trasformano in zombie e vanno a uccidere altri dei loro compagni causando il panico all’interno del luogo; al di fuori della scuola la giovane paziente 0 andrà ad attaccare i medici dell’ospedale portando questo terribile virus nella città.

La storia segue un gruppo di studenti, facente parte della medesima classe –  On-jo (Park Ji-hu), Cheong-san (Yoon Chan-young), Nam-ra (ChoYi-hyun), Su-hyeok (Lomon) e altri – che sono costretti a vedere i loro amici divenire zombi e a dover scappare e nascondersi per sopravvivere. I giovani senza cibo, senza cellulari, sequestrati dalla loro docente per un esame, dovranno lottare per vivere in attesa che i soccorsi sopraggiungono, ma questi arriveranno realmente?

Non siamo più vivi Cr. Yang Hae-sungNetflix © 2021
Non siamo più vivi Cr. Yang Hae-sungNetflix © 2021

Recensione di Non siamo più vivi

“Vorrei che nessun altro morisse. Nessuno.

Non siamo più vivi

Un teen dramma con un respiro e uno sguardo a 360° gradi su cosa comporterebbe uno scoppio di una pandemia zombie e su ciò che il governo sarebbe disposto a fare per fermare l’avanzata della morte e della distruzione. “Non siamo più vivi” è indubbiamente una classica serie adolescenziale orientale, in cui abbiamo un gruppo di ragazzi, liceali del secondo e terzo anno, che si trovano insieme a combattere contro un male assoluto, ma nonostante ciò la serie tratta in maniera approfondita del senso di amicizia, dell’importanza dell’essere parte di un gruppo, di fiducia e dei problemi sentimentali presenti tra i personaggi, soprattutto in Chung-san innamorato segretamente della sua migliore amica On-jo. La narrazione però, man mano la storia procede, si apre all’esterno, presentandoci in maniera importante altri personaggi che hanno il compito di creare una drammaturgia per un pubblico più adulto e più vicino all’elemento politico – governativo, oltre che ad ampliare il contesto che dall’ambiente scolastico passa a quello cittadino. Per fare ciò seguiamo la storia di: un detective che si ritrova a interrogare l’insegnante di scienze dell’Hyosan High School, colui che è coinvolto nella nascita della pandemia; di una politica di Hyosan che cerca di sfruttare l’epidemia per la sua compagna elettorale nonostante si trovi in quarantena con il resto del suo popolo; di un pompiere che seppur in salvo dagli zombi decide di andare nella cittadina per tentare di raggiungere il liceo dove si trova la figlia, di cui non ha più notizie e che potrebbe già essere morta, infine abbiamo il capo dell’esercito che dovrà prendere delle decisioni importanti e dure scontrandosi con la sua umanità. Detto ciò però va anche asserito che non tutti questi personaggi ottengono la giusta tridimensionalità, anzi, gli adulti vengono poco approfonditi e risultano solo funzionali all’estensione drammaturgica degli eventi, dato che donano la possibilità alla narrazione di uscire dai luoghi della scuola. Tra tutti i personaggi, ne troviamo uno particolarmente inutile e che appare solo come un riempitivo, ovvero lo youtuber che compare in qualche puntante in maniera alquanto causale non incidendo minimamente all’interno dello sviluppo drammaturgico. 

La serie Non siamo più vivi ricorda in parte per struttura lo K-Zombie Kingdom, dato che viene mostrata con attenzione la nascita e la diffusione della pandemia da virus, contrariamente a molteplici produzioni occidentali che preferiscono concentrarsi solo sulla lotta tra vivi e morti piuttosto che indagare sulle cause della pandemia, come avviene in The Walking Dead dove troviamo Rick che si risveglia dal coma scoprendo che il mondo come lui lo conosceva era morto, stesso evento avviene nel film 28 giorni dopo. La storia di Chun Sung-il decide di non nascondere nulla allo spettatore e di mostrargli tutta l’evolversi della situazione come accade nei film di Romero La notte dei morti viventi (1968) e il La città verrà distrutta all’alba (1973), mostrando sia la lotta per la sopravvivenza dei cittadini che la lotta dei militari per fermare l’avanzata degli Zombie. Ovviamente tra i film di Romero e Non siamo più vivi troviamo svariate diversità, soprattutto a livello di tono perché la serie coreana non si dimostra marcatamente horror, escluso in alcune scene ritmiche dove attraverso delle interessanti carrellate e piani sequenza veniamo catapultati entro un clima ansiogeno dove i morti in una foga micidiale uccidono e sterminano tutto ciò che trovano nel loro cammino, in queste scene, grazie anche a una musica che ricorda lontanamente quelle del gruppo Goblin, presenti nei film di Dario Argento, si fanno temere per l’incolumità dei nostri protagonisti. Nonostante questo clima la serie passa dall’horror e da scene di tensione a momenti di pura tranquillità e ironia, che però vengono ben mixati, anche i momenti ironici, tipici dei film coreani, vengono ben immessi all’interno di questa storia che per essere narrata si dimostra un ibrido a livello di genere.

Il bullismo a scuola

Il tema del bullismo è l’anima della serie, essendo quell’elemento che dà origine al male stesso del mondo e alla lotta tra gli stessi liceali, che non dovranno solo scappare dagli Zombie ma anche da uno spietato bullo che intende uccidere Cheong-san per rivalsa personale. La serie vuole mettere ben in luce la questione scolastica della corea del sud mostrando come la scuola stessa non faccia niente per fermare i bulli, che nella realtà storica del paese occidentale sta diventando una piaga sociale grave dato che molti giovani vengono maltrattati e pestati dai loro stessi coetanei. Proprio da questo elemento narrativo del bullismo viene creata una sottotrama interessante che sarà connessa al senso di virus e al suo sviluppo. Troviamo difatti una visione particolare sul senso di paura connesso alla lotta per vivere, come il docente di scienze asserirà nel mondo esistono i deboli e i forti e per vivere serve la forza e non la debolezza, in tal senso si dimostra dalla parte dei bulli mettendo in evidenza come alcuni individui vengono attaccati e braccati da altri poiché non sono in grado di combattere per se stessi e quindi destinati all’estinzione. 

Qui dice che un virus non è un organismo vivente indipendente

Che sia o meno un organismo indipendente non dipende dal metabolismo ma dalla volontà di sopravvivere. Se hai così tanta forza di volontà… quell’istinto alla sopravvivenza supererà l’intelligenza. Alla fine, l’ecosistema viene dominato da quella volontà. L’umanità non ha mai sconfitto un virus. Leucochloridium paradoxum. L’obiettivo finale di questo parassita è un uccello. Il parassita si insinua in una lumaca infettandone i tentacoli oculari, fa uscire la lumaca alla scoperto cosicché un uccello la divori. Cioè, la lumaca infetta si suicida come ordinato dal parassita. Ditemi è perché la lumaca è meno intelligente del parassita? No, la volontà di sopravvivenza del parassita era più forte di quella della lumaca. Evoluzione e volontà ereditaria di sopravvivenza sono l’unico standard su cui definire gli organismi indipendenti.   

Non siamo più vivi

Note positive

  • Tematica
  • I personaggi
  • Alcune scene d’azione – horror

Note negative

  • Gli adulti sono poco approfonditi come personaggio
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