PPZ – Pride + Prejudice + Zombies (2016): un Orgoglio e pregiudizio più ravvivato ma pur sempre Orgoglio (Darcy) e pregiudizio (Elizabeth)

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Trailer ita di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

Trama di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

La storia è ambientata nell’Inghilterra ottocentesca. Durante un ballo tra nobili, le cinque sorelle della famiglia Bennett (Elizabeth, Jane, Kitty, Lydia e Mary) incontrano il ricco Charles Bingley e il colonnello Fitzwilliam Darcy. Jane s’innamora subito di Charles, mentre tra Darcy ed Elizabeth s’innesca una scintilla di antipatia reciproca che convoglierà in un mix d’azione, sofferenza, sentimento. Darcy ed Elizabeth, rispettivamente l’orgoglio e il pregiudizio, troveranno nella difesa della propria terra, minacciata da un’orda di zombie, un punto in comune per cui lottare e infine amarsi.

Recensione di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

Cosa c’entra Orgoglio e pregiudizio con gli zombie? Semplicemente niente. Sul grande schermo, per giunta, il primo film sugli zombie appare nel 1932, col titolo L’isola degli zombies, diretto da Victor Halperin, in cui figura pure il famoso Bela Lugosi. Il romanzo invece risale al 1813, pertanto l’accostamento potrebbe anche essere definito anacronistico. Ma la letteratura e la settima arte insegnano che niente è impossibile ed è proprio questo aspetto a rendere il cinema e la narrativa affascinanti, perché permettono allo spettatore di affacciarsi in una dimensione che può essere reale, verosimile, fantastica e ignota per la mente umana. Grazie ad una cinepresa e ad una penna infatti tutte le evenienze si possono verificare e – citando I. Calvino – le possibilità combinatorie saranno infinite.

PPZ – Pride + Prejudice + Zombies esce nelle sale cinematografiche nel 2016 ed è diretto dal regista statunitense Burr Steers, conosciuto per il film Segui il tuo cuore (2010), ispirato al libro Ho sognato di te di Ben Sherwood. Lo stesso PPZ è tratto da un romanzo, Orgoglio e pregiudizio e zombie, pubblicato nel 2009, scritto da Seth Grahame-Smith. A sua volta quest’opera letteraria è un adattamento apocalittico del famoso Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Il film di Steers segue le orme del lungometraggio del 2005, Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright. Grossomodo infatti si verificano le stesse situazioni e gli attori assumono i medesimi connotati di Elizabeth Bennet, interpretata da Keira Knightley, e Fitzwilliam Darcy, impersonato da Matthew Macfadyen. In PPZ, tuttavia, gli attori mostrano una capacità di resa superiore. I visi di Sam Riley e Lily James difatti risultano più espressivi e più adatti ai ruoli: i tratti essenziali dei due protagonisti traspaiono con più incisività. I toni filmici sono leggeri, perlopiù sentimentali, il binario percorso d’altronde è quello del classico austeniano. Ma la novità consistente risiede nell’inserimento degli zombie che vogliono invadere Londra sotto la guida del soldato Wickham, un elemento innovativo che spinge l’opera verso una carica più estrosa. Nonostante l’azione sia il pezzo forte di questo film, si sarebbe potuto concedere più spazio ai conflitti contro i non morti. Le lotte ricordano infatti il tarantiniano Kill Bill e Solo Dio perdona di NicolasWinding Refn, peccato appunto siano limitate a poche scene. Se da una parte la narrazione è ravvivata da elementi catastrofici, dall’altra non può mancare il fil rouge inciso da cinque semplici e dolci lettere che Cupido ha lasciato in eredità a tutti noi: a-m-o-r-e. La freccia scoccata becca in pieno Darcy che orgoglioso com’è non vuole cedere al sentimento. L’altro dardo invece è per Elizabeth, la quale, prevenuta a causa dei suoi pregiudizi, valuta sommariamente l’uomo che occupa con prepotenza i suoi pensieri, cioè il signor Darcy. Entrambi, dopo essersi anche odiati, realizzano che in realtà sono fatti l’uno per l’altra e non possono sfuggire agli strali d’Amore.

A chi mi avesse chiesto un giudizio su un’opera classica mescolata al tema romeriano degli zombie avrei risposto che sicuramente il risultato sarebbe stato pessimo. Ma, ahimè, avrei commesso un errore basato – per rimanere in argomento – su un pregiudizio (come capita ad Elizabeth Bennett). Col tempo invece ho imparato che tutto può sorprendere, pertanto fino a prova contraria bisogna concedere il beneficio del dubbio. E in questo caso, se avessi bocciato il film a prescindere avrei sbagliato clamorosamente.

PPZ – Pride + Prejudice + Zombies è un’opera cinematografica originale e fuori dal comune, unisce due temi classici estrapolati da universi posti agli antipodi. Da un lato il proverbiale romanzo ottocentesco della Austen, Orgoglio e pregiudizio, dall’altro gli zombie, i morti viventi, simbolo di una visione apocalittica e orrorifica. Presi singolarmente sembrerebbero impossibili da associare, ma in realtà la fusione di questi mondi, completamente diversi l’uno dall’altro, trova l’amalgama. La regia, infatti, accomuna gli elementi senza forzature, trovando l’equilibrio giusto che mantiene gli ingranaggi perfettamente funzionanti. La sceneggiatura è orientata al mantenimento della trama originale ma con l’aggiunta di scelte fantasiose, inerenti all’inserimento degli zombie, che si adattano senza collidere. I toni del film, del resto, sono votati alla serietà e al sentimentale, quest’ultimo però attenuato da propositi tendenti, più che altro, al conflitto tra vivi e non morti. Si conferisce così maggiore ritmo all’opera cinematografica che punta, seppure moderatamente, all’azione. Ad avvalorare la riuscita della pellicola di Steers è anche la valida prova attoriale di Lily James nei panni di Elizabeth Bennet e di Sam Riley nelle vesti del signor Darcy. Entrambi gli interpreti si calano nei personaggi incarnandoli efficacemente e rispettando le peculiarità che contraddistinguono i due protagonisti creati dall’autrice inglese e rivisitati nel 2009 dal romanzo di Seth Grahame-Smith. PPZ sostanzialmente si rivela stuzzicante, brioso, con un finale tuttavia troppo sbrigativo, che avrebbe meritato più enfasi e una conclusione maggiormente composita.

Note positive

  • Elementi mescolati con ingegno
  • Lily James e Sam Riley sono perfetti
  • Più brio rispetto al film del 2005 di Joe Wright

Note negative

  • In base ai contenuti si poteva aumentare maggiormente il ritmo, anche con qualche conflitto in più.
  • Finale risolto facilmente
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